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giovedì 1 febbraio 2018

Il 4 marzo si vota. FEDERFAUNA propone un primo esame dei programmi

Il 4 marzo saremo tutti chiamati a votare per eleggere il nuovo Paramento e in questi giorni, finalmente, i partiti e le coalizioni hanno reso noti programmi e liste dei candidati. 

FederFauna inizia oggi ad analizzarli, in particolare relativamente ai propri ambiti di competenza, al fine di offrire ai propri iscritti e simpatizzanti non certo indicazioni di voto, ma piu' informazioni possibili per elaborare scelte consapevoli.

Va innanzitutto premesso che PD, Insieme, +Europa con Bonino, Civica Popolare Lorenzin e Svp-Patt si presenteranno in un'unica coalizione di centrosinistra; FI, Lega, FdI e Noi con l'Italia-Udc si presenteranno in un'unica coalizione di centrodestra, mentre M5s, Leu e altri partiti minori correranno da soli. Tale premessa e' d'obbligo perche' tutte e due le coalizioni hanno presentato un programma comune, ma alcuni dei partiti che le compongono, pur aderendo al programma comune, ne hanno presentato uno proprio che presenta differenze talvolta significative.

Il Movimento 5 Stelle, che a parte qualche eccezione si e' sempre dimostrato piu' vicino all'ideologia animalista piuttosto che al mondo produttivo connesso agli animali, ha proposto un programma che conferma questa tendenza.

I Pentastellati propongono una vera e propria crociata contro la zootecnia tradizionale, dagli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellami o pellicce, che vorrebbero abolire tout court, fino ad una serie di normali pratiche zootecniche diffuse in tutti gli altri: avicoli, suinicoli, ecc. Il Movimento, infatti, si dichiara esplicitamente "contrario agli allevamenti intensivi e promotore di un uso limitato di carne in alimentazione umana sia per motivi di salute che di sostenibilità ambientale". Secondo i 5 Stelle "bisogna attuare un graduale passaggio ai sistemi di allevamento alternativi", anche se, com'era prevedibile, non chiariscono quali sarebbero. Probabilmente vorrebbero gli Italiani tutti davanti ad un computer, visto che in tema di lavoro propongono la conversione del Paese ad una sorta di "Smart Nation" dove, sostengono, grazie allo sviluppo e agli investimenti nei settori tecnologici si potranno creare nuove figure professionali e opportunita' di occupazione. Sono genericamente contrari alla caccia e, anche in tema di sicurezza, sono contrari alla possibilita' per i cittadini di detenere legalmente armi. Propongono, invece, di migliorare l'efficienza delle Forze dell'Ordine con 10mila nuove assunzioni. Forse 10mila persone in meno a cui dover dare il "reddito di cittadinanza"…

Piuttosto intriso di animal-ambientalismo anche il programma di Liberi e Uguali, che propone "Un Green New Deal, che apra la strada alla riconversione ecologica dell'economia". Secondo LeU bisogna "intervenire seriamente sulla riduzione degli impatti del mondo agricolo e dell'allevamento (…) Dobbiamo costruire nuove relazioni con i mondi che ci circondano: per il benessere animale, contro la caccia in deroga, per la promozione della biodiversita', per comportamenti piu' salubri, per ridurre l'impronta ecologica, per tutelare la natura e quindi noi stessi". In tema di lavoro LeU, oltre al ripristino dell’Articolo 18, vorrebbe creare un nuovo contratto a tutele crescenti. In tema di sicurezza propone di ridurre le spese militari.

La Coalizione di Centrodestra nel proprio programma condiviso ha puntato soprattutto su aspetti economici: introduzione di un'unica aliquota fiscale (Flat tax), facilitazione dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese, no alle regolamentazioni eccessive che ostacolano lo sviluppo, tutela del Made in Italy, addirittura con particolare riguardo alle tipicita' delle produzioni agricole e dell'agroalimentare. In tema di sicurezza ha proposto l'introduzione del principio che la difesa e' sempre legittima e ha parlato solo genericamente di "tutela dell'ambiente". Ha tuttavia proposto un "Codice delle norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione", e parlare di "diritti" degli animali e' una devianza tipicamente animalista. Ricordiamoci che Berlusconi, che sondaggi alla mano della coalizione parrebbe essere azionista di maggioranza, si e' impegnato pubblicamente a sostenere il Movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla, ha promesso lo stop agli allevamenti di animali per farne pellicce, la creazione del garante per i diritti per gli animali e di intervenire "per quanto riguarda i circhi, dove gli animali vivono inscatolati".

Più soft la posizione di Fratelli d’Italia, che nel proprio programma propone un Codice di "tutela degli animali domestici e di affezione", non dei loro "diritti", peraltro bilanciando la proposta con un impegno per la "salvaguardia della cultura rurale e delle attivita' che ne sono portatrici" e per "la corretta gestione del patrimonio faunistico e ambientale".

Stesso dicasi per la Lega, che esordisce addirittura sostenendo che "l'ambiente non puo' restare un appannaggio ideologico di chi fa il contestatore di professione".

Ricordiamoci tuttavia, come detto, che stando ai sondaggi, almeno ad oggi all'interno della coalizione FdI e Lega pesano meno di FI.

La Coalizione di Centrosinistra annovera tra i propri aderenti anche "Insieme", che riesuma con PSI e Area Civica anche il partito dei Verdi, il cui programma, per il nostro mondo, si puo' definire tragico, con un eufemismo: "una legislazione sempre piu' avanzata per garantire i diritti degli animali, l'inserimento in Costituzione della tutela del benessere animale, oltre alla definizione di un Codice dei Diritti degli Animali, addirittura l'attuazione dell'iniziativa "Stop Vivisection", tramite una nuova norma che cambi la Direttiva 2010/63/EU". Tuttavia, stando ai sondaggi, Insieme non dovrebbe superare la soglia del 3% dei consensi e quindi i suoi eventuali voti finirebbero al PD.

Quest’ultimo, nella propria Conferenza Programmatica Nazionale, sul tema ha mantenuto toni decisamente piu' pacati, proponendo unicamente di "riconoscere il ruolo degli animali nella societa' seguendo la Carta di Lisbona".

Su lavoro e tasse la  Coalizione di Centrosinistra non propone stravolgimenti, ma l'abbattimento generale della pressione fiscale del 2% e l'istituzione di un salario minimo di 9 o 10 euro l'ora; sostiene che "l'esperienza agricola e alimentare italiana sia presidio cruciale e vada rafforzata nei suoi caratteri distintivi" e circa la tutela ambientale si limita a proporre il potenziamento degli attuali Ecobonus.



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