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REGIONE LAZIO. Disposizioni integrative per la gestione della pesca sportiva e dilettantistica nelle acque interne per l'anno 2024 - CACCIA AL CINGHIALE. DOPO IL SUCCESSO DELLA PASSATA EDIZIONE TORNA LA "GRANDE BATTUTA AL CINGHIALE" NELLA RISERVA DI PISCIN DI POLVERE DOMENICA 17 MARZO 2024- CONFAVI LAZIO, CONTINUA CON GRANDI ADESIONI IL TESSERAMENTO CACCIA 2024 - SCRIVICI PER RICEVERE LA POLIZZA ASSICURATIVA PIU' VANTAGGIOSA -

mercoledì 22 aprile 2015

USI CIVICI GALLICANO NEL LAZIO: ancora lontano l'aggiornamento dello Statuto. Il Sindaco bussa alla porta dell'Agraria e la Regione rimane in finestra.

A volte, come nel calcio, il risultato non è la sola cosa che conta. Infatti, dopo aver cominciato la nostra piccola battaglia per il riconoscimento del diritto di uso civico a tutta la popolazione di Gallicano nel Lazio, il nostro primo obiettivo era quello di individuare le figure interessate nella materia, le loro funzioni e responsabilità.
La Regione Lazio dopo vari e rocamboleschi "inseguimenti" normativi giunge al passaggio di "palla" verso il primo cittadino di Gallicano (in virtù delle attribuzioni L.R. 14/99), e per il momento torna alla finestra a guardare.....
Infatti spetterà proprio al Sindaco di Gallicano nel Lazio l'onere di comunicare, a breve tempo, l'esito della richiesta di aggiornamento dello Statuto avanzata dalla Regione Lazio all'Università Agraria.
Nessuna incombenza particolare, ovviamente, ma solo atti di normale amministrazione. Il Sindaco, inoltre, comunicherà alla Regione anche le risultanze della sua richiesta di accesso agli atti relativi alla realizzazione del tetto fotovoltaico (mai realizzato) - nota di marzo 2014.
Di seguito la comunicazione ufficiale di "adempire" alle disposizione impartite dalla Regione Lazio, Direzione Regionale Agricoltura - Area Usi Civici.
Ora non ci rimane che attendere.
Ogni singolo consigliere dell'attuale Giunta Esecutiva a questo punto è stato investito ufficialmente di una chiara responsabilità ed è legittimo pensare che in tempi brevi si giungerà per forza di cose ad una chiara risoluzione del problema.
Una novità, è il caso di sottolineare, quella del Sindaco di comunicare ai singoli consiglieri della Giunta Esecutiva la "richiesta della Regione Lazio di Aggiornare lo Statuto dell'Ente", quasi a far pensare che fossero totalmente allo scuro di questa vicenda che va avanti oramai da più di due anni. 
Forse l'età sta avanzando inesorabilmente per tutti o forse qualche ciabattino è andato oltre le scarpe...

venerdì 17 aprile 2015

L'alberello solitario del lago di Canterno...

Cosa sta succedendo realmente nel Lago di Canterno? La vicenda delle Carpe uccise a bastonate..i controlli sulla gestione ittica..
Proveremo nei prossimi giorni a far luce su alcune vicende.

giovedì 16 aprile 2015

SOPPRESSIONE FORESTALE: QUESTIONE DI CORPO



forestaleModestamente - io  sono nessuno, come diceva Ulisse - da semplice cittadino, mi permetto di non accodarmi al coro di proteste - molto autorevoli - nei confronti del Governo per la ventilata idea di accorpare il Corpo Forestale dello Stato ad altro organo di vigilanza (nella fattispecie la Polizia), per razionalizzare, semplificare e ridurre i costi del sistema. E soprattutto migliorare il servizio.

Non c'è dubbio che, leggendo i giornali, il CFS dispone di una grande capacità di allestire consenso. Un buon ufficio stampa, si direbbe. Un potere di relazione fra organismi diversi, ma che contano, per suonare una grancassa che con questi chiari di luna la si potrebbe orientare in direzioni ben più significative, per il bene di questo nostro martoriato paese.

Avrei apprezzato, per esempio, che tutta questa apparecchiatura mediatica, riscontrata anche qualche mese fa per glorificare il Museo dei Crimini Ambientali allestito al Bioparco della Capitale (ma non era lo Zoo? ah i miracoli del politically correct, tanto caro alla nostra nomenclatura che così si illude di nascondere la realtà), fosse stata con altrettanta enfasi riservata ai veri crimini ambientali che - ma guarda che sfortuna - scorrono quotidianamente davanti agli occhi dei Forestali, ma a quanto sembrerebbe....a loro insaputa. Uno strabismo galeotto, che nell'ultimo mezzo secolo ha colpito anche gli ambientalisti nostrani, siano stati essi organizzazioni private o di emanazione "pubblica", in quanto sostenuti dal contributo non volontario di noi comuni  cittadini, che li vorremmo lì per sorvegliare, affinchè non si perpetrassero quei grandi scempi che purtroppo nessuno può più nascondere, tanto sono gravi.

