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mercoledì 19 maggio 2021

Monti Simbruini, approvato ampliamento del parco. ARSOLI e CERVARA ENTRANO NELL'AREA PROTETTA.

Il Consiglio regionale dà il via libera alla proposta di legge: i Comuni di Arsoli e Cervara di Roma entrano nell'area protetta.


Il Consiglio regionale, presieduta da Marco Vincenzi, ha approvato con 25 voti favorevoli, un contrario e 4 astenuti, la proposta di legge per l'allargamento del perimetro del parco regionale dei Monti Simbruini, primo firmatario Eugenio Patanè (Pd).

“Una proposta di iniziativa consiliare – ha spiegato l'assessora alla Transizione ecologica, Roberta Lombardi  che è perfettamente in linea con gli obiettivi dell'agenda Onu 2030, recepiti dalla Region
e. Abbiamo attualmente 30mila ettari di territorio protetto, pari al 14,5 per cento del territorio regionale, dobbiamo arrivare al 30 per cento”.

Di legge che “segna uno spartiacque” ha parlato il presidente della commissione ambiente, Valerio Novelli: “Si tratta di un ampliamento significativo – ha spiegato – non tanto per estensione, ma perché vengono inseriti nel Parco due Comuni, quello di Arsoli e quello di Cervara di Roma, con l'adesione convinta delle rispettive amministrazioni. Prima i Comuni cercavano di uscire dai parchi, adesso chiedono di inserire il loro territorio fra le aree protette. Segno che abbiamo invertito la tendenza, stiamo facendo diventare i parchi un'occasione per uno sviluppo di tipo nuovo, sostenibile. Chiedo alla Giunta un impegno per approvare anche il piano di assetto del Parco dei Monti Simbruini entro la fine della legislatura”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

domenica 16 maggio 2021

Bracciano Città del Formaggio 2021

Per questo 2021 è Bracciano la Città del formaggio. La città lacustre verrà insignita di questo riconoscimento su proposta della delegazione Onaf di Roma. L’organizzazione degli assaggiatori di formaggio, a livello nazionale, da sempre riveste il compito di valorizzare la cultura casearia del territorio. E, con lo scopo di individuare i comuni che culturalmente ed economicamente sono sede di produzioni casearie identitarie, nel 2020 ha istituito la designazione di questo titolo.

Una forte tradizione casearia della campagna romana, la nutrita comunità di allevatori e casari presenti – che hanno anche fondato l’Associazione formaggi storici della campagna romanacon lo scopo di riportare in vita formaggi di cui si erano perse le tracce – l’importante lavoro sulla qualità del latte crudo, sui cagli vegetali (come quello ottenuto dai fiori del cardo selvatico) e sulla stagionatura naturale in grotte di tufo, con la conseguente rinascita di formaggi come il Pressato a mano e il Caciofiore di Columella sono le considerazioni che hanno portato all’assegnazione del premio. Il tutto insieme alla vivacità del comune, alle bellezze storiche e paesaggistiche, alla posizione tra mare ed entroterra.

La proclamazione ufficiale avverrà oggi 15 maggio alle 17 nel Chiostro degli Agostiniani, Via Umberto, quando durante la cerimonia alla presenza delle autorità una rappresentanza dell’Onaf consegnerà il pannello segnaletico turistico da installare ed esporre all’ingresso del centro urbano. Una volta terminato l’anno, Bracciano rimarrà comunque iscritta all’albo delle Città del Formaggio. Con l’impegno, per mantenere a lungo il titolo, di organizzare ogni anno almeno un evento aperto al pubblico legato ai formaggi.

Fonte:www.agrodolce.it

venerdì 14 maggio 2021

FEDERFAUNA SOLLECITA' INTERVENTO DELLA REGIONE SUI PAGAMENTI DELLE SERVITU' VENATORIA

Un appello accorato quello che ci arriva oramai quotidianamente da parte degli agricoltori e allevatori del versante Est della Capitale.
Dagli incontri con i nostri referenti territoriali emergono forti preoccupazioni soprattutto a riguardo dei notevoli ritardi con i quali gli Enti competenti dispongono gli accertamenti dei danni alle produzioni causati dalla fauna selvatica, totalmente fuoricontrollo.

Molti cacciatori inoltre ci stanno segnalando nascenti malumori all'interno dell'Ambito Territoriale di Caccia che, sempre da quanto a noi riferito, non riesce a dare risposte concrete ai tanti problemi del mondo rurale. L'ATC poi ultimamente è stato anche ufficialmente invitato da alcuni Circoli Cacciatori dell'area prenestina ad  istituire un tavolo di confronto con le altre AA.VV. del Direttivo per discutere in merito alle eventuali iniziative da intraprendere per contrastare l'approvazione del progetto di Istituzione della Riserva Naturale Regionale Prenestino-Tiburtino nei Comuni di Roma (VIII Municipio, Gallicano nel Lazio, San Gregorio da Sassola). 

FederFauna da ormai 6 mesi ha richiesto al presidente dell'ATC RM2 informazioni e copia delle  risultanze contabili di esercizio degli anni 2019-2020 e 2020-2021 senza però ricevere alcuna risposta. 
Il silenzio degli organi di gestione dell'ATC RM2, e soprattutto delle AA.VV. costituenti il Direttivo, ha contribuito a generare e alimentare il clima di incertezza e perplessita'. 

Vista la grave situazione, raccogliendo le istanze degli agricoltori, allevatori e cacciatori che ogni giorno non si sentono più rappresentati dalle Dirigenze, abbiamo  sollecitato il Presidente della Regione Lazio,On. Nicola Zingaretti, l'assessore regionale all'agricoltura On. Enrica Onorati ed il presidente della VII commissione agricoltura Valerio Novelli, di intervenire con estrema urgenza verso l'ATC e ristabilire un clima di fattiva collaborazione e soprattuto trasparenza amministrativa.


Abbiamo altresì sollecitato i rappresentanti Istituzionali a dare seguito alle liquidazioni delle indennita' dovute ai proprietari dei fondi per servitu' venatoria e alla liquidazione degli indennizzi per i danni alle produzioni causati dalla fauna selvatica.

giovedì 13 maggio 2021

LA L. 157/92 PREVEDE L'OBBLIGO DI EMANARE I CALENDARI VENATORI ENTRO IL 15 GIUGNO DI OGNI ANNO.


La legge nazionale 157/92 prevede l'obbligo per le Regioni di emanare i calendari venatori entro il 15 giugno di ogni anno per lasciare quindi ai cacciatori la possibilità di decidere se rinnovare o meno la licenza di caccia. 

Questo non avviene quasi mai, perché prima le Regioni obbligano i cacciatori a pagare la licenza e a versare ingenti tasse di concessione e poi, una volta intascati i soldi, fanno sapere ai cacciatori come si andrà a caccia. 

Riteniamo che questa sia una grave mancanza di rispetto all'attività venatoria.