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lunedì 13 febbraio 2017

Aziende Agricole Comune di Roma. Lobby vegana per risanare il bilancio?


Dopo il trasferimento degli ovini terremotati di Amatrice nella Tenuta di Castel di Guido, Roma Capitale lancia una campagna di affidamento di animali in collaborazione con la Procura di Roma, che ne ha disposto il  sequestro per maltrattamenti. Quaglie, tortore, parrocchetti monaci e conigli in quantità: Roma Capitale cerca nuovi padroni per gli esemplari sequestrati. 
Ma dopo queste prime movimentazioni arriva, come se non bastasse, la determinazione 9113 del 08.02.2017 con la quale il Campidoglio apre la sua fiera agricola e mette all’asta le vacche di sua proprietà
Non solo: perché oltre alle frisone e alle maremmane, nell’elenco stilato dal Comune ci sono anche vitelli, agnelli, pecore e montoni. 
Fino a oggi hanno pascolato nelle aziende di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere di proprietà di Palazzo Senatorio. Adesso, però, saranno vendute al miglior offerente «per la riduzione delle perdite economico-finanziarie fino al raggiungimento del pareggio di bilancio» dei suoi appezzamenti. In altre parole, in epoca di spending review, il Comune vuole smettere di acquistare mangimi da aziende esterne. Risparmiando sul bestiame.

L'avviso pubblico del Comune entra nei dettagli della gestione delle due tenute e lancia l’allarme: il numero degli animali, destinati al macello, è in crescita continua. «È necessario — si legge nell’annuncio — mantenere la popolazione del bestiame ad un livello proporzionato alla capacità di produzione foraggera».

Certo è che gli intenti dei grillini si scontrano, però, con alcuni residenti e lavoratori di Castel di Guido, cresciuti attorno alla grande azienda agricola, cuore del borgo, che anni fa la Regione Lazio ha dato in concessione al Comune e che ospita reperti archeologici e resti di antiche ville dell' epoca dell' imperatore Antonino.


Mucche frisone e maremmane allo stato brado convivono accanto all' oasi naturale della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), poi non mancano rettili, testuggini, volpi, lepri, faine e cinghiali.Si proceda dunque, «a insindacabile giudizio dell’amministrazione capitolina», ad asta pubblica. La vendita è infatti necessaria «per assicurare l’economicità a entrambe le aziende fino al 31 dicembre 2018» e per «permettere il regolare svolgimento del ciclo produttivo aziendale». 
E' giusto parlare di una "lobby vegana" all'interno del Comune? Qualcuno si lascia sfuggire questa considerazione che poi tanta astratta non è affatto, visto che il Farmer's Market di San Teodoro, il famoso mercato a chilometri zero a due passi dal Circo Massimo, dove i romani ogni sabato potevano acquistare direttamente dal produttore frutta, formaggi, miele, latte salumi...è stato chiuso.
Per il Campidoglio "la Legge non lo consente". Per gli Agricoltori e Allevatori un ulteriore salasso. Per la città di Roma un altra occasione sprecata.....




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