(La Pineta di Gallicano nel Lazio durante il taglio incontrollato) |
Legambiente presenta il rapporto Ecomafia 2017 e nonostante il calo di violazioni complessive in tutta la penisola, il Lazio si conferma quinto per numero di ecoreati. La legge che punisce le infrazioni contro l'ambiente si fa sentire e abbassa considerevolmente i dati negativi italiani, ma lo sforzo delle istituzioni non sembra abbastanza. Sono infatti nel Lazio 2.241 le infrazioni accertate nel 2016 con 1815 denunce, 25 arresti e 448 sequestri.
È il ciclo dei rifiuti a peggiorare la situazione del Lazio in classifica, che per questa sezione da quinto tra i peggiori diventa terzo.
“La nostra regione continua ad essere la prima dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa, per il numero di reati legati all'ambiente e, a fronte di una lieve flessione, i numeri raccontano comunque di una forte presenza ecomafiosa nel Lazio” ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. I reati legati all’abusivismo edilizio vedono il Lazio al quarto posto con 375 infrazioni - erano 514 nel 2015 - 462 denunce e 162 sequestri, ed è Latina la peggior provincia.
Sono moltissimi anche i reati ai danni della fauna, per i quali il Lazio è la sesta regione. Per gli incendi dolosi e colposi, invece, la regione occupa il quarto posto.
Il Lazio primeggia tra i peggiori per quanto si tratta delle Archeomafie, cioè dei furti e reati ai danni del patrimonio storico-archeologico, che quest’anno fanno raggiungere alla regione il primo posto assoluto nella classifica a causa degli 80 furti avvenuti. Altra medaglia d'oro, negativamente parlando, in materia di corruzione ambientale. Tra il 1 gennaio 2010 e il 31 maggio 2017 nella regione sono stati 391 gli arresti, 401 le denunce e 35 i sequestri legati a quest'ambito.
Fonte: www.affaritaliani.it
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