Pubblicizzare prodotti cosmetici con il claim "non testato sugli animali" rappresenta una forma di "comunicazione commerciale ingannevole", "in contrasto con l'art. 2 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione commerciale", in quanto i test dei prodotti finiti e delle materie prime utilizzate per la realizzazione di cosmetici sono gia' stati vietati in tutta Europa fin dall'entrata in vigore della direttiva europea 2003/15/CE. Lo stabilisce il Giuri' con la pronuncia n. 37/2014 del 23/09/2014, nei confronti de "I Provenzali" del "Saponificio Gianasso S.p.A", azienda che figura sul sito dell'associazione animalista Lav tra quelle "cruelty free", "controllate per la Lav da una societa' indipendente denominata ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale".
L'azienda si e' subito preoccupata di far sapere di aver conseguito "la Certificazione Stop ai Test Su Animali rilasciata da ICEA per LAV" ben prima dell'entrata in vigore della direttiva e la Lav di far sapere che "tale Certificazione e' di fatto una garanzia che va oltre gli obblighi comunitari", ma appare lecito dubitare che certe certificazioni animaliste e coniglietti saltellanti vari rappresentino solo l'ennesimo business.
Peraltro e' interessante notare come le norme abbiano vietato i test sugli animali dei prodotti cosmetici, i quali pero' possono contenere un'infinita' di prodotti di origine animale: dal grasso, al latte, allo yogurt, alla placenta, al miele, alla cera, al collagene, alla lanolina, alla cheratina e via dicendo…
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