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REGIONE LAZIO. Disposizioni integrative per la gestione della pesca sportiva e dilettantistica nelle acque interne per l'anno 2024 - CACCIA AL CINGHIALE. DOPO IL SUCCESSO DELLA PASSATA EDIZIONE TORNA LA "GRANDE BATTUTA AL CINGHIALE" NELLA RISERVA DI PISCIN DI POLVERE DOMENICA 17 MARZO 2024- CONFAVI LAZIO, CONTINUA CON GRANDI ADESIONI IL TESSERAMENTO CACCIA 2024 - SCRIVICI PER RICEVERE LA POLIZZA ASSICURATIVA PIU' VANTAGGIOSA -

venerdì 20 aprile 2018

FEDERFAUNA LAZIO, AL VIA IL CORSO LABORATORIO ERBE SPONTANEE.

Organizzato dall'Asd Green Bullets di Gallicano nel Lazio, in collaborazione con il Gruppo Micologico "Bruno Cetto" di Valmontone e la supervisione di FEDERFAUNA il 19 maggio comincerà il primo di una serie di incontri culturali e formativi dedicati alla conoscenza della biodiversità del nostro territorio.
Il corso è rivolto ai neofiti e per chi desidera approfondire, un viaggio ricco di entusiasmo nel mondo delle erbe, per farcele amiche e trasferirle dal campo, al piatto, ai mille usi domestici che la tradizione ci ha tramandato. 

Docenti del corso: Micologi ed Erboristi

PRENOTAZIONE NECESSARIA ENTRO IL 15 MAGGIO 2018. LE ISCRIZIONI AL CORSO POTRANNO ESSERE EFFETTUATE ANCHE PRESSO:
- ASD PONYLANDIA Via Caipoli Gallicano n. Lazio
- AGRILANDIA s.r.l. - Via Pedemontana,48 - Palestrina
- CONTATTANDO IL NUMERO 3343093118

Contenuti del corso

  • Alimentarsi con le erbe spontanee
  • Riconoscimento e raccolta in campo
  • Trasformazione
Obiettivi del corso

  • Imparare a valorizzare le erbe spontanee commestibili, di interesse agronomico o di utilità domestica a qualsiasi titolo
  • Riconoscere le più comuni eduli e imparare a trasformarle e conservarle adeguatamente
  • Divenire consapevoli dei rischi di tossicità per vari organi e apparati
  • Essere gratificati, grazie all'approccio sensoriale, e lasciar brillare la scintilla sperimentatrice nell'impiego delle erbe selvatiche in cucina
  • Inserire nei piatti quotidiani le piante infestanti che troviamo nel nostro orto o che possiamo raccogliere in luoghi adeguati o rinvenire al mercato dei produttori

Programma del corso


SABATO 19 Maggio
  • 9:00 | Registrazione partecipanti 
  • ore 9:30 - 12:30 | Le erbe di casa nostra. Voci monografiche dedicate ad alcune tra le più comuni eduli (Ortica, Tarassaco etc)
  • Dalla tossicità franca a varie manifestazioni di sensibilità verso erbe spontanee di diverse famiglie botaniche
  • Dimostrazione estrazione oli essenziali
  • ore 13:00 - 14:00 | Pausa Pranzo
  • ore 15:00 - 16:30 | Uscita in campo

COME RAGGIUNGERE LA SEDE DEL CORSO.
- Inserire sul navigatore "Ninfeo della Villa Imperiale" - Gallicano nel Lazio
- A24 - Uscita Tivoli direz. Palestrina - svoltare a sinistra su Via Caipoli - a circa 500 mt. all'incrocio con Via Colle Fattore prendere la strada sterrata parallela a Via Caipoli (indicazioni Maneggio) - vedi foto.


POSSIBILITA' DI ORGANIZZAZIONE PRANZO SU PRENOTAZIONE E BARBECUE IN  AREA DEDICATA ALL'INTERNO DELLA STRUTTURA DEL  MANEGGIO.





