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venerdì 27 giugno 2014

VALMONTONE (RM): “adotta un cane e non paghi la TARI”


Adotta un cane e non paghi la TARI, è questa la proposta , che il gruppo consigliare di opposizione “Per Valmontone”, presenterà nel prossimo Consiglio Comunale, (27 giugno 2014), finalizzata ad invogliare i cittadini e le associazioni all’adozione dei cani randagi rinvenuti nella città di Valmontone.
Il Regolamento “Adotta un cane” prevede, per chi decidesse di adottare un cane custodito nella struttura convenzionata con l’ente e proveniente dallo stesso Comune, di ricevere l’esenzione totale della tassa sui rifiuti (TARI) fissata fino ad un limite massimo di 500,00 euro. Considerando che il Comune spende oltre 60.000,00 euro l’anno per mantenere i cani presso il canile convenzionato, questa iniziativa porterebbe dei vantaggi non solo a coloro che adottano un cane, ma anche alle “casse” comunali ed ovviamente, non per ultimo, al fortunato quattro zampe. Naturalmente tutto questo a condizione che il cane adottato sia tenuto in buone condizioni igienico-sanitarie ed affettive, pena l’immediata revoca del contributo ricevuto e l’applicazione di tutte le sanzioni previste per legge.
Il progetto prevede inoltre che il Comune provveda a divulgare i dati relativi alle caratteristiche dei cani adottabili, mediante pubblicazione delle foto sul sito istituzionale del Comune di Valmontone.
..per risolvere almeno in parte il problema del randagismo.


giovedì 26 giugno 2014

Allarme zanzara tigre nel Lazio: + 30% in questi giorni

Sale l’allarme zanzare nel Lazio e nella prima settimana di giugno, complici l’umidità creata dalle recenti piogge e il rialzo delle temperature, si prevede un primo decisivo aumento della temutissima zanzara tigre (+30%). È questo il responso del ”Meteo zanzare” sviluppato da Vape foundation.
IL SERVIZIO - Il servizio, completamente gratuito e consultabile sul sito www.vapefoundation.org, informa i cittadini sulla presenza delle zanzare con dati aggiornati ogni settimana e per tutta l’estate basterà selezionare la provincia di interesse per scoprire il livello dell’infestazione. Sviluppato in collaborazione con il professor Giampiero Maracchi, direttore dell’istituto di Biometereologia del Cnr di Firenze, e con Claudio Venturelli, esperto di Entomologia urbana e sanitaria e membro del comitato scientifico di Vape foundation, il servizio si basa su un modello matematico che incrocia l’andamento stagionale e climatico con le attività e il ciclo biologico delle diverse specie di zanzara.
IL CLIMA - Il modello usa come campione 1 ettaro di terreno rappresentativo del capoluogo di provincia e ne analizza la concentrazione di zanzara tigre. “Il mese di giugno vedrà una certa instabilità climatica – dichiara Venturelli – con precipitazioni e temperature superiori alla media stagionale. L’alternanza di piogge e giornate calde creerà le condizioni ideali per la prima decisione diffusione di zanzare, che trovano nell’umidità e nel caldo la propria condizione ideale. Questo fenomeno riguarderà la maggior parte del territorio nazionale e sarà particolarmente evidente nelle aree caratterizzate da temperature più elevate, combinate al formarsi di ristagni d’acqua a causa delle piogge. Nel Lazio, in particolare, la presenza delle zanzare vedrà un incremento complessivo del 30% nella prima settimana di giugno”.

lunedì 23 giugno 2014

L'assassino di Yara e' l'animalista della porta accanto?

Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, è un animalista? Di certo postava sulla sua pagina facebook slogan e campagne a difesa degli animali o contro il loro maltrattamento, amava farsi fotografare coi due cani, due gatti e un coniglio che vivevano in casa con lui e la sua famiglia. Dimostrava verso gli animali in genere quell’amore che non ha invece manifestato nei confronti di una ragazzina di 13 anni.
I quotidiani non hanno mancato di sottolinearlo: “Massimo l’insospettabile, animalista con tre figli e una sorella gemella” (Corriere.it), “Bossetti su Facebook, padre e appassionato animalista” (Ansa). Di lui “animalista” scrive anche Oggi, altri hanno parlato di un “animalista convinto”, temi rimbalzati non solo sulla carta stampata e dalle testate online ma anche da Tg e programmi di approfondimento televisivo.
Sul caso interviene il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, e va controcorrente: “Questa persona è fortemente indiziata dell’omicidio della piccola Yara, e a detta della stampa nazionale è un animalista. Ometto di raccontare che cosa potrebbe succedere sul piano mediatico se un circense si macchiasse di un misfatto di questo genere. Basterà ricordare cosa la stampa riuscì a costruire sul nulla a proposito del duplice omicidio di Lignano, alla squallida e ridicola letteratura secondo la quale quando arriva un circo spariscono i gatti, oppure s’impennano i furti”. Ma – prosegue Buccioni – “il circo oggi vuole offrire un modestissimo contributo di civiltà sociale e lo fa dicendo una cosa molto semplice: Massimo Giuseppe Bossetti è un presunto assassino. Punto. La circostanza che sia animalista, seppur confermata, non è minimamente da rapportare al terribile delitto. Abbiamo rispetto delle posizioni altrui, anche se contrarie alle nostre, se portate avanti civilmente, e non intendiamo speculare su una vicenda dolorosa e che sta fortemente emozionando tutta l’Italia”.
Resta invece un commento da fare rispetto a dichiarazioni che vorrebbero dipingere gli animalisti come sostanze angeliche dedite alla non violenza come stile di vita. Il che in molti casi sarà anche vero ma l’esperienza quotidiana, non solo della gente del circo ma semplicemente di chi legge la stampa, dice altro. Ci riferiamo al commento che l’Aidaa, Associazione italiana difesa degli animali e dell’ambiente, ha diffuso: “Bossetti potrebbe amare i propri animali, ma l’essere animalista nel senso pieno del termine è in forte contraddizione con tutte le idee dell’animalismo, idee che vanno dall’amore della vita in tutte le sue forme arrivando a non accettare di mangiare altri esseri viventi, fino al ripudio della caccia in ogni sua forma e alla condanna di ogni forma di violenza sulle creature di ogni razza e specie e per questo non è possibile che un assassino e stupratore, anche se innocente fino a prova contraria possa essere definito animalista, ma semmai l’esatto opposto”.
Secondo il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce “la violenza contro uomini o animali è ripudiata dal mondo animalista nella sua quasi totalità e comunque ogni vero animalista è una persona nonviolenta, pertanto l’accostare l’animalismo alla figura del presunto assassino e stupratore di Yara Gambirasio non solo non è appropriato ma offende milioni di italiani che ogni giorno si battono per la tutela degli animali e per la vita in ogni sua forma, chiediamo quindi di rettificare il tiro”.
Ora, che gli animalisti siano tout court pacifisti e rispettino tutto e tutti, è smentito da fatti incontrovertibili: a noi basterà ricordare quel che è successo appena tre mesi fa a Roberto Gerardi, non a caso definito “martire dell’odio animalista contro i circhi”, oppure alle decine e decine di episodi di danneggiamenti ai mezzi, ai manifesti e ad ogni altro “simbolo” del circo, fino alla bomba molotov piazzata sotto alla biglietteria del complesso dei fratelli Coda Prin a Trento. Ma gli episodi non si contano se si allarga lo sguardo ad allevamenti, centri di ricerca sugli animali, studiosi “disallineati” e così via. E che dire degli insulti e delle minacce di morte che sono piovute addosso a Caterina Simonsen, colpita da quattro malattie genetiche rare e che agli occhi del fanatismo animalista è colpevole di aver difeso la sperimentazione animale perché, sostiene lei, “ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro”? Sono nate in questi anni organizzazioni animaliste (non solo in Italia) che hanno fatto della violenza, se non del terrorismo, la loro carta d’identità. Come ha spiegato Alessandro Meluzzi in una magistrale lezione sul tema, “l’animalismo sembra una filosofia innocua, pacifista, non violenta, mentre diventa tema di una violenza estrema sull’umano”.

