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martedì 17 ottobre 2023

REGIONE LAZIO, Riordino Comunità montane, iniziato l'esame della proposta di legge

La commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, presieduta da 
Flavio Cera, ha iniziato oggi l’esame della proposta di legge che riordina le comunità montane.

Il provvedimento è stato illustrato dal primo firmatario, lo stesso Cera: “L’intento è di riordinare e far ripartire le Comunità montane, che sono state praticamente chiuse, con grande confusione, negli ultimi anni. Partiremo dalla ricostituzione delle 23 esistenti, poi procederemo con una nuova perimetrazione per ridurle a 16.  Per il funzionamento degli enti è previsto l'utilizzo del fondo regionale attuale (6,3 milioni), e di un fondo perequativo, alimentato da ciascun Comune che fa parte della Comunità in base al numero degli abitanti”.

“Le nuove Comunità montane avranno funzioni più ampie – ha proseguito Cera – in particolare sulla manutenzione del territorio, in maniera da garantire ai cittadini quei servizi che i Comuni da soli non sono in grado di fornire”.

D’accordo con la proposta Emanuela Mari ed Eleonora Berni FdI) secondo le quali la proposta “è un passo molto importante, soprattutto dopo la riforma Del Rio che ha svuotato di funzioni le Province: i piccoli Comuni, soprattutto delle aree interne si sono trovati del tutto abbandonati a loro stessi”.

La consigliera Roberta Della Casa (FI) ha invitato a un “momento di maggior riflessione, visto che c’è anche un’altra proposta di legge che va nella direzione delle Unioni di Comuni” e che “la Giunta sta procedendo alla liquidazione delle Comunità montane".

Cera, nella sua replica, ha spiegato di non essere convinto dalle “Unioni di Comuni che nascono su base volontaria e non rappresentano quell’ente di area vasta di cui c’è bisogno”.

In conclusione è stato stabilito di svolgere audizioni con gli interessati, a partire dal 31 ottobre.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

lunedì 16 ottobre 2023

VITERBO, EMERGENZA CINGHIALI. CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

A Viterbo continua a preoccupare la presenza cinghiali nei parchi e nelle strade della città. Si stima siano un migliaio gli esemplari nella cinta urbana. Per affrontare il problema è stato convocato per martedì un consiglio comunale aperto. I primi avvistamenti nel quadrante al confine con l'area protetta dell'Arcionello. Secondo il professor Riccardo Primi, ricercatore in zootecnia dell'università della Tuscia, i cinghiali si spostano verso la città perché trovano un ambiente che li mette al sicuro da cacciatori e animali che li predano. Inoltre trovano da mangiare e, lentamente, si sono abituati all'ambiente urbano. Per l’esperto sarebbe opportuno mettere a punto una App attraverso la quale i cittadini possano segnalare gli avvistamenti, in modo da monitorare il fenomeno. Fonte: Rainews

giovedì 12 ottobre 2023

ABRUZZO, CACCIA: bando regionale da 450 mila euro per centri di sosta e raccolta carni di selvaggina

Una filiera specifica e organizzata per valorizzare le carni di selvaggina provenienti dal territorio, garantendone provenienza, qualità e sicurezza. Questo l’obiettivo del bando legato ai finanziamenti europei del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) promosso dalla Regione Abruzzo, in particolare dall’assessorato all’Agricoltura, per la realizzazione e l’adeguamento di strutture per la conservazione e il trattamento delle carni di animali selvatici, cacciati nell’esercizio dell’attività venatoria o durante il controllo faunistico. 

Tra le tipologie di intervento ammesse nell’avviso, vi sono la realizzazione o l’adeguamento di opere murarie e impiantistiche necessarie all'adeguamento delle strutture come celle frigorifere, ambienti per la rilevazione di parametri biometrici e servizi igienici; l’acquisto e l’installazione di prefabbricati da destinare ai centri di raccolta e sosta. Inoltre, sono finanziabili nuovi macchinari, conformi alle normative igienico-sanitarie, per la conservazione e la preparazione delle carni di selvaggina, nonché strumenti per la pulizia e l'igiene dei locali dei centri. Infine, saranno ammesse le spese tecniche di progettazione, ma solo se contenute nel 6% dell'importo totale dell'intervento e le spese generali nel limite massimo 20% dell’investimento, come ad esempio l’affitto e le utenze del centro.

“I centri di sosta e raccolta consentiranno di supportare, inoltre, le politiche di contenimento della fauna selvatica e dei connessi danni all’agricoltura, incentivando la pratica della caccia di selezione e del controllo. La creazione di una filiera specifica e organizzata – conclude Imprudente - offrirà vantaggi sia dal punto di vista economico che ambientale, promuovendo la sostenibilità e il benessere delle comunità locali: le carni di selvaggina possono diventare una risorsa economica significativa per i territori, generando entrate per ristoranti, macellerie locali e centri di raccolta”. 

mercoledì 11 ottobre 2023

SORA (FR), mucca uccisa, è una strage. Decimo episodio in due anni

Uccisa con due colpi, presumibilmente di fucile. Questa mattina verrà presentata la denuncia al comando dei carabinieri di Sora.

Domenica mattina un giovane allevatore ha ritrovato morta una delle sue venti mucche. L'animale è stato rivenuto in zona Colle Sant'Angelo, sul versante montuoso che sovrasta il santuario dei Padri Passionisti. La mucca si trovava nel terreno del proprietario, vicino un abbeveratoio di proprietà della famiglia del pastore.

Ieri mattina, insieme ai tecnici del servizio veterinario della Asl, il giovane allevatore si è recato nel luogo dove si trova la carcassa dell'animale per i rilievi del caso. E ha annunciato che oggi sporgerà denuncia e che con lui lo faranno anche altri due allevatori della zona che stanno subendo le stesse terribili "esecuzioni". C'è qualcuno che sale sulla montagna e spara alle loro mucche. Negli ultimi due anni il giovane allevatore ha perso ben dieci animali. «La prima mucca venne decapitata. Mi fu fatto ritrovare solo il corpo, senza la testa - racconta il trentenne che ogni giorno si sobbarca un'ora di cammino nei boschi per andare ad accudire i suoi animali in montagna - Poi diverse altre mucche le ho trovate morte, ma sono state ritrovate solo le ossa e quindi la Asl non ha potuto fare rilievi. Un mese fa, all'inizio di settembre, un'altra mucca morta. Domenica l'ultima in ordine di tempo, però questa volta la Asl è potuta venire perché il corpo era ancora lì a terra».

L'animale è stato colpito alla nuca e al fianco con due colpi. «Dalla Asl mi hanno spiegato che è stata uccisa probabilmente con un fucile, comunque un'arma piccola perché i fori dei proiettili non sono grandi, ma i bossoli non sono riusciti a trovarli, anche se l'hanno sezionata. Siamo stanchi di quello che sta succedendo e domani (oggi, ndr) andrò con altri due pastori a sporgere denuncia».

Fonte: Ciociaria Oggi


martedì 10 ottobre 2023

PIOMBO IN ZONE UMIDE: modifiche agli articoli 18 e 31 della L. n.157/1992. (G.U. 09/10/2023)

FEDERFAUNA LAZIO, aderente al progetto ACR (Associazione per la Cultura Rurale), plaude all’iniziativa del Governo che nei tempi strettamente necessari ha chiarito, con l’approvazione della L. 136/2023, il campo di applicazione del regolamento comunitario 2021/57 sull’utilizzo del piombo in zona umida.

Ora confidiamo ulteriormente nell’impegno del Ministro Lollobrigida a riguardo l’approvazione del progetto di legge di modifica della L. 157/92 (presentato dall’Associazione per la Cultura Rurale) per il quale sono state raccolte oltre 504.000 firme in suo sostegno su tutto il territorio nazionale.