lunedì 16 aprile 2018

Rivoluzione green, ecco gli incentivi per produrre biometano

Con l'incentivazione per la produzione del biometano in Italia si apre una nuova opportunità per produrre energia green per autotrazione, dalle auto ai camion e ai trattori. Con il nuovo sistema l’Italia si pone l’obiettivo di raggiungere il traguardo dell’utilizzo del 10% di energia rinnovabile nei trasporti fissato al 2020, con la produzione di biocarburante al 100% made in Italy. Il decreto incentiva a convertire gli impianti di biogas esistenti (in Italia sono 2.000), dedicandoli alla produzione di energia rinnovabile e al mercato dei biocarburanti avanzati. Un mercato dall’enorme potenziale, destinato, insieme al gas naturale, ad assumere un ruolo strategico nella rivoluzione green del Paese. 
Particolarmente appetibile è il progetto “Agribio metano” delle associazioni bieticole italiane, che hanno proposto alle aziende di consociarsi in consorzi per creare nuovi impianti di biometano, ottenendo in cambio una valorizzazione maggiore della loro produzione rispetto ai prezzi di mercato. In Veneto ritengo che potrebbe nascere una decina di consorzi, dando una sferzata a un settore che ha bisogno di innovarsi per sopravvivere”.
Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, ricorda che negli ultimi anni c’è stata una grande partecipazione del mondo agricolo alla realizzazione degli impianti di biogas in Italia. “Su circa 2.000 impianti presenti, quasi metà degli impianti sono collegati ad aziende agricole – sottolinea -. Gli impianti a biogas hanno aiutato l’agricoltura italiana a mantenere alcune coltivazioni nelle nostre zone, come la cerealicoltura o la bieticoltura. Peccato che il mais, che sta vivendo un momento difficile a causa della scarsa remunerazione e dell’import massiccio dall’estero, sia tra le colture non ammesse, fra quelle di secondo raccolto, ad essere utilizzate in questi impianti. Bisogna che il mondo politico e l’opinione pubblica prendano coscienza che gli impianti a biogas e a biometano, collegati all’azienda agricola, possono aiutare la tenuta del settore, contribuendo a quel concetto di economia circolare che occupa sempre più un posto di primo piano”.

giovedì 12 aprile 2018

"TUTTE LE MATTINE SI ALZANO UN FURBO E UN FESSO. SE SI INCONTRANO L'AFFARE E' FATTO!"

"Non è che c'è un modo per raccontare le belle notizie e un modo per raccontare quelle brutte, ma c'è un modo di raccontare le storie in modo appassionante". Senza inventare, senza distorcere, senza mancare di rispetto. Ma documentandosi e ponendosi le domande che si porrebbe il proprio lettore o spettatore. Noi qualche domanda ce la stiamo ponendo grazie anche alla collaborazione di alcuni nostri  attenti visitatori che in questi giorni ci stanno inviando numerosa ed interessante documentazione relativa ad alcune problematiche sulle quali torneremo ad approfondire a breve.
Sembrerebbe, il condizionale in questi casi è d'obbligo, che l'olio si diventato l'oro verde del terzo millennio e soprattutto sia diventato una fonte inesauribile di ricchezza per chi, senza particolari esitazioni, intende speculare fino all'ultima "goccia" su questo prodotto antichissimo e di pregio.
Fino alla chiusura degli accertamenti da parte delle Autorità competenti intendiamo non rivelare il contenuto integrale della documentazione a noi pervenuta ma ne pubblichiamo alcuni interessanti stralci tanto da poterci permettere qualche considerazione e fare oltremodo quelli che in gergo si chiamano "i conti della serva". 
Stiamo parlando di Agricoltura e nello specifico delle spese per la molitura delle olive fino alla consegna del prodotto finale ovvero l'olio. 
Nei documenti che riportiamo si leggono chiaramente le condizioni contrattuali ed i corrispettivi  applicati dal frantoio XXXXX in merito al servizio di molitura delle olive. Nello specifico il costo del "prodotto al cliente" ad un prezzo non superiore a 12,00 €/q ed una riduzione del 10% del prezzo ai clienti utenti (ovvero 10,80 €/q.)

La sorpresa, leggendo le carte e vagliando le indiscrezioni che non sono state da noi direttamente verificate, sta nel fatto che invece  lo stesso Frantoio XXXX abbia applicato diverse tariffe alla consegna del prodotto finale, sia per i clienti generici che per i clienti così' definiti "utenti".  Infatti il "cliente generico" avrebbe pagato 14,00 €/q in luogo di 12,00 come da bando. Quindi 2,00 €/q in più. Il cliente "utente" avrebbe pagato 13,00 €/q in luogo di 10,80 €/q come da agevolazioni....quindi 2,20 €/q in più....

Ci viene da sorridere pensando che forse...NON ESSERE UTENTI, CONVIENE! In tutti i sensi....