Fonte: circo.it


venerdì 20 giugno 2014

BRACCIANO, BIOGAS: LEGAMBIENTE CONTESTATA AL FORUM SUI RIFIUTI

Bracciano (RM) - Sembra che piaccia alla camorra. Che piaccia al PD. Che piaccia agli imprenditori, attratti dagli incentivi. E anche alla maggiore associazione 'ambientalista' italiana, Legambiente. E' il biogas, il grande business del momento. Ha un bel nome, comincia per 'bio'. Peccato che vada a danneggiare i cittadini, dato che il guadagno sul gas non copre neanche le spese per produrlo e senza gli incentivi - soldi dei cittadini - non avrebbe senso. Peccato che è inquinante, sia a causa delle emissioni sia per lo smaltimento del digestato prodotto dalla fermentazione. Peccato che è pericoloso, dati ad esempio i 3.000 casi accertati di botulismo in Germania vicino alle centrali e i numerosi casi di esplosioni e sversamenti. Ma tutto ciò non ha importanza, ora è il momento di salire tutti sul carrozzone del biogas e delle biomasse, e sbrigarsi prima che qualcuno si accorga del "bidone". Legambiente - appena contestata al Forum indetto a Roma sui rifiuti - ci sembra che promuova e sostenga il biogas. Addirittura ci pare ci sia l'intenzione di realizzarli nei Parchi, come l'attuale progetto nel Parco dell'Uccellina. Vietato fermarsi. Anche perché il biogas è un anello fondamentale di un business ancora più grande, quello sulle bonifiche. Bonifiche che nessuno ha fatto e forse nessuno farà. Ma i fondi che il governo stanzierà - ancora una volta soldi dei cittadini - qualcuno li prenderà, e molto spesso saranno le stesse persone che avranno causato il problema. Come sta avvenendo nella Terra dei Fuochi. E i digestori smaltiranno in tutta Italia colture dedicate, colture inquinate o rifiuti avvelenando la terra, l'aria e il cibo che mangiamo, aumentando la già altissima incidenza dei tumori, distruggendo alla base la nostra più grande risorsa - l'agricoltura - vittima finale di questo sporco affare. Dai cittadini italiani - che tramite il governo finanziano Legambiente - un sentito grazie. Questo è quanto dichiara il Comitato Bracciano Stop Discarica

giovedì 19 giugno 2014

Lazio, Carella (Pd): Nascita parco regionale Monti Lepini non più rinviabile


"Passate le elezioni amministrative, credo che oggi ci sia il giusto grado di serenità per ragionare, intorno a un tavolo, sulla nascita del parco regionale dei Monti Lepini: è una scadenza non più rinviabile". Lo dichiara, in una nota, il deputato del Pd, Renzo Carella. "La nascita del parco - sottolinea Carella - è un’opportunità per tutti i Comuni della zona: permetterà di mettere a sistema le peculiarità di ogni territorio sotto un’unica cabina di regia e a far sì che il territorio, troppo spesso coinvolto dalle sciagure ambientali della Valle del Sacco, raccolga benefici positivi". "Parliamo - prosegue Carella - di un territorio montano vastissimo, con eccellenze storiche, architettoniche e naturali che vanno tutelate e allo stesso tempo rese fruibili all’interno del sistema parco". "Un appuntamento importante, a cui devono lavorare i sindaci della zona e i consiglieri regionali, per contribuire nella giusta misura a uno sviluppo sostenibile e a una crescita economica dei nostri territori attraverso i servizi necessari per accogliere i turisti, che già, di fatto, sono presenti oggi sui nostri territori", conclude Carella.


