Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel nella gestione dell’Università agraria di Gallicano nel Lazio, uno degli Enti più importanti in tutto il Lazio per il suo patrimonio di boschi e terreni. Il prossimo 25 gennaio il comitato di Amministrazione ha indetto l’assemblea degli utenti,
primo passo propedeutico all’approvazione del nuovo Statuto e
all’indizione di nuove elezioni.
Quella dell’Università Agraria è una
delle storie più anomale di tutto il Lazio.
Tutto comincia nel dicembre 2017, quando l’allora cda
dell’Università agraria di Gallicano si rifiuta di approvare un nuovo
Statuto e dare seguito all’indizione di nuove elezioni, a seguito delle
disposizioni normative statali che imponevano la trasformazioni di
questi enti in società privatistiche. Uno strappo che
porta nel giro di pochi mesi l’Ente al commissariamento, per mano della
stessa Regione Lazio. La gestione straordinaria termina il 30 novembre 2018
con un nulla di fatto: nessuna elezione, nessuno Statuto e, ciò che è
peggio, nessuna proroga del commissariamento. In sostanza l’Ente viene
condannato a una sua cancellazione. A questo punto interviene in via
sostitutiva il Comune attraverso il sindaco Pietro Colagrossi, che si impegna in prima persona alla rinascita dell’Università.
Colagrossi decide di segnalare alla Prefettura di Roma ed alla
Regione Lazio la grave criticità venutasi a determinare, chiedendo al
contempo l’autorevole parere della Prefettura in merito alle attività da
intraprendere. Vengono così convocati i comizi elettorali per lo
svolgimento dell’elezione diretta di un Comitato di Amministrazione,
composto da 5 membri, incaricato di traghettare l’ente verso
l’approvazione di un nuovo Statuto e le successive elezioni.
A maggio 2019 il
comitato dei cinque entra in funzione: Fabrizio Betti (coordinatore),
Gabriele Milani, Duilio Rossi, Pierpaolo Buonamore e Andrea Ciamei.
I
cinque, nei limiti delle loro funzioni, si limitano ad accelerare il processo di rigenerazione dell’Ente,
provvedendo al contempo anche al risanamanento delle casse.
A tal
proposito viene affidato l’incarico (attraverso un bando) per la riattivazione del frantoio oleario e vengono assegnati 70 ettari di terreni agli
agricoltori, un provvedimento quest’ultimo che non ha eguali nella
storia e che ha il merito di riattivare subito l’interesse verso la
rinascita dell’Università agraria.
Il prossimo 25 gennaio
l’assemblea generale degli utenti avrà la prima occasione di recuperare
tutto il tempo perduto e dare vita a una nuova gestione per il
benessere di tutto il territorio. L’assemblea è convocata in prima
convocazione alle ore 16 e in seconda convocazione alle 17:30 presso i
locali del frantoio sociale sito in via Colle Vigne.
Nessun commento:
Posta un commento