Ora, facendo i cosi detti conti della serva, ipotizzando una media dell'incremento "ufficioso e non verificato" di 2,10 €/q ed ipotizzando un quantitativo base di 6.000 quintali/anno (come espressamente previsto nel  Bando) i proventi risulterebbero di €. 12.600,00 oltre ai compensi già definiti nell'appalto e forse già incassati...

CI SCUSIAMO PER COME "GENERICAMENTE" ABBIAMO TRATTATO GLI ARGOMENTI IN QUESTO NOSTRO INTERVENTO...MA VI PROMETTIAMO DI RITORNARE MOLTO PRESTO SULL'ARGOMENTO E CHIARIRE DEFINITIVAMENTE LA QUESTIONE.....


Goethe: “Non c’ è nulla di più pericoloso di una ignoranza attiva”


TARQUINIA. TUTTO PRONTO PER LA 50° EDIZIONE DELLA FESTA DELLA MERCA: UN CONNUBIO DI TRADIZIONE E NOVITA’.


Appuntamento sabato 14 e domenica 15 aprile con la 50a edizione della Festa della Merca presso il Centro Aziendale la Roccaccia. 
È proprio questa manifestazione che da l’avvio alla “primavera tarquiniese” con un programma ricco di appuntamenti e gare. Protagonista sarà la tradizione maremmana e ancor di più il cavallo maremmano con una tappa del campionato di morfologia Anam proprio domenica 15 aprile. La giornata di sabato si aprirà con una Santa Messa a seguito della quale ci sarà una dimostrazione di sbrancamento soft a cura dell’Associazione Maremma Old Style e dall’Associazione Ippica Tarquiniese.
All’interno delle due giornate si svolgeranno una serie di convegni da parte del Distretto di Gestione N°1 Tarquinia ATC VT2 e dell’Istituto Agrario di Tarquinia.

Tante altre le novità da scoprire: mostra fotografica, villaggio espositivo, stand gastronomici e Tequila’s Band che allieterà la serata di sabato con musica dal vivo.
Una due giorni di attesa, ricca di eventi per tutti i gusti, un’occasione unica per immergersi nella natura incontaminata tra i boschi dell’Università Agraria di Tarquinia.


mercoledì 11 aprile 2018

Università Agraria di Tarquinia. Possibile decadenza di un consigliere. Le ultimissime.


A Tarquinia è di nuovo bagarre all'interno del neo eletto Consiglio di Amministrazione dell'Università Agraria. Da quanto trapelato su etrurianews.it sembrerebbe infatti che sia stata convalidata l’elezione di un consigliere che invero era ineleggibile a causa di un contenzioso con l’ente che è stato sanato solo DOPO la sua candidatura e che quindi ad OGGI lo rende idoneo.

Peccato però che lo Statuto parli chiaro. Lo Statuto non può essere prevaricato dal voto consiliare e quindi quella candidatura era nulla. A meno che, carte alle mano, il signor Benedetti non dimostri di aver oblato prima della presentazione della sua candidatura.
Secondo quanto riportato nell'articolo "E’ stato violato l’articolo 9 lettera C dello statuto vigente che narra in modo inequivocabile: c) coloro che si trovino in lite con l’Università Agraria di Tarquinia, ovvero che siano debitori nei confronti dell’Ente alla data di indizione delle elezioni;
L'era della nuova Consigliatura per l'Agraria di Tarquinia è appena cominciata....







Il cavallo nelle Aree Protette tra opportunità e criticità


I cavalli nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise non sono soltanto bellissimi elementi del paesaggio, ma un insieme di tradizione, cultura, ambiente e persino innovazione. Soprattutto il Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido (CAITPR) è un animale capace di dare un grande contributo anche in termini di conservazione dell'ambiente, potendo eseguire lavori altrimenti destinati ad impattanti macchine forestali, così come è ottimo per visitare in modo sostenibile le valli del Parco.
Per analizzare le varie problematiche legate all'allevamento e gestione dei cavalli e al contempo divulgare e rilanciare le funzioni del CAITPR, sabato 14 aprile si terrà un interessante convegno a Pescasseroli, a fianco del quale saranno presenti cavalli, conduttori e cavalieri con dimostrazioni dal vivo, di sicuro interesse per gli addetti ai lavori ma anche per le famiglie in visita al Parco.

lunedì 9 aprile 2018

A.B.U.C Sant'Anatolia (RI). La Regione Lazio blocca le iniziative del Comitato Provvisorio.

La Regione Lazio ha diffidato il Comitato Provvisorio degli utenti dell'ASBUC di Sant'Anatolia (frazione di Borgorose), recentemente costituito, ad adottare qualsiasi atto o iniziativa in violazione della Legge vigente in materia di usi civici. 
Il Comitato Provvisorio si era recentemente costituito a seguito della mancata convalida delle elezioni del 10 dicembre scorso.
Da quanto emerso il Comitato avrebbe poi autonomamente disposto la revisione dello Statuto nonchè autoconvocato i comizi elettorali e le conseguenti elezioni previste per Domenica 8 aprile.
La Regione è prontamente intervenuta per ristabilire, almeno temporaneamente, l'ordinaria amministrazione provvedendo al Commissariamento dell'Ente e conseguentemente alla nomina del Commissario regionale (come nel caso di Gallicano nel Lazio).

venerdì 6 aprile 2018

Psr Lazio, pubblicato il bando per la biodiversità agraria

pollo-razza-ancona-by-steven-bruce-pringle-wikimedia-jpg.jpgAperte fino al 15 maggio le domande di aiuto per la coltivazione e l'allevamento di specie autoctone a rischio di erosione genetica con una dotazione complessiva di 2 milioni. 
Riguardo la biodiversità zootecnica, l'obiettivo dell'azione 10.1.9 è quello di incentivare l'allevamento a livello aziendale o anche fuori dall'azienda di razze autoctone minacciate di abbandono del Lazio.  
Al bando possono partecipare agricoltori singoli e associati e altre realtà che siano attive nella tutela e nella conservazione di varietà e razze autoctone. I beneficiari in ogni caso devono essere iscritti alla rete di conservazione e sicurezza prevista dall'art.4 della legge regionale n.15/2000. L'iscrizione è gratuita e può essere fatta seguendo le istruzioni indicate sulla pagina apposita del sito di Arsial

I beneficiari dovranno mantenere gli impegni previsti dalla misura per cinque anni, precisamente a partire dal 16 maggio 2018 al 15 maggio 2023.
Riguardo alle specie zootecniche gli allevatori dovranno allevare in purezza animali delle razze indicate nell'allegato 3 del bando, iscrivendo i capi nei rispettivi libri genealogici o registri anagrafici, oppure, in mancanza di questi, produrre apposita attestazione di appartenenza alle razze, rilasciata dall'Arsial. Inoltre dovranno mantenere invariata la consistenza iniziale dell'allevamento per tutti i cinque anni della durata dell'impegno, con un contributo annuo fissato a 200 euro a Uba.
fonte: agronotizie

mercoledì 4 aprile 2018

Mipaaf, via agli aiuti per gli allevamenti di montagna e nelle zone terremotate

Entro il prossimo 9 giugno gli agricoltori delle zone di montagna e quelli delle aree svantaggiate localizzati nei Comuni colpiti dal terremoto nel 2016 e 2017 possono presentare, anche tramite Caa, una comunicazione all’Organismo pagatore Agea per accedere al regime di aiuto nazionale a favore della zootecnia estensiva istituito dal Mipaaf con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2018. Il regime di aiuto funziona con le regole del de minimis agricolo, il cui limite è 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari. I richiedenti devono possedere i seguenti requisiti: presenza di prati permanenti ammissibili ubicati in zone montane. I prati permanenti ricadenti nei Comuni colpiti dal sisma del 2016 e 2017 sono ammissibili all’aiuto anche se situati in zone svantaggiate. Le superfici agricole oggetto dell’aiuto devono risultare a disposizione dell’azienda richiedente alla data della presentazione della domanda di aiuto, essere mantenute in uno stato idoneo al pascolo e, per ciascun ettaro di prato permanente dichiarato nel piano di coltivazione il carico di bestiame annuo deve essere compreso tra 0,1 e 6 UBA. Il richiedente inoltre deve risultare detentore o proprietario di un allevamento attivo di bovini, ovini, caprini o equidi, come riportato dalla Banca dati nazionale di Teramo, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2018. Infine è necessario il possesso di titoli Pac assegnati nel 2015, il cui valore medio unitario nell’anno 2015 risulti inferiore a quello medio nazionale fissato al medesimo anno (214,64 euro per ettaro). 
Fonte: informatoreagrario ​

martedì 3 aprile 2018

Guidonia, cinghiali all’Inviolata. Colpa dei cacciatori?

Cinghiali all’interno del territorio del Parco Regionale Archeologico Naturale dell’Inviolata ma anche in altri punti dove gli animali sono stati avvistati nelle aree limitrofe come Via della Selciatella oppure a Mentana, all’interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco.
Purtroppo per ora non siamo certi del numero effettivo dei branchi locali e degli individui presenti per ogni branco. Le loro impronte e i segni del loro passaggio, come scavi e pozze, possono essere visti ovunque, si spingono anche vicino ai centri abitati secondo alcune segnalazioni”. Sono queste le parole del naturalista Francesco Cervoni, del gruppo degli Apprendisti.
Secondo i nostri primi dati, il branco di cinghiali presente al Parco dell’Inviolata nella zona di Marco Simone, non supera i cinque esemplari adulti”.
La maggior parte delle popolazioni italiane di cinghiali sono il risultato di ripopolamenti o reintroduzioni di esemplari di provenienza est- europea a scopo venatorio, inoltre in molti casi si possono incontrare degli ibridi fra le varie sottospecie, questo include anche incroci con il maiale, sottospecie di cinghiale creata dall’uomo per scopi sempre alimentari.
Il cinghiale può raggiungere la lunghezza di 180 cm, l’altezza al garrese di un metro e il peso di un quintale circa, nonostante ciò può correre a una velocità considerevole come 40 Km/h; si tratta di un animale onnivoro che predilige soprattutto vegetali che trova nel sottobosco ma non disdegna carogne o piccoli Animali, grazie a questa sua dieta molto opportunista ha permesso la sua grande diffusione, senza dimenticarci il fatto che può vivere in ogni luogo, anche antropizzato, purché ci sia la presenza di fonti d’acqua”. 
I rifiuti organici disposti fuori dagli appositi secchioni sono un invito a nozze per i cinghiali, motivo per cui frequentano anche i luoghi antropizzati. Ma non solo per i cinghiali, anche per altri animali come volpi e cornacchie grigie: è quindi giusto non lasciare mai incustoditi i propri rifiuti e non cercare mai di avvicinarli con del cibo, altrimenti quest’ultimi non faranno altro che dipendere dall’uomo e a non avere più paura di questo”.
Un’ampia diffusione che il giovane naturalista attribuisce al rilascio in natura di sottospecie non autoctone da parte dei cacciatori. “L’assenza di predatori naturali ha permesso loro di prolificarsi senza controllo, i primi a lamentarsi di questa situazione sono gli agricoltori; i danni che questa specie provoca all’agricoltura sono cifrati in svariati milioni di euro all’anno. La specie però causa anche danni all’ecosistema del sottobosco, ma al tempo stesso aiuta anche al mantenimento di quest’ultimo”.
“I cinghiali, come ogni animale selvatico, preferiscono scappare davanti alla presenza dell’uomo, però c’è da dire che nel caso in cui si sentono minacciati, soprattutto in un punto dove non hanno spazio di fuga, possono attaccare, in particolar modo bisogna stare attenti alla madre con i propri cuccioli. In generale gli individui scappano sempre, ricordiamoci logicamente di mantenere una distanza di sicurezza e non avvicinarli mai con del cibo, altrimenti si abitueranno alla mano dell’uomo”.
Nessun allarme da lanciare. Bisogna piuttosto denunciare i bracconieri che cacciano l’animale all’interno dell’area protetta. Questi cacciatori di frodo utilizzano anche le trappole fatte con i lacci metallici, molte di esse sono state rimosse dai ricercatori.

Parco dei Monti Lucretili: esposto del M5s ad Anac e Regione Lazio sullo stipendio di Marcello Vasselli

La riforma Madia del 2014 prevede il divieto per le Pubbliche Amministrazioni di assegnare cariche in organi di governo a soggetti già lavoratori privati o pubblici in pensione. Malgrado ciò il presidente del Parco dei Monti Lucretili Marcello Vasselli percepisce 2.100 euro mensili.
Sulla base di questi dati, è arrivato un esposto del Movimento 5 Stelle firmato dal consigliere comunale di Marcellina Alessandro Marulli e indirizzato a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, alla Corte dei Conti, all'Autorità Nazionale Anticorruzione oltre che al Presidente della Comunità del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili Paolo Palmieri e a tutti i rappresentanti della Comunitò del Parco.

Fonte: tiburno.tv