Fonte: Il Velino



Roma, votata mozione per sospendere la delibera sui canili

Roma - Brutte notizie riguardo alla delibera di giunta che sanciva la chiusura dei canili e gattili comunali non a norma, gestiti dalle associazioni animaliste, e l'affidamento degli animali a strutture a norma con regolari gare d'appalto.
Dopo le proteste degli animalisti, l'Assemblea capitolina con 30 voti a favore, un astenuto e nessun voto contrario, ha approvato una mozione che ne chiede la sospensione.
Soddisfatta la senatrice Pd, ed ex delegata agli Animali del Comune, Monica Cirinnà, secondo la quale: "vengono così salvaguardati i posti di lavoro dei dipendenti dei canili. Lo stop alle deportazioni e alla chiusura dei canili è una vittoria delle associazioni e dei volontari."
Ma sono dipendenti o sono volontari?!?!...
Soddisfatte le associazioni animaliste che, ipocrite come sempre, dicono che "hanno vinto la città, i cani, i gatti, i volontari, gli operatori, i cittadini".
Di tutt'altra opinione l'Associazione per i Diritti dei Cittadini "Codici", che denuncia come "la mancata approvazione della delibera 148 del Comune per la chiusura dei canili e gattili non a norma, dimostra ancora una volta come la classe politica capitolina sia superficiale ed approssimativa , pronta a correre dietro a chiunque sbandieri strumentalmente la difesa di diritti senza andare a guardare come stanno effettivamente i fatti."
Secondo Codici, "Bastava informarsi un po’ e si scopriva la vera ragione di questo “interessamento “ alla tutela degli animali: cifre stratosferiche per gestire canili, gattili, oasi feline, per il servizio di ricovero, mantenimento, cura ed adozione degli animali tutte in mano ad Associazioni senza che propedeuticamente sia stato indetto un regolare bando di gara, obbligatorio per legge, e quindi con assegnazioni che lasciano non poche ombre e dubbi sulla loro correttezza.
Per non parlare di queste strutture che sono tutte fuori norma , cioè illegali !!!!!
Pubblicati sul sito del Comune di Roma Capitale si trovano i contratti stipulati, e relative spese, erogate dallo stesso Comune, leggi: quanto costa ai cittadini romani mantenere un servizio che fa acqua da tutte le parti, che lede la cittadinanza dal punto di vista economico e gli animali per ciò che attiene alla salute e alla dignità degli stessi. E’ stato fatto un rapido calcolo, probabilmente in difetto, le Associazioni che gestiscono il “benessere” degli animali nelle cosiddette oasi e all’interno delle strutture, comunali ed in convenzione, a questo deputate ricevono all’incirca 9.389.295 euro e si spende per i servizi che possiamo definire extra (raccolta deiezioni dei cani, ect…) più di 176000 euro al giorno! Nel calcolo non sono stati conteggiate le convenzioni con ambulatori veterinari. Per 1600 cani e 570 gatti per un totale di 2170 animali, il Comune sborsa, quindi, pro animale circa 12 euro al giorno a fronte di altre strutture che ne prendono 4/5."
Si chiede l'Associazione per i Diritti dei Cittadini: "Tutte queste informazioni erano note ai disattenti consiglieri che ieri hanno votato contro la delibera del Sindaco?"

mercoledì 18 giugno 2014

Gli addestratori di animali esotici con FederFauna

FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali, conta oggi su un nuovo affiliato: il Sindacato Europeo degli addestratori e allevatori di animali esotici, SIAC.

L'Accordo di affiliazione e' stato siglato il 15 maggio a Roma dai delegati delle due Organizzazioni Sindacali e ratificato ieri dalle rispettive Segreterie.
"Il SIAC -spiegano i suoi responsabili - e' una libera Associazione Sindacale della Comunita' Europea, istituita per tutelare gli interessi professionali, economici, giuridici ed etici dei Lavoratori, sia liberi professionisti che dipendenti, operanti nell'ambito dell'addestramento, allevamento e detenzione degli animali esotici nati in cattivita'. Agisce per il costante miglioramento delle condizioni di Lavoro delle Categorie rappresentate, per il riconoscimento della loro specifica professionalita' e per il rispetto in tale ambito, oltre che degli animali e delle loro esigenze, anche delle leggi e direttive europee e dei diversi Paesi della Comunita' ".
Con l'affiliazione a FederFauna, gli Iscritti al SIAC potranno beneficiare della rappresentanza e dei servizi offerti dalla Confederazione, che muove un altro passo lungo un percorso finalizzato a dare piu' unita' e quindi piu' forza a tutte le persone e le imprese che operano in tutte le attivita' connesse agli animali e a tutti quei soggetti terzi che da tali attivita' traggono beneficio anche non economico.

REGIONE LAZIO: NUOVI BANDI PER INNOVAZIONE AZIENDE E TURISMO RURALE

"La Regione Lazio ha attivato tre nuovi bandi del Programma di Sviluppo Rurale per la realizzazione di interventi di ammodernamento delle aziende agricole per l'insediamento di giovani agricoltori e per lo sviluppo delle attività turistiche nelle aree rurali".

