Il 4 marzo saremo tutti chiamati
a votare per eleggere il nuovo Paramento e in questi giorni, finalmente, i
partiti e le coalizioni hanno reso noti programmi e liste dei candidati.
FederFauna inizia oggi ad analizzarli, in particolare relativamente ai propri
ambiti di competenza, al fine di offrire ai propri iscritti e simpatizzanti non
certo indicazioni di voto, ma piu' informazioni possibili per elaborare scelte
consapevoli.
Va innanzitutto premesso che PD,
Insieme, +Europa con Bonino, Civica Popolare Lorenzin e Svp-Patt si
presenteranno in un'unica coalizione di centrosinistra; FI, Lega, FdI e Noi con
l'Italia-Udc si presenteranno in un'unica coalizione di centrodestra, mentre
M5s, Leu e altri partiti minori correranno da soli. Tale premessa e' d'obbligo
perche' tutte e due le coalizioni hanno presentato un programma comune, ma
alcuni dei partiti che le compongono, pur aderendo al programma comune, ne hanno
presentato uno proprio che presenta differenze talvolta significative.
Il Movimento 5 Stelle, che a
parte qualche eccezione si e' sempre dimostrato piu' vicino all'ideologia
animalista piuttosto che al mondo produttivo connesso agli animali, ha proposto
un programma che conferma questa tendenza.
I Pentastellati propongono una
vera e propria crociata contro la zootecnia tradizionale, dagli allevamenti di
animali destinati alla produzione di pellami o pellicce, che vorrebbero abolire
tout court, fino ad una serie di normali pratiche zootecniche diffuse in tutti
gli altri: avicoli, suinicoli, ecc. Il Movimento, infatti, si dichiara
esplicitamente "contrario agli allevamenti intensivi e promotore di un uso
limitato di carne in alimentazione umana sia per motivi di salute che di
sostenibilità ambientale". Secondo i 5 Stelle "bisogna attuare un
graduale passaggio ai sistemi di allevamento alternativi", anche se,
com'era prevedibile, non chiariscono quali sarebbero. Probabilmente vorrebbero
gli Italiani tutti davanti ad un computer, visto che in tema di lavoro
propongono la conversione del Paese ad una sorta di "Smart Nation"
dove, sostengono, grazie allo sviluppo e agli investimenti nei settori
tecnologici si potranno creare nuove figure professionali e opportunita' di
occupazione. Sono genericamente contrari alla caccia e, anche in tema di
sicurezza, sono contrari alla possibilita' per i cittadini di detenere
legalmente armi. Propongono, invece, di migliorare l'efficienza delle Forze
dell'Ordine con 10mila nuove assunzioni. Forse 10mila persone in meno a cui
dover dare il "reddito di cittadinanza"…
Piuttosto intriso di
animal-ambientalismo anche il programma di Liberi e Uguali, che propone
"Un Green New Deal, che apra la strada alla riconversione ecologica dell'economia".
Secondo LeU bisogna "intervenire seriamente sulla riduzione degli impatti
del mondo agricolo e dell'allevamento (…) Dobbiamo costruire nuove relazioni
con i mondi che ci circondano: per il benessere animale, contro la caccia in deroga,
per la promozione della biodiversita', per comportamenti piu' salubri, per
ridurre l'impronta ecologica, per tutelare la natura e quindi noi stessi".
In tema di lavoro LeU, oltre al ripristino dell’Articolo 18, vorrebbe creare un
nuovo contratto a tutele crescenti. In tema di sicurezza propone di ridurre le
spese militari.
La Coalizione di Centrodestra nel
proprio programma condiviso ha puntato soprattutto su aspetti economici:
introduzione di un'unica aliquota fiscale (Flat tax), facilitazione
dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese, no alle regolamentazioni
eccessive che ostacolano lo sviluppo, tutela del Made in Italy, addirittura con
particolare riguardo alle tipicita' delle produzioni agricole e
dell'agroalimentare. In tema di sicurezza ha proposto l'introduzione del
principio che la difesa e' sempre legittima e ha parlato solo genericamente di
"tutela dell'ambiente". Ha tuttavia proposto un "Codice delle
norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione", e
parlare di "diritti" degli animali e' una devianza tipicamente
animalista. Ricordiamoci che Berlusconi, che sondaggi alla mano della
coalizione parrebbe essere azionista di maggioranza, si e' impegnato
pubblicamente a sostenere il Movimento animalista di Michela Vittoria
Brambilla, ha promesso lo stop agli allevamenti di animali per farne pellicce,
la creazione del garante per i diritti per gli animali e di intervenire
"per quanto riguarda i circhi, dove gli animali vivono inscatolati".
Più soft la posizione di Fratelli
d’Italia, che nel proprio programma propone un Codice di "tutela degli
animali domestici e di affezione", non dei loro "diritti",
peraltro bilanciando la proposta con un impegno per la "salvaguardia della
cultura rurale e delle attivita' che ne sono portatrici" e per "la
corretta gestione del patrimonio faunistico e ambientale".
Stesso dicasi per la Lega, che
esordisce addirittura sostenendo che "l'ambiente non puo' restare un
appannaggio ideologico di chi fa il contestatore di professione".
Ricordiamoci tuttavia, come
detto, che stando ai sondaggi, almeno ad oggi all'interno della coalizione FdI
e Lega pesano meno di FI.
La Coalizione di Centrosinistra
annovera tra i propri aderenti anche "Insieme", che riesuma con PSI e
Area Civica anche il partito dei Verdi, il cui programma, per il nostro mondo,
si puo' definire tragico, con un eufemismo: "una legislazione sempre piu'
avanzata per garantire i diritti degli animali, l'inserimento in Costituzione
della tutela del benessere animale, oltre alla definizione di un Codice dei
Diritti degli Animali, addirittura l'attuazione dell'iniziativa "Stop
Vivisection", tramite una nuova norma che cambi la Direttiva
2010/63/EU". Tuttavia, stando ai sondaggi, Insieme non dovrebbe superare
la soglia del 3% dei consensi e quindi i suoi eventuali voti finirebbero al PD.
Quest’ultimo, nella propria
Conferenza Programmatica Nazionale, sul tema ha mantenuto toni decisamente piu'
pacati, proponendo unicamente di "riconoscere il ruolo degli animali nella
societa' seguendo la Carta di Lisbona".
Su lavoro e tasse la Coalizione di Centrosinistra non propone
stravolgimenti, ma l'abbattimento generale della pressione fiscale del 2% e
l'istituzione di un salario minimo di 9 o 10 euro l'ora; sostiene che
"l'esperienza agricola e alimentare italiana sia presidio cruciale e vada
rafforzata nei suoi caratteri distintivi" e circa la tutela ambientale si
limita a proporre il potenziamento degli attuali Ecobonus.
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