Sulla pagina Fb del Comune di San Gregorio da Sassola è stata riportata la notizia da parte del Sindaco di aver segnalato a tutte le autorità competenti, il problema dei bovini vaganti "inselvatichiti".
Il problema dei bovini vaganti torna così nuovamente alla cronaca dopo i casi di Carpineto Romano, Tivoli e molti altri Comuni.
Ma chi sono realmente i "bovini inselvatichiti"??
Diverse e contrastanti le filosofie di pensiero.
C'è chi sostiene appartengano alla categoria della fauna selvatica e chi invece ricondurrebbe il tutto ad una mancanza di attenzione nella custodia da parte degli allevatori, soprattutto specializzati nel pascolo brado.
Va da se chiarire che per fauna selvatica, ai sensi dell'art. 2 della L. 157/92, si intendono le specie di mammiferi e di uccelli delle quali esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale (specie elencate negli artt. 2 e 18 della stessa legge).
Ciò significa che l'esemplare, se pur nato e cresciuto in allevamento, non perde la qualità di "selvatico" perché in definitiva non perde l'appetenza alla "specie".
Per le specie di animali "domestici" vale la regola contraria, posto che tutte le specie che non vivono sul territorio in stato di naturale libertà sono domestiche appunto quand'anche subiscano il fenomeno dell'inselvatichimento. (Parere Regione Lazio del 4.9.2008).
Ciò detto per quanto concerne il compito di provvedere alla cattura, isolamento, sequestro ed eventuale abbattimento di animali domestici inselvatichiti, tale onere appartiene al Sindaco che è l'autorità preposta ad emettere i provvedimenti necessari in materia di ordine e sicurezza pubblica, igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria (art.32 L. 833/1978 e art.50 d.lgs 267/2000).
Compito della ASL è invece quello di emettere provvedimenti di profilassi aventi ad oggetto animali domestici abbandonati o comunque incustoditi.
Aldilà delle norme legislative in vigore, dei regolamenti comunali e delle ordinanze emesse ci preme ricordare come non siano pochi i casi in cui gli allevatori, nonostante aver messo in campo tutte le opportune soluzioni tecnologiche (a volte molto costose) ai fini della corretta gestione e messa in sicurezza degli animali al pascolo, siano stati oggetto di comportamenti scorretti da parte di chi ad esempio, attraversando i fondi pascolivi, non ritiene di dover chiudere i cancellati delle staccionate, o lasciare a terra le recinzioni elettrificate e nei peggiori dei casi asportare gran parte della rete metallica presente.
Le norme, le leggi servono assolutamente per garantire una migliore convivenza, ma il buonsenso ed il rispetto non devono mai mancare!
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