|
NEWS
giovedì 27 novembre 2014
Multata azienda ''certificata animalista'', per pubblicita' ingannevole.
mercoledì 26 novembre 2014
venerdì 21 novembre 2014
Nettuno – Terremoto all’Università Agraria, si dimettono cinque consiglieri
E’ un vero terremoto quello alla guida dell’Università agraria di Nettuno. Nella giornata i oggi cinque consiglieri (Giampiero Gabrieli, Amedeo Rossi, Massimo Flamini, Vincenzo Dell’Oglio e Alessandro Antonelli) hanno rassegnato le proprie dimissioni da consiglieri in aperta contestazione con la gestione dell’ente. Sono rimasti fedeli alla presidenza solo quattro consiglieri, Silvio De Franceschi, Vittorio Emanuele Bellobono, Franco Bellobono e Luciano Pigliucci. Troppo pochi per sostenere la presidenza di Giuseppe Vari, che è quindi decaduto. “Quello che è successo oggi – ha commentato a caldo il consigliere Gabrieli – è la logica conseguenza dell’amministrazione portata avanti da tre anni a questa parte. Nulla è stato fatto per migliorare la situazione del bosco, le decisioni sono state sempre prese tra pochi intimi, esautorando, di fatto, il consiglio. Basta considerare la delibera di variazione di bilancio da 160 mila euro, che è decaduta perché non è stata portata all’attenzione del consiglio per la ratifica nei tempi previsti dalla legge”.
UNIVERSITA' AGRARIA DI NETTUNO (RM): DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI...
L’ex Presidente dell’Università
Agraria di Nettuno, Giuseppe Vari, dice la sua sulle dimissioni di cinque
consiglieri che hanno di fatto sciolto il consiglio. “Non ci sono parole per
commentare l’azione di questi consiglieri che ieri hanno rassegnato le
dimissioni ed hanno portato allo scioglimento ed al commissariamento dell’Ente.
Non ci sono parole soprattutto per chi, eletto nelle fila della lista
capeggiata dal sottoscritto, con il classico “salto della quaglia”, ha messo in
crisi questa amministrazione. E’ il tradimento di quegli elettori utenti che
nel 2011 hanno scelto il sottoscritto come Presidente per non sottostare a
quell’accordo trasversale che aveva messo insieme impresentabili candidati
dello schieramento politico nettunese collocati
a destra, sinistra e centro, uniti solo dalla smania di asservire l’Ente
a giochi politici meschini: queste dimissioni hanno violato il patto con gli
elettori e consegnato i loro voti agli avversari. Questa Amministrazione –
aggiunge Vari – ha dato troppo fastidio: non era allineata a nessun centro di
potere ed a nessuna formazione politica;
ha avuto contro tutti coloro che rappresentano i poteri forti di
Nettuno. Tradire la fiducia degli elettori, a Nettuno, e non solo, è diventato
uno sport assai praticato ormai da lungo tempo, ed a tutti i livelli. Ma gli
elettori sanno dove si trova la serietà e la capacità di impegno nel governo
delle amministrazioni locali e sanno fare i raffronti con chi queste qualità ha
dimostrato di non averle, e me lo stanno dimostrando proprio in queste ore i
cittadini e gli utenti con i numerosissimi attestati di stima e di solidarietà
che sto ricevendo. Abbiamo lavorato moltissimo in questi tre anni, e, al
contrario di quanto fatto negli anni precedenti da chi collaborava alla
conduzione dell’ente da postazioni determinanti, come la vicepresidenza o come
chi era il capogruppo della maggioranza di allora, abbiamo iniziato a mettere
in sicurezza l’Ente, realizzando una gestione controllata ed efficace, puntando
sull’innovazione e su una nuova progettualità. Abbiamo stabilito nuovi e
positivi rapporti con la Regione e ciò ha consentito di riprendere dopo
moltissimi anni il taglio del bosco ceduo; è iniziata la realizzazione di un
nuovo Piano Assestamento Forestale, che consentirà una gestione con tutela del
patrimonio boschivo, abbiamo riportato la gestione dei canoni di affrancazione
dei terreni all’interno dell’Ente, svincolandoci da Equitalia ed inventariando
finalmente tutti i beni dell’Università Agraria; abbiamo iniziato l’iter per la
definizione di un nuovo “regolamento
degli usi civici”, documento propedeutico ad un Piano di gestione del bosco
finalizzato alla sostenibilità economica e gestionale del patrimonio boschivo,
in collaborazione con gli enti e le associazioni che hanno a cuore il nostro
ambiente; è in corso di attuazione realizzativa l’edificio interno al cortile dell’Ente,
così come la sistemazione delle strade di campagna di proprietà dell’Università
agraria, nonché l’implementazione di un sito web molto più affidabile e
trasparente rispetto al passato. E’ evidente che tutto ciò ha spaventato quelle
entità locali il cui unico scopo è riportare l’Ente sotto il controllo delle
correnti e delle fazioni politiche locali. Ora – conclude Vari – il nostro
impegno sarà di spiegare tutto ciò ai cittadini ed agli utenti nettunesi
affinché dopo la fase di commissariamento, si possa tornare ad una gestione
democraticamente eletta, per la quale preannunciamo la nostra sicura
partecipazione, con la quale si faccia pulizia di questi metodi, espellendo definitivamente la politica
corrotta dalla gestione, e ci si impegni per salvaguardia reale della gloriosa
Università Agraria di Nettuno, bene comune di tutti i nettunesi veri”.