Lo comunica in una nota l'assessore all'Agricoltura della Regione Lazio, Sonia Ricci.
"Con la delibera approvata dalla Giunta Zingaretti - spiega l'assessore Ricci - sosteniamo gli interventi per l'acquisto di nuove macchine e di attrezzature agricole (misura 121), per il primo insediamento agricolo con un premio pari a 40.000 euro, il massimo oggi consentito dalla regolamentazione comunitaria (misura 112), e per la realizzazione di servizi e di infrastrutture innovative a favore del turismo nelle aree rurali (misura 313). Obiettivo di tutte le misure vogliono essere i giovani, aiutandoli nella gestione delle imprese e stimolando la diffusione delle innovazioni e delle attività multifunzionali dell'agricoltura. Con l'apertura di questi nuovi bandi, infine - conclude l'assessore Ricci - la nostra Amministrazione garantisce il regolare avanzamento del PSR 2007/2013 e il pieno utilizzo delle risorse comunitarie ancora disponibili".
Le domande di accesso agli aiuti dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della Delibera di Giunta sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Le D.G.R. relative alla Misura 112, 121 e 313 sono state pubblicate sul BUR n. 46 del 10 giugno 2014
Di seguito sono consultabili i link ai Bandi delle Misure approvate:

Canili Roma: interviene Michele Visone, AssoCanili

Visone (AssoCanili): Quando il benessere animale ha solo un valore "simbolico" rispetto ad interessi opinabili

Marino, decide di adeguare i canili, che in una società normale dovrebbe essere un iniziativa opportuna e auspicabile, visto che versano in condizioni tali da non assicurare il benessere degli animali ospitati, e chi si oppone? Chi dovrebbe essere stato il promotore di tali adeguamenti affinchè i cani ospitati avessero il dignitoso trattamento malgrado l’incolpevole detenzione in un canile.
E’ chiaro a tutti che Marino ha “attentato” ad un interesse che potrebbe mettere in discussione un monopolio di chi in venti anni di gestione economica del mercato nazionale sul randagismo continua a galleggiare su slogan e frasi pietistiche. Diventa difficile non concordare con Marco Ciarafoni ed Angelo Troi che nei loro interventi sulla questione, hanno sottolineato la palese difesa di un interesse che nulla ha a che fare con il benessere degli animali. E’ singolare come fino ad ora nessuno aveva posto l’attenzione sulle condizione strutturali dei canili che ospitavano i cani e sulle modalità di gestione.
Ma la questione è ormai vecchia, questo interesse in Italia, che per il 75% è nelle mani di un mondo associazionistico, continua ad essere affrontato con soliti appelli e slogan pietistici finalizzati a creare nella gente il principio che il benessere animale possa e sia garantito da un etichetta.
La gestione delle strutture e degli animali dovrebbe prescindere dalle etichette. Privati o Associazioni vanno repressi ed annientati quando non gestiscono in modo corretto e competente gli animali. La modifica della 281/91 dovrebbe creare le condizioni e le regole capillari della gestione dei canili. Ma le proposte di una parte continuano a puntare su un sistema di monopolizzazione che nulla ha a che fare con l’assicurazione del benessere animale. Noi abbiamo fatto una serie di proposte che danno l’idea che il punto non può essere improntato su gestioni di carattere ideologico, ma solo ed esclusivamente su competenze, qualità e professionalità a carattere reale e non certo autoreferenziali.
Livello delle mortalità, figure professionali obbligatorie, quali educatori per la formazione dei cani e dove opportuno il recupero, procedure di gestione certificate, valutazione sulle campagne di sensibilizzazione, limiti sulla movimentazione cani ( e sarebbe opportuno parlare delle deportazioni e di chi le gestisce) ecc, queste sono alcune delle nostre proposte che, non sono state prese in considerazione da chi continua a sostenere un sistema la cui unica capacità riconoscibile in questi anni è stata quella della costruita popolarità mediatica. Queste proposte necessiterebbero di investimenti da parte di chi gestisce le strutture e questo per qualcuno sarebbe non auspicabile visto che di proprio non investe.
Il volontariato vero in Italia va tutelato, esso è una fonte indispensabile al settore e non può essere sfruttato da chi si continua a nascondere dietro bandiere ed etichette vendendosi per animalista ed utilizzando il 70% dei propri introiti, acquisiti da contributi dei cittadini, per la promozione ed il
mantenimento delle proprie organizzazioni.
Si continua a tentare di occupare le istituzioni per monopolizzare il settore, non bastano le monopolizzate Commissioni Regionali dove si tutelano interessi propri invece che benessere degli animali, adesso manca il garante, che potrebbe essere opportuno, ma che non abbiamo dubbi che debba essere di una parte, perché è sempre più necessario “ garantire” una parte non certo i cani. Facciamolo questo garante ma facciamo in modo che garantisca gli animali e non le etichette.
Chiudo con la mia solita frase che credo identifichi il problema italiano: “differenziamo chi da una passione si inventa un progetto, da chi da un progetto si inventa una passione”.

Autore: Michele Visone, Presidente Nazionale AssoCanili, Consigliere FederFauna

Canili Roma. Attento Sindaco Marino, ''chi tocca la rete muore''!

16 Giugno 2014 Stampa     

Non e' la rete elettrica e nemmeno quella del web: il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha "osato toccare" la rete delle gabbie dei canili gestiti dalle associazioni animaliste, rete di interessi che FederFauna denuncia da tempo, ed ora si trova "sotto assedio".
Ma veniamo ai fatti: il 22 maggio scorso la giunta capitolina si fa carico di un capitolo spinoso, quello dei randagi. In un comunicato ufficiale del PD di Roma, l'assessore Estella Marino, comunica i risultati di un'indagine sulle strutture di accoglienza per i randagi della capitale. I dati sono sconcertanti, a fronte della valanga di fondi pubblici spesi. Viene dunque approvata all'unanimita' la delibera 148/2014 che prevede la chiusura di strutture inadeguate ed inadeguabili e l'affidamento degli animali a strutture a norma tramite gare d'appalto, nell'interesse di tutti, animali compresi.
Gli animalisti, a cui Marino ha toccato "l'osso", gridano allo scandalo. Scendono in piazza a protestare, fanno le fiaccolate. Partono pesanti accuse al Sindaco e dai vari blog e si reitera la solita litania di indignazione. I termini sono sempre i soliti: lager, deportazione, vivisezione ecc.: collaudato metodo di comunicazione per far leva sull'emozione irrazionale.
La realta' e' un'altra. I canili e la loro gestione animalista non risolvono il problema, anzi, dal 1991 (anno di promulgazione della legge 281 da loro voluta) ad oggi, i numeri dicono esattamente il contrario: il randagismo e' aumentato. E il randagismo di Roma (e non solo di Roma) e' divenuto un'altra icona dello sfacelo sud-europeo come la mafia, la corruzione, lo sperpero di fondi pubblici, la dolce-vita di furbi e sfaccendati.
Ma gli animalisti, se qualcuno glielo fa presente, si indignano. Tra i piu' indignati c'e' Simona Novi (canile di Porta Portese), che ha da difendere la sua AVCPP: un apparato da oltre cento dipendenti (documentati in audizione in Commissione Affari Sociali), anche se l'associazione continua a chiamarli "volontari".
Ma anche Monica Cirinna', Senatrice anche lei del PD, ma da sempre vicina agli animalisti e che evidentemente ritiene vadano difesi i loro privilegi consolidati, minaccia addirittura di incatenarsi alle gabbie per non far portare via i cani.
Invece, Marco Ciarafoni, portavoce nazionale degli Ecologisti Democratici, giudica positivamente l'intenzione della giunta, soprattutto, se saranno gli animali a trarne i vantaggi e non coloro che ne hanno fatto una "mission interessata". Dichiara: "Ho avuto l'impressione che dietro la gazzarra inscenata dai manifestanti ci siano piu' gli interessi delle associazioni che la tutela del benessere animale. Ho trovato anche l'intervento di Monica Cirinna' imbarazzante e fuori luogo ed assolutamente irresponsabile per chi rappresenta il PD nelle istituzioni."
Gli replica nuovamente Simona Novi, dicendosi "mossa da sentimenti veri, da forza interiore e da onesta', oltre che anche lei tesserata PD dai tempi di Berlinguer": solita ideologia animalista per cui e' un'etichetta a fare i buoni e i cattivi.
Ma a questo punto altri animalisti entrano nella mischia: il Partito animalista europeo stigmatizza gli stipendi dei "volontari" della Novi, denunciando che assorbano oltre l'80% dei fondi versati dal Comune. Altro che gli animali!... Stavolta la Novi ammette, rivendicando presunte necessita' di accudire gli animali. Crolla quindi il castello di favole del "volontariato", altra realta' piu' volte denunciata da FederFauna: le Onlus animaliste gestiscono giri di soldi esorbitanti, da s.p.a., ma con i privilegi del no profit.
Nella bagarre non poteva mancare il Movimento 5Stelle di Beppe Grillo, che fedele alla nuova vocazione di destra, si ritrova a difendere gli antichi e torbidi privilegi capitolini ed attaccare il Sindaco.
Sindaco che, appunto, ora si trova sotto assedio. Gli animalisti hanno addirittura creato su Facebook una pagina intitolata "assalto animalista in Campidoglio".
Certo, affidare a regolare gara d'appalto un servizio che parrebbe da sempre essere stato gestito in modo clientelare e' un bell'affronto.
Il comune avrebbe anche il vantaggio di non dover piu' spendere soldi pubblici per adeguare strutture che rappresentano un debito eterno, ma anche qui si sa, non fare appalti e' un vantaggio per i cittadini ma non per tutti, dipende dai punti di vista.  Attorno ai canili pubblici girano anche gli interessi della sanita' (veterinari), del soccorso ecc., tutte cose che se privatizzate toglierebbero rendite e posti.
E gli animalisti tremano, anche perche' l'esempio romano potrebbe diventare virale e sconvolgere il loro giro d'affari in tutta Italia.
Di positivo c'e' che questa volta pare che anche i media non diano loro piu' grande attenzione: riportano come si ritrovino in pochi.
L'aria forse sta cambiando e la crisi  aiuta a capire che le tasse non sono soldi di nessuno ma di tutti, e vanno spesi con attenzione e responsabilita'.
Speriamo che finalmente qualcuno si trasferisca altrove, lasciando spazio al cambiamento della nuova politica e smettendo di speculare su cittadini e animali.

Fonte: Ufficio Stampa FederFauna

venerdì 6 giugno 2014

FederFauna con Lavoratori Green Hill licenziati per legge: ''Governo intervenga''

FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali si fa portavoce dei Lavoratori ex dipendenti dell'ormai noto allevamento Green Hill, ora disoccupati e senza speranza di essere riassunti, in quanto, a seguito di un emendamento votato dal Parlamento, che vieta l'allevamento di alcuni animali da laboratorio sul territorio nazionale, la struttura si trova di fatto preclusa ogni possibilita' di riapertura.
Sono le famiglie dei dipendenti che di fatto si troveranno a pagare il prezzo piu' alto di questa decisione: la perdita del posto di lavoro senza responsabilita' alcuna.
Famiglie che gia' da due anni si ritrovano senza un lavoro a causa di un procedimento giudiziario tuttora in corso e che a causa della predetta norma, fortemente voluta dalla ricca lobby animalista e votata da Parlamentari evidentemente distratti rispetto ai veri problemi del Paese, oggi si trovano oltre che senza lavoro, anche senza speranza di riassunzione.
"In tempi di grave crisi del mercato del lavoro, ci si permette di condannare alla chiusura un'impresa che garantiva occupazione lavorativa a molte famiglie" scrivono gli ex dipendenti di Green Hill in un'accorata lettera indirizzata al Segretario Generale di FederFauna Massimiliano Filippi.
Sino ad ora sono state sottolineate ed esposte le conseguenze di tale decisione che riguardano gli animali e la Ricerca Scientifica: i laboratori italiani, che dovranno acquistare gli animali da allevamenti esteri, gli animali che dovranno subire un viaggio assurdamente stressante, i cittadini che si troveranno a dover acquistare dei farmaci piu' costosi, ma, alla luce dei fatti, chi ha al momento ha subito il maggior danno concreto sono stati i Lavoratori e le loro famiglie.

FederFauna si unisce pertanto ai Lavoratori ex dipendenti di Green Hill, nel chiedere ai Cittadini tutti che sia ascoltata la loro voce ed ai Legislatori ed al Governo che pongano ripari alla norma.