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REGIONE LAZIO. Disposizioni integrative per la gestione della pesca sportiva e dilettantistica nelle acque interne per l'anno 2024 - CACCIA AL CINGHIALE. DOPO IL SUCCESSO DELLA PASSATA EDIZIONE TORNA LA "GRANDE BATTUTA AL CINGHIALE" NELLA RISERVA DI PISCIN DI POLVERE DOMENICA 17 MARZO 2024- CONFAVI LAZIO, CONTINUA CON GRANDI ADESIONI IL TESSERAMENTO CACCIA 2024 - SCRIVICI PER RICEVERE LA POLIZZA ASSICURATIVA PIU' VANTAGGIOSA -

lunedì 24 dicembre 2018

La Segreteria di FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali, Augura agli Iscritti, ai Dirigenti, Collaboratori, Responsabili Territoriali, a tutti coloro che ci seguono 
e alle loro famiglie un 
Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.

Cogliamo l'occasione per comunicarVi che la Sede Nazionale di FederFauna sara' chiusa al pubblico per le festivita' Natalizie da Lunedi' 24 Dicembre 2018 a Martedi' 8 Gennaio 2019





lunedì 17 dicembre 2018

L'A.RU.A.L. DIFFIDA LA REGIONE LAZIO. LE UNIVERSITA' AGRARIE IN BALIA DELLA SORTE...E DI QUALCHE PREDONE

L'ARUAL ha trasmesso "agli alti  papaveri della Regione Lazio",   in vigenza dell’art. 3 comma 7 della Legge 20 novembre 2017 n. 168 art.3 c.7 una diffida stragiudiziaria a dare attuazione a quanto stabilito dalla citata normativa."  Dopo 24 anni la Regione ha dimostrato la propria incapacità di legiferare legalmente in materia e di fregarsene delle problematiche esistenti sui demani collettivi. Prosegue il Presidente Marian "Quasi alla scadenza del termine perentorio assegnatogli dalla L.167/2017,  voleva fare ancora una  volta una legge  illegittima,  con forti connotazioni incostituzionali, tentando di riprendersi quello che la novella normativa nazionale le ha tolto. Nuovamente , la regione, voleva manomettere l’autonomia statutaria degli enti, prevedere la “sanatoria” di manufatti D/10 (agriturismi ecc.) e limitare i diritti di uso civico di taglio del materiale legnoso, proponendo una legge che avrebbe avuto il solo scopo di castigare i diritti di collettivo godimento delle popolazioni interessate. Di tale arroganza verrà interessata la Magistratura contabile competente. La Legge 168/2017 assegna alle U.A., grazie al principio di autonormazione, di approvare norme utili alla soluzione di problemi annosi senza deludere le aspettative dei nostri utenti".
L'ARUAL si auspica, a tal proposito,  che ogni rappresentante di un Dominio Collettivo residente in ognuna delle regioni italiani inadempienti, faccia quanto abbiamo fatto noi nel Lazio e diffidi la propria regione dall’adottare norme legislative che sarebbero illegali e violative, del principio di LEALE collaborazione con lo Stato,  che ogni  ISTITUZIONE PUBBLICA  ha il dovere di adempiere nel rispetto della Costituzione sulla quale,  non dimentichiamolo mai,  i nostri amministratori Comunali , “Provinciali” e Regionali GIURANO.

Fonte: Arual


martedì 11 dicembre 2018

BILANCIO. Audizioni assessori in commissione Bilancio: chiudono la giornata Valeriani e Onorati

Gli ultimi due assessori intervenuti nella giornata di oggi per illustrare la parte di rispettiva competenza contenuta nella manovra di bilancio sono stati Massimiliano Valeriani, assessore all’Urbanistica, politiche abitative e ciclo dei rifiuti, ed Enrica Onorati, responsabile di Agricoltura e ambiente