Fonte: www.inliberuscita.it
mercoledì 19 novembre 2014
Bosio torna su collari a impulsi per addestramento: ''l'uso corretto e' lecito''
Anche a fronte dei recenti fatti di cronaca della
appena trascorsa settimana, che hanno visto coinvolto un cacciatore per aver
fatto uso del collare di addestramento ad impulsi elettronici per addestrare il
proprio cane nel corso dell’attività venatoria, si ritiene quantomeno
necessaria una serena, e quanto mai intellettualmente onesta, valutazione su
questo assai delicato tema.
Nella società contemporanea nulla è divenuto
oggetto di attenzione psico-sociale come la questione del benessere animale e,
per contrapposizione, sono grandemente irritanti per la sensibilità collettiva,
i casi di maltrattamento degli animali, che dal 2004 sono appunto sanzionati
come reato.
Con la presente si vuole evidenziare che il
maltrattamento degli animali è un fatto riprovevole, ma la sua sussistenza non
può esclusivamente fondarsi sulla sensibilità delle persone: percettibilità
emotiva che per sua natura è contestualizzata, e come tutti sappiamo, mutevole
alle condizioni temporali ed economiche, ad esempio, basti semplicemente
pensare al rapporto uomo-animale agli inizi del ‘900.
Per contro, dare una definizione indiscutibile ai
concetti medico veterinari, tra cui quelli di benessere e maltrattamento,
strettamente legati alla salute degli animali, è un’impresa davvero ardua, se
non addirittura impossibile.
Infatti, questi aspetti clinici devono essere
provati sulla base di una perizia scientifica prodotta da professionisti nel
campo della scienza veterinaria.
Ed ormai, senza troppo sarcasmo, dovremmo esserci
abituati ai risultati a cui pervengono le innumerevoli consulenze tecniche
richieste dalla Magistratura per giungere ad un giudizio: non di rado le
perizie su di uno stesso caso pervengono a conclusioni tutt’altro che univoche…
Dopo questa doverosa premessa, si può facilmente
comprendere come anche la questione relativa alle possibili ripercussioni sulla
salute del cane derivanti dall’utilizzo del collare ad impulsi elettronici a
fini di addestramento non è di facile lettura, anzi ci si ritrova a percorrere
un sentiero, scientificamente poco conosciuto, e dunque, molto scivoloso
giurisprudenzialmente.
Sui diversi siti web e su altrettante testate
giornaliste compaiono spesso articoli che riportano condanne per maltrattamento
degli animali a carico dei proprietari che hanno fatto uso del collare
elettrico, ma è bene inquadrare alcuni punti fermi della vicenda.
Nel 2006, a Roma, il Tribunale Amministrativo
Regionale del Lazio ha annullato per mancanza di idonee valutazioni tecniche,
un’ordinanza con la quale il Ministero della Salute intendeva proibire dell’uso
del collare elettrico nell’addestramento dei cani: da qui il collare
elettronico può essere venduto ed utilizzato su tutto il territorio italiano.
Nel dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha
punito colui che faceva uso del collare elettronico a fini di addestramento,
non per il più grave reato di maltrattamento degli animali, ma per il più lieve
delitto – dal punto di vista della punizione – di “abbandono degli animali”,
non ravvisando l’elemento del dolo nella condotta dell’addestratore che
utilizzava questo strumento.
