NEWS

REGIONE LAZIO, NOMINATI I PRIMI COMMISSARI STRAORDINARI DEGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA - CONFAVI LAZIO, CONTINUA CON GRANDI ADESIONI IL TESSERAMENTO CACCIA 2024 - SCRIVICI PER RICEVERE LA POLIZZA ASSICURATIVA PIU' VANTAGGIOSA -

lunedì 31 luglio 2017

Botticelle. Raggi, faccia due conti e ci ripensi.

Se anche fosse vero che "Oltre 10.000 cittadini romani hanno firmato per chiedere la dismissione delle botticelle", come sostengono gli animalisti, ben oltre 4 milioni di cittadini romani NON hanno firmato tale petizione, avendo la Città Metropolitana di Roma Capitale ben 4.353.738 abitanti (01/01/2017 - ISTAT). 
A questi si aggiungono altri almeno 7 milioni di turisti e pellegrini (Banca d'Italia 2016) ogni anno, che pare gradiscano molto le tradizionali carrozze trainate da cavalli.
Stando ai numeri, su tutti i frequentatori della Capitale è grosso modo lo 0,1% di essi (anche meno) a voler abolire le botticelle. Vuole la Sindaca Raggi imporre tale assurda pretesa al restante 99,9%?
Si parla di benessere dei cavalli: ci sembra logico, ma questo aspetto e' comunque verificabile in qualsiasi momento. 
Ma chi davvero ha pensato ai problemi ulteriori che deriverebbero dalla loro abolizione? 
Le botticelle a Roma sono come le gondole a Venezia: una tradizione storica per i romani e per i turisti, oltreche' fonte di reddito e lavoro. 
Occorre avere sempre il giusto metro di misura in tutto: chi lavora con gli animali ha a cuore il loro benessere, non potrebbe essere il contrario. E il No a prescindere non risolve nulla. 
Il rispetto per gli animali deve esserci sempre, ma forse ogni tanto essere piu' obiettivi non guasterebbe...vogliamo abolire anche i cavalli della polizia al Centro di Roma? 
Sindaca Raggi, le promesse elettorali a volte nascondono grandi tranelli... faccia due conti... ci ripensi....

Autore: Gabriele Milani, Segretario FederFauna Lazio

mercoledì 19 luglio 2017

Al Pantheon i Circensi scendono in Piazza per protestare contro il DDL sugli animali nei circhi...

“Chiediamo lo stralcio del circo dal disegno di legge 2287-bis, perché non risolve nessuno dei problemi del settore ma, anzi, lo uccide definitivamente. Il circo presenta infatti problematiche che travalicano ampiamente il provvedimento architettato e concepito solo all’interno del ministero per i beni e le attività culturali, e a quanto pare solo con la logica di accontentare il mondo animalista”. Lo dichiara Antonio Buccioni Presidente dell’Ente Nazionale Circhi che ha promosso oggi una manifestazione in piazza del Pantheon a Roma dalle 15 per protestare contro il Ddl 2287 bis che in questi giorni deve essere votato al Senato e che prevede l’eliminazione degli animali dal circo. Il ddl prevede la delega al Governo per l’adozione del nuovo “Codice per lo Spettacolo”, a seguito dello Stralcio degli articoli dedicati al cinema e all’audiovisivo, già approvati e trasformati in legge il 3 Novembre 2016 con un diverso percorso normativo.
Il ddl, oltre a impegnare il Governo ad adottare un regolamento per lo Spettacolo dal Vivo entro 12 mesi dalla data della sua entrata in vigore, fissa alcuni obiettivi generali verso i quali il nuovo regolamento dovrà rivolgersi. “Sono rimaste fuori dal Ddl tutte le urgenze per le quali il mondo del circo attende da decenni una risposta: la mancanza di piazze attrezzate e i ridicoli finanziamenti al settore, solo per citare i più macroscopici”, ribadisce Buccioni e aggiunge: “Quello che il ministro Franceschini vorrebbe rifilarci è un provvedimento grottesco, che dovrebbe normare sul circo mentre non solo non migliora nessun problema ma lo peggiora e affronta il tema degli animali in maniera ideologica, dicendo no a tutte le specie che si esibiscono nei circhi, dagli animali domestici ai cavalli (che potranno invece continuare ad essere utilizzati nei maneggi, nei Palii e in tanti altri luoghi) agli esotici. E’ una pazzia, oltre che una punizione che colpisce solo una categoria, la nostra”.
E in merito alla graduale eliminazione degli animali dal circo, Buccioni dichiara: “Abbiamo voluminose relazioni di etologi italiani e stranieri che concludono che il Ddl 2287-bis sul circo è ”una sommatoria di posizioni ideologiche e di natura etica senza alcun supporto scientifico”. Se il Ddl dovesse diventare legge gli animali allontanati dai circhi dovrebbero essere messi in centri di recupero. Ad oggi sono meno di 2000 gli animali in Italia, la maggior parte nati in cattività. E l’Ente Circhi attraverso il suo rappresentante Antonio Buccioni dichiara: “Una cosa è certa: per quanto ci riguarda si può già archiviare la tematica relativa ai lager per animali, i cosiddetti centri di recupero, con relative fonti di finanziamento pubblico, perché noi, se dovesse diventare legge il divieto totalitarista e razzista contenuto nel Ddl, andremo in esilio con tutti i nostri animali, fino all’ultimo di essi. In attesa che torni a spirare anche nel nostro Paese un vento di libertà, di tutela e garanzia della libertà di espressione artistica”.

mercoledì 5 luglio 2017

Reati ambientali, Roma la terza provincia peggiore. Lazio al quinto posto.


(La Pineta di Gallicano nel Lazio durante il taglio incontrollato)
Legambiente presenta il rapporto Ecomafia 2017 e nonostante il calo di violazioni complessive in tutta la penisola, il Lazio si conferma quinto per numero di ecoreati. La legge che punisce le infrazioni contro l'ambiente si fa sentire e abbassa considerevolmente i dati negativi italiani, ma lo sforzo delle istituzioni non sembra abbastanza. Sono infatti nel Lazio 2.241 le infrazioni accertate nel 2016 con 1815 denunce, 25 arresti e 448 sequestri. 
È il ciclo dei rifiuti a peggiorare la situazione del Lazio in classifica, che per questa sezione da quinto tra i peggiori diventa terzo.

La nostra regione continua ad essere la prima dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa, per il numero di reati legati all'ambiente e, a fronte di una lieve flessione, i numeri raccontano comunque di una forte presenza ecomafiosa nel Lazio” ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. I reati legati all’abusivismo edilizio vedono il Lazio al quarto posto con 375 infrazioni - erano 514 nel 2015 - 462 denunce e 162 sequestri, ed è Latina la peggior provincia.
Sono moltissimi anche i reati ai danni della fauna, per i quali il Lazio è la sesta regione. Per gli incendi dolosi e colposi, invece, la regione occupa il quarto posto.
Il Lazio primeggia tra i peggiori per quanto si tratta delle Archeomafie, cioè dei furti e reati ai danni del patrimonio storico-archeologico, che quest’anno fanno raggiungere alla regione il primo posto assoluto nella classifica a causa degli 80 furti avvenuti. Altra medaglia d'oro, negativamente parlando, in materia di corruzione ambientale. Tra il 1 gennaio 2010 e il 31 maggio 2017 nella regione sono stati 391 gli arresti, 401 le denunce e 35 i sequestri legati a quest'ambito.


Fonte: www.affaritaliani.it