Noi cacciatori, che probabilmente presidiamo il territorio più (e in qualche caso meglio) di molti Forestali, sicuramente cento volte meglio degli ambientalisti, più abituati ai talk show che a scarpinare in campagna, sappiamo bene come stanno le cose. E le cose non stanno bene, anzi, stanno molto male.

Non sta a noi suggerire soluzioni. La materia è complessa. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti che in Italia i corpi di Polizia sono funzionali al concetto classico di "ordine e contrordine". Per tanto tempo la Polizia ha operato (e forse ancora opera) senza coordinarsi con i Carabinieri, con la Guardia di Finanza,  con le Polizie locali. E viceversa, ovviamente. Le catene di comando sono strutturalmente differenziate. Ogni Corpo dipende da un diverso ministero (difesa, interni, economia e finanze, giustizia, agricoltura), ogni polizia locale risponde al proprio "datore di lavoro" (regione, provincia, comune; ma anche Vigili del Fuoco, Servizio Sanitario, Guardia Costiera, Corpi Forestali Regionali). Ognuno di questi  a volte è apparso come  una centrale autonoma di decisione, tanto che, purtoppo, abbiamo assistito anche a gravi misunderstanding per mancanza di informazioni e di coordinamento.

Intendiamoci, conoscenze e competenze vanno salvaguardate, ma quello che dispiace è assistere a certi sgomitamenti per contendersi poltrone (ben remunerate) e visibilità personali, che francamente stridono con gli altisonanti "motti" che si leggono sulle insegne e sui labari. Non è il caso di parlare di qualcuno in particolare, ma, quanto a diffrenziazione, suona strano per esempio che nei Carabinieri si assista a un ricambio rapido delle responsabilità (di solito, agli alti livelli,  trasferimenti e incarichi ruotano ogni paio d'anni), e in altri ordinamenti si proceda con maggiore lentezza.

Per il presidio delle nostre campagne, poi, la sovrapposizione e la confusione regnano quasi sempre sovrane. Qualche amministrazione locale, dotata di un po' più di lungimiranza, ha da tempo creato un coordinamento che coinvolge forze dell'ordine, Protezione civile ma anche le guardie giurate volontarie delle diverse associazioni. E qui stendiamo un velo pietoso, sul pietismo - appunto - che sottende alle inziative delle guardie "ecologiche" che dipendono dalle  organizzazioni ambientaliste. Anch'esse totalmente strabiche, visto che spesso si attaccano a cavilli d'interpetazione malevola della legge quando c'è da stangare un inerme cacciatore, e glissano su tutto il resto. Sarebbe oltremodo istruttivo per esempio che si favorisse la conoscenza statistica di quante denunce sono state prodotte con oggetto i reati ambientali (quelli veri) in proporzione alle contestazioni di "reati" venatori.

Ho letto di recente di qualcuno di questi componenti delle forze dell'ordine che grazie a un'intrepretazione personalistica delle disposizioni in fatto di dissesto idrogeologico, ha contravvenzionato dei malcapitati che avevano eretto un precarissimo (e ininfluentissimo) appostamento di caccia. Con tutti gli ecomostri che punteggiano il Belpaese dalle Alpi al Lilibeo, che passano da decenni inosservati. E quindi indenni.

Ma, mi si potrebbe obiettare, è la moda, bellezza! Fa più audience "salvare" un gattino - percarità, diolosalvi, con le brambille che girano non vorrei essere denunciato per istigazione al maltrattamento di animali -  maldestramente appollaiato su un ramo troppo alto di un tiglio di un parco cittadino, o fare la posta per quindici anni a fantomatici gnomi sull'Appennino tosco-romagnolo, piuttosto che contestare lo sversamento di liquami tossici - visibilissimi anche per un profano - nelle limpide acque (sempre più rare, purtoppo) di un ruscello. Certo, lo so anch'io. Ma in tempi di crisi come questa che stiamo vivendo, mi hanno insegnato che si dovrebbero rispettare certe priorità. E per me, il benessere animale si tutela non comprando il cappottino ultimo grido al corgi, con tutta la simpatia che si può avere per la regina d'Inghilterra, ma adottando uno stile di vita più ruspante, più consono, in sintonia con i principi di gaia, che ci insegnano morigerazione, rispetto delle leggi di natura, e denuncia dei misfatti ambientali diretti e indiretti a cui si assiste  quotidianamente, nell'indifferenza generale. A questo dovrebbero essere dedite le forze dell'ordine, qualunque sia il corpo a cui appartongano, qualunque sia il comandante da cui dipendono. Ma in Italia, si sa, questa musica piace poco.

Vito Rubini