Sempre sull’argomento, alcune pronunce di
quest’anno emesse dal Tribunale penale di Bologna hanno visto assolvere con
formula piena, per insussistenza del fatto, degli addestratori che avevano correttamente
impiegato il collare elettronico.
Non è per nulla fuori luogo, con una buona dose di
pragmatismo, fare queste due semplici riflessioni interrogative: come è
possibile dimostrare la volontà di voler procurare un danno ad un cane nel
corso dell’attività di addestramento, se l’addestratore utilizza lo strumento
così come fabbricato e secondo le istruzioni della casa produttrice?
Ed ancora, non è accettabile che uno Stato, da un
lato consenta la produzione, la vendita, la detenzione e l’utilizzo dei collari
elettrici, e dall’altro ne sanzioni penalmente l’uso.
Quesiti questi quasi paradossali ma, nel contempo,
purtroppo, quanto mai reali.
Ma le invocate risposte sono da ritenersi
necessarie – come polemicamente potrebbe osservare qualcuno – non solo per gli
amanti della cinofilia, o per i cacciatori, o per gli Organi addetti alla
Vigilanza, oppure per i Veterinari, ma unicamente e soprattutto per
salvaguardare il benessere dei nostri ausiliari canini nel corso delle attività
di addestramento.
Domande che, se come già detto in questi ultimi
anni si sono acuite con il crescente sentimento della società nei confronti
degli animali, in particolare quelli d’affezione, a cui appartengono a pieno
titolo anche i cani da caccia, per trovare una risposta devono necessariamente
continuare a confrontarsi con l’evoluzione tecnica dei collari elettronici, con
la scienza medico veterinaria, e per connessione, con le pronunce intervenute
in diversi gradi di giudizio sulla materia.
In conclusione, stante i punti cardinali fino a qui
richiamati sulla questione, ancora oggi tutta’altro che scevra da pregiudizi,
il corretto uso del collare ad impulsi elettronici per finalità di
addestramento è da ritenersi lecito.
Autore: Giancarlo Bosio, Medico Veterinario e
Presidente Pro Segugio Lombardia
mercoledì 12 novembre 2014
Palio di Luneo, successo: felici grandi, bambini ed oche, raccolti fondi per Telethon
"Grande successo per la 27ma edizione del
"Palio dell’Oca di Luneo" disputatosi domenica scorsa a Mirano (VE).
L'evento, organizzato dal ristorante "19 al Paradiso", e' stato
patrocinato da FederFauna, dalla Fondazione Cultura Rurale Onlus e
dall'Associazione per la Difesa e la Promozione della Cultura Rurale Onlus.
Alle premiazioni, in rappresentanze delle stesse, Massimiliano Filippi, Massimo
Zaratin e Attilio Lunardi.
Ha vinto per il secondo anno consecutivo l'oca
"Via col vento", condotta da Enrico Lucato di Mirano (VE). Via col vento si e' cosi' aggiudicata una
vacanza di relax in un "centro benessere" per oche, con erba fresca,
cibi genuini ed una ampia vasca per il bagno, in un grande bosco recintato, al
riparo dalle volpi.
Come tutti gli anni il Palio dell’Oca si e'
dimostrato una giornata di festa per i bambini che, numerosi, hanno partecipato
alla corsa. Felici anche i grandi e le oche che hanno potuto fare un po' di
jogging lungo Via Luneo, chiusa al traffico per l'occasione, soddisfatti gli organizzatori
per la perfetta riuscita dell'evento e soddisfatti anche i Veterinari che hanno
potuto constatare l'ottima salute degli animali e il rispetto del loro
benessere da parte di tutti.
E' inconfutabile come, al contrario di quanto
sostenga l'ideologia animalista, queste tradizioni, oltre a rappresentare un
importante momento di incontro tra le persone, in particolare i bambini, e gli
animali, siano essenziali anche per il benessere delle oche che vengono
amorevolmente curate tutte l'anno proprio in virtu' di questa gara.
La giornata e' stata anche occasione di
beneficienza, con la presenza di una lotteria organizzata da Telethon. Piu' di
mille euro raccolti per sostenere la ricerca.
Autore: MZ
Iscriviti a:
Post (Atom)