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venerdì 26 marzo 2021

LAZIO, AGRICOLTURA: PROCEDURE PER ASSEGNAZIONE CARBURANTE AGRICOLO

La Regione Lazio, visto il D.L n. 2/2021 che proroga al 30 aprile 2021 lo stato di emergenza sanitaria, dalla quale consegue la limitata possibilità di spostamento tra Comuni e Regioni, nonché il perdurare di prestazioni lavorative in forma agile nella P.A. ha emanato la sottostante circolare per l'assegnazione del carburante agricolo.




venerdì 19 marzo 2021

REGIONE LAZIO, AGRICOLTURA. 255 MILA EURO PER IL MIGLIORAMENTO DELLE SPECIE ZOOTECNICHE

La Regione Lazio ha deliberato il documento di “Programma regionale triennale 2021- 2023 di aiuti alle aziende agricole zootecniche per l’acquisto di riproduttori ai fini del miglioramento genetico delle razze interessate da processi di selezione e della conservazione della variabilità genetica delle razze autoctone” e lo stanziamento di 255mila euro da utilizzare a tal fine.

Un atto concreto per il mondo della zootecnia – dichiara Enrica Onorati, Assessore regionale all’Agricoltura, Foreste, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Pari Opportunità - l’attuazione di un piano triennale di aiuto alle aziende del Lazio, fortemente provate dalla pandemia, per migliorare la gestione della riproduzione animale, sia dal punto di vista della conservazione della variabilità genetica delle razze autoctone, sia come occhio di riguardo alle razze che garantiscono – nel proprio pascolo – la conservazione del contesto ambientale. Aiuti che sosterranno quindi non solo il miglioramento dell’efficienza aziendale dei nostri allevatori, ma anche la biodiversità e gli equilibri ambientali del nostro territorio. L’introduzione di animali sani e selezionati avrà inoltre una ripercussione positiva sia sulla prevenzione sanitaria negli allevamenti, sia sulla salute umana, di allevatori e consumatori del prodotto finale".

Le risorse destinate all’acquisto di riproduttori saranno così suddivise: 
105.000 euro per il 2021
75.000 euro per il 2022
75.000 euro per il 2023.

Fonte: Regione Lazio

mercoledì 10 marzo 2021

AMBIENTE: APPROVATO PIANO DI ASSETTO RISERVA NATURALE TENUTA DI ACQUAFREDDA

È il sesto piano, dopo Appia Antica, Insugherata, il nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Decima Malafede, che viene approvato.

"È stato approvato oggi dal Consiglio regionale del Lazio il Piano di Assetto della Riserva Naturale della Tenuta di Acquafredda. È il sesto piano, dopo Appia Antica, Insugherata, il nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Decima Malafede, che approviamo con la Giunta Zingaretti: tutti strumenti importantissimi per attuare le finalità dei parchi e delle riserve naturali regionali. Nel piano di assetto, infatti, vengono individuate le criticità naturali da affrontare e viene pianificata l'utilizzazione delle risorse in base alle finalità del parco stesso. Con esso, i parchi e le riserve naturali prendono corpo, strutturando e  diventando concretamente un bene pubblico tutelato e una ricchezza per la collettività. 

Per la Tenuta di Acquafredda è stato fondamentale, nel percorso di approvazione del piano, il rapporto e l'interlocuzione con il territorio, i comitati e le associazioni di cittadini coinvolti come sempre direttamente in un processo partecipativo, per tradurre, nella nostra proposta, le sollecitazioni di tutta la comunità. 

Un percorso partecipativo che ha visto coinvolti i cittadini, la direzione regionale e il nostro Direttore Vito Consoli,  RomaNatura, la Giunta, la Commissione consiliare ambiente e agricoltura e il Consiglio regionale, che ringrazio per il lavoro congiunto e condiviso che ci permette oggi di dotare anche Acquafredda del suo piano di assetto. Il lavoro, svolto in questi anni e conclusosi in questi ultimi mesi così particolari, è stato improntato seguendo degli obiettivi strategici ben chiari: dal potenziamento della rete ambientale alla salvaguardia e al recupero del patrimonio naturalistico e agro-ambientale; dallo sviluppo dell’agricoltura urbana sostenibile alla valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e storico-culturali dei sistemi agricoli tradizionali;  sino alla riqualificazione dei contesti urbani affacciati sulla Riserva, attraverso la realizzazione di una fascia di spazi attrezzati lungo la borgata di Montespaccato. In definitiva, con il Piano della Riserva naturale dell’Acquafredda abbiamo voluto  individuare criteri e metodi per la sua conservazione e tutela, non tralasciando i concetti per noi fondamentali della partecipazione, conoscenza, educazione, valorizzazione e fruizione da parte di tutti.  Confermiamo con quest'ulteriore piano il nostro impegno, come Regione Lazio, per la tutela del territorio, la biodiversità e l'agricoltura sostenibile".

Lo dichiara  in una nota l'Assessore all'Agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, ambiente e risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati.

lunedì 8 marzo 2021

15 MILIONI DI EURO PER 214 GIOVANI AGRICOLTORI DEL LAZIO


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La Regione Lazio ha deliberato lo stanziamento di 15 milioni di euro, provenienti dal Fondo di Coesione Sociale, per permettere un ulteriore scorrimento della graduatoria dei giovani agricoltori, misura 6.1 del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio.

"Era un impegno - dichiara l'Assessore Enrica Onorati - che avevamo preso a ottobre, con il precedente scorrimento, e che oggi acquista un significato ancora più importante, alla luce dell'ultimo anno. Abbiamo voluto sostenere le ragazze e i ragazzi che non si sono arresi, simbolo di tenacia e di perseveranza, di un settore che non ha mai smesso di lavorare e seminare speranza, anche in pieno lockdown, testimoniando un valore strategico per l'economia non solo regionale ma nazionale.

Giovani che non hanno abbandonato la nostra terra ma anzi hanno voluto investirci e che partiranno con un contributo a fondo perduto di 70.000 euro.
A loro e a tutte le persone che lavorano nel settore agricolo e agroalimentare voglio dire grazie. Il nostro lavoro è per voi e per rendere la nostra regione un terreno fertile per cui lavorare insieme".

SAN GREGORIO DA SASSOLA. I BOVINI INSELVATICHITI CHE PREOCCUPANO....

Sulla pagina Fb del Comune di San Gregorio da Sassola è stata riportata la notizia da parte del Sindaco di aver segnalato a tutte le autorità competenti, il problema dei bovini vaganti "inselvatichiti".
Il problema dei bovini vaganti torna così nuovamente alla cronaca dopo i casi di Carpineto Romano, Tivoli e molti altri Comuni.
Ma chi sono realmente i "bovini inselvatichiti"??
Diverse e contrastanti le filosofie di pensiero. 
C'è chi sostiene appartengano alla categoria della fauna selvatica e chi invece ricondurrebbe il tutto ad una mancanza di attenzione nella custodia da parte degli allevatori, soprattutto specializzati nel pascolo brado.
Va da se chiarire che per fauna selvatica, ai sensi dell'art. 2 della L. 157/92, si intendono le specie di mammiferi e di uccelli delle quali esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale (specie elencate negli artt. 2 e 18 della stessa legge).
Ciò significa che l'esemplare, se pur nato e cresciuto in allevamento, non perde la qualità di "selvatico" perché  in definitiva non perde l'appetenza  alla "specie".
Per le specie di animali "domestici" vale la regola contraria, posto che tutte le specie che non vivono sul territorio in stato di naturale libertà sono domestiche appunto quand'anche subiscano il fenomeno dell'inselvatichimento. (Parere Regione Lazio del 4.9.2008).
Ciò detto per quanto concerne il compito di provvedere alla cattura, isolamento, sequestro ed eventuale abbattimento di animali domestici inselvatichiti, tale onere appartiene al Sindaco che è l'autorità preposta ad emettere i provvedimenti necessari in materia di ordine e sicurezza pubblica, igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria (art.32 L. 833/1978 e art.50 d.lgs 267/2000).
Compito della ASL è invece quello di emettere provvedimenti di profilassi aventi ad oggetto animali domestici abbandonati o comunque incustoditi.
Aldilà delle norme legislative in vigore, dei regolamenti comunali e delle ordinanze emesse ci preme ricordare come non siano pochi i casi in cui gli allevatori, nonostante aver messo in campo tutte le opportune soluzioni tecnologiche (a volte molto costose) ai fini della corretta gestione e messa in sicurezza degli animali al pascolo, siano stati oggetto di comportamenti scorretti da parte di chi ad esempio, attraversando i fondi pascolivi, non ritiene di dover chiudere i cancellati delle staccionate, o lasciare a terra le recinzioni elettrificate e nei peggiori dei casi asportare gran parte della rete metallica  presente.
Le norme, le leggi servono assolutamente per garantire una migliore convivenza, ma il buonsenso ed il rispetto non devono mai mancare!

 



giovedì 4 marzo 2021

In Fvg il pedigree diventa un obbligo a tutela dei cani.

Il Friuli Venezia Giulia è la prima amministrazione a recepire la direttiva ministeriale (D.Lgs 30 dicembre 1992 n. 529) recante “Attuazione della direttiva 91/174/CEE relativa alle condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza” e che trova applicazione anche con gli animali d’affezione, per cui la commercializzazione di soggetti di origine nazionale e comunitaria definiti o dichiarati di razza è possibile esclusivamente previa apposita certificazione genealogica (pedigree), rilasciata dall’associazione che detiene il relativo libro genealogico.
A partire dal prossimo 15 marzo la registrazione dei cani di razza nella banca dati regionale potrà essere effettuata soltanto allegando il pedigree rilasciato dall’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). In caso di assenza di questo documento - che certifica l’iscrizione dell’animale a uno dei registri del libro genealogico - il cane al momento dell’inserimento del microchip e della registrazione all’anagrafe canina verrà indicato come "simile" o come meticcio.