Enrica Onorati ha suddiviso la sua relazione in tre macroaree: l’agricoltura, con un bilancio previsionale 2019 di oltre 20 milioni di euro, di cui la fetta maggiore (14.200.000) per Arsial, un milione per la promozione agroalimentare, 350 mila complessivi per il tema dei danni da fauna selvatica, ma anche 2 milioni 100 mila euro di contributi agli ambiti territoriali di caccia e 100mila per il Piano agricolo regionale. Per la qualità dell’ambiente, previsto un milione e mezzo nel triennio per la qualità dell’aria, 900 mila euro sul tema dell’inquinamento elettromagnetico e 600 mila euro per l’acustica. Sulla qualità delle acque, Onorati ha ricordato la recente approvazione del Ptar, Piano di tutela delle acque regionali, con cui si andrà a sostenere Arpa Lazio con una somma di quasi 2 milioni 482 mila euro. Il terzo grande tema, quello delle aree naturali protette, vede un totale di sei milioni di euro per il triennio, suddiviso tra attività quali il ripristino della sentieristica, l’educazione ambientale, la comunicazione, la collaborazione con i Carabinieri forestali e la tutela del lupo.
Secondo Valerio Novelli del M5s , i fondi sono esigui per Piano agricolo regionale, aree naturali, indennizzo danni da fauna ed educazione ambientale; Aurigemma ha invece posto con decisione il tema della graduatoria per le misure 4.1 del Psr che non è stata ancora pubblicata, a differenza di quanto l’assessore si era impegnata a fare entro novembre, come egli ha ricordato, e ha rilevato anche i ritardi nella rendicontazione delle somme europee. Daniele Ognibene di Liberi e uguali ha invece espresso apprezzamento per il lavoro dell’assessorato, cui però Maselli ha consigliato di concentrare maggiormente le risorse; un riordino delle competenze di Giunta è ciò che occorre secondo Righini. Onorati ha ribadito l’importanza del fatto di aver concentrato in Direzione agricoltura le competenze sul Psr, ha annunciato per il nuovo anno il regolamento per i danni da fauna selvatica e definito una “nuova sfida” quella del Piano agricolo regionale.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

lunedì 10 dicembre 2018

L'INGIUSTIZIA DEGLI USI CIVICI. COSA STA SUCCEDENDO REALMENTE?


La legge 168/2017, art.3 c.7 stabilisce che, "decorso il termine di 12 mesi dalla sua entrata in vigore, in carenza di norme regionali, provvederanno con atti propri gli enti esponenziali delle collettività, ciascuno per il proprio territorio di competenza, in quanto dotati della capacità di autonormazione (Art.1 c.1 lett. “b”) lasciando alle Giunte regionali il solo compito di rendere esecutivi i provvedimenti approvati dai detti enti esponenziali." 
Ove la Regione non intendesse approvare la legge di sua competenza, si rischierebbe perciò di avere una legge per ognuno dei 378 Comune del Lazio, soggetti gestori quando manchi l’ente esponenziali delle collettività titolari, ovvero di ciascuno dei 90 enti titolari della gestione dei predetti domini collettivi.(Università Agrarie e ASBUC)
(Fonte Arual)


IL MONDO RURALE, AGRICOLO, ZOOTECNICO DEVE URGENTEMENTE RIAPPROPRIARSI DEI PROPRI DIRITTI CHE UNA LEGGE IN POCHE RIGHE VUOLE CANCELLARE.
OCCORRE CHE TUTTI I CITTADINI VENGANO SENSIBILIZZATI ALLA PARTECIPAZIONE SULLE SCELTE E SULLE STRATEGIE MIGLIORI PER LO SVILUPPO RURALE DEL PROPRIO TERRITORIO.
GLI USI CIVICI SONO DI TUTTI! NON SOLO PER POCHI!!!


giovedì 6 dicembre 2018

Arce: Biomasse agricole e forestali per l’energia rinnovabile, la XV Comunità Montana sposa il progetto

L’Associazione Italiana Energie Agroforestali e l’Unione Nazionale Comuni Enti Montani hanno siglato un protocollo d’intesa triennale che prevede una serie di azioni congiunte per la valorizzazione delle biomasse legnose in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La firma dell’accordo è avvenuta il 3 novembre scorso nella sede Aiel di Legnaro Padova, alla presenza del presidente dell’Uncem Marco Bussone, del presidente dell’Aiel Domenico Brugnoni e del direttore generale Marino Berton. Interviene ora sull’accordo che vede insieme le due associazioni il presidente della XV Comunità Montana “Valle del Liri” di Arce Gianluca Quadrini, per il quale “la realizzazione di iniziative come questa in collaborazione con i Comuni montani, intese a diffondere le conoscenze sul mondo delle energie rinnovabili di origine agricola e forestale, è di particolare utilità per i vasti riflessi che queste hanno sull’economia e sull’ecosistema montano”. Quadrini aggiunge che “il riscaldamento domestico a biomasse rappresenta una fonte storica importante e imprescindibile per le zone montane interne, in particolare per gli oltre 3.000 Comuni non metanizzati. Quindi, è indispensabile attuare iniziative che favoriscano la valorizzazione energetica delle biomasse forestali, nel pieno rispetto della gestione forestale sostenibile e responsabile, come concreta opportunità d’impresa e occupazione per il sistema produttivo e sociale di queste zone. In proposito – conclude il presidente della XV Comunità Montana – sarebbe bene coinvolgere  i cittadini attraverso iniziative in collaborazione con gli enti locali per promuovere il corretto uso di legna, pellet e cippato ai fini della tutela della qualità dell’aria. Promuovere la crescita economica delle aree montane attraverso la diffusione dei prodotti e sottoprodotti agricoli o forestali come fonte di energia rinnovabile, anche mediante la costituzione di forme associative e di aggregazioni territoriali tra soggetti della filiera agro-energetica, sarebbe un’occassione di sviluppo per l’intero territorio”.

UNIVERSITÀ AGRARIA DI TARQUINIA, E' DISSESTO FINANZIARIO??

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Dal presunto divieto di accesso ai disabili per la raccolta funghi fino in Consiglio Regionale del Lazio con l'interrogazione dei consiglieri Blasi e Corrado in merito alla situazione patrimoniale dell'Università Agraria di Tarquinia.
Per l'U.A più importante dell'alto Lazio sembrerebbroe non finire mai i problemi.
In particolare nell'interrogazione viene posta in evidenza la grave situazione economico-finanziaria messa in evidenza dal Responsabile Finanziario attraverso una nota inviata al Presidente dell'Ente e tutto il CdA.
La realtà debitoria di circa 4 milioni di euro è stata oggetto anche di  un incontro presso la Direzione Regionale competente in materia di agricoltura e usi civici nel giugno scorso nonostante il CdA non abbia dato seguito alle richieste di intervento stante l'entità e la gravità del debito.
Sarà davvero dissesto finanzio per l'U.A. di Tarquinia?
Quello che abbiamo potuto accertare, già da qualche anno, soprattutto dopo aver seguito il "clamoroso" caso dell'U.A. di Gallicano nel Lazio è che attualmente tutte le U.A. del Lazio stanno vivendo un periodo di assoluta incertezza normativa stante anche l'entrata in vigore della L. 168/2017 e della pronuncia della Corte Costituzionale con sentenza 113/2018.
Occorre quindi sanare questo vuoto normativo di competenza regionale attraverso una legge ad hoc che superi le precarietà di una normativa assai frammentaria ed a volte contraddittoria.

Attendiamo che venga calendarizzata la discussione dell'interrogazione per capirne qualcosa di più.

mercoledì 5 dicembre 2018

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO, IL DIBATTITO SUL CONTRIBUTO EX ART.51, COMMA 4, LR 17/1995 – INDENNIZZO DANNI DA FAUNA SELVATICA;

Pubblichiamo un estratto del 
Resoconto della Seduta odierna del Consiglio Regionale.  





USI CIVICI, REGIONE LAZIO: APPROVATA IN GIUNTA LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE


Onorati: "Un importante passo in tema di usi civici e domini collettivi per dare una organicità a una materia complessa e multidisciplinare."
E' stata approvata oggi in Giunta regionale la delibera sulla proposta di legge sull’esercizio delle funzioni amministrative in tema di domini collettivi e diritti di uso civico nella regione Lazio.
Sulla base dei principi dettati dalla legge nazionale 168/2017 e dalle sentenze della Suprema Corte, l’impianto legislativo in materia di usi civici contiene proposte per favorire una gestione più vicina alle istanze delle collettività nel rispetto della tutela dei beni collettivi e in particolare prevede: 
- la massima trasparenza delle attività dei soggetti gestori e le garanzie di         partecipazione della collettività alla gestione comune;
- la casistica sulle destinazioni diverse da quelle agro-silvo-pastorali;
- la definizione dei procedimenti in materia di uso civico;
- l’affidamento delle fasi istruttorie in capo ai soggetti gestori (Università agrarie e alle amministrazioni separate dei comuni), riservando alla Regione l’approvazione dell’atto finale.  
Viene, inoltre, istituito un Registro degli Enti gestori, per garantire la pubblicità nella gestione di beni pubblici.
Un importante passo in tema di usi civici e domini collettivi, che vuole dare una organicità a una materia complessa e multidisciplinare, da un lato recependo la normativa nazionale e dall’altro adeguandola al contesto territoriale laziale. Abbiamo lavorato con le strutture amministrative competenti in materia di usi civici, ambiente, enti locali e pianificazione territoriale e ora il disegno di legge sarà discusso e condiviso con il Consiglio regionale e i soggetti interessati”.
Lo dichiara in una nota l’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati.


Fonte: Regione Lazio

FEDERFAUNA LAZIO IN DIRETTA DAL CONSIGLIO REGIONALE

NELLA SEDUTA ORDINARIA DEL CONSIGLIO REGIONALE STA PER ESSERE DISCUSSA L'INTERROGAZIONE AVENTE AD OGGETTO:
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ATC LT1 – MANCATO PAGAMENTO CONTRIBUTO EX ART.51, COMMA 4, LR 17/1995 – INDENNIZZO DANNI DA FAUNA SELVATICA;



martedì 4 dicembre 2018

Chi è Antonio Colonna il “sedicente animalista” arrestato per truffa


Gli agenti del commissariato di Frascati in collaborazione con la Squadra Mobile di Asti hanno eseguito ieri un’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di un “sedicente animalista” (così lo definisce il GIP) accusato di truffa nei confronti di allevatori, maltrattamento di animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria. L’uomo è Antonio Colonna, già fondatore di EITAL (Ente Italiano Tutela Animali e Legalità) e del “Progetto Zoocrime” nonché ex membro del LEIDAA Colonna è stato anche “braccio destro” dell’Onorevole Michela Vittoria Brambilla (che non è indagata) e “collaboratore” dell’ex deputato pentastellato Paolo Bernini (anche lui estraneo ai fatti dell’inchiesta).

Di cosa è accusato il “sedicente animalista” Colonna

Colonna è un personaggio molto noto nell’ambiente animalista. Non solo per le sue amicizie parlamentari ma anche perché ha partecipato a numerose “inchieste” condotte dall’inviato animalista di Striscia La Notizia Edoardo Stoppa. Nel corso degli anni Colonna ha effettuato numerosi “blitz” all’interno di allevamenti e “canili lager” (che in alcuni casi si è scoperto non essere tali) che hanno portato al sequestro degli animali. Sequestro che veniva sempre presentato come “salvataggio” delle bestiole. Ad ottobre Colonna – presentandosi come guardia zoofila – era riuscito a far sequestrare 35 cani di razza (pechinesi, chihuahua e bulldog francesi) di un allevamento “abusivo” nel frusinate. L’allevatrice ha sporto denuncia riottenendo l’affidamento degli animali.
Ma in passato le cose sono andate diversamente. Stando agli accertamenti eseguiti dagli inquirenti Colonna durante i suoi blitz esibiva falsi tesserini attestanti la qualifica di Ispettore di Polizia Giudiziaria e convinceva così le forze dell’ordine ad aiutarlo in ispezioni e sequestri. Operazioni illecite che spesso si concludevano con il sequestro degli animali detenuti dagli allevatori anche grazie all’aiuto di veterinari compiacenti che erano presenti sul posto (quando invece avrebbero dovuto intervenire quelli della ASL). I successivi controlli veterinari poi smentivano le dichiarazioni sul cattivo stato di salute degli animali.
Una volta sequestrati gli animali Colonna ne otteneva l’affidamento e successivamente le bestiole venivano cedute ad associazioni compiacenti. In alcuni casi il sedicente Ispettore di Polizia Giudiziaria avvicinava gli allevatori proponendo loro di “mettersi d’accordo” per evitare il blitz e il sequestro a patto che venissero forniti i nominativi di altri allevatori da controllare. Secondo il GIP Mario Parisi: «la singola vicenda oggetto del procedimento, dunque, si inserisce coerentemente in una ben più ampia e folta sequenza intrapresa e  coltivata ormai da anni dal C., il quale ha ormai ben sperimentato e collaudato, spaziando su tutto il territorio nazionale, un modus operandi particolarmente abile e spregiudicato, imperniato sulla ingannevole spendita di inesistenti qualifiche pubblicistiche fra cui quella di appartenenti alla polizia giudiziaria, sostenuta anche grazie all’impiego di distintivi e tesserino recante siffatta indicazione». In altri casi – riferisce il Tempo – Colonna organizzava l’acquisto di partite di cuccioli provenienti dall’estero per poi procedere al sequestro una volta arrivati in Italia.

Tutte le inchieste a carico di Colonna

Colonna però da tempo risulta indagato in diverse inchieste che puntano a far luce sul peculiare modus operandi della guardia zoofila. Nel nel 2008 Colonna ed altri animalisti spacciandosi per guardie venatorie “sequestrarono” in un negozio di animali  di Pavia 156 uccellini con l’accusa di sospetto bracconaggio. Gli animali vennero poi liberati nel bosco. I titolari del negozio furono poi processati per maltrattamento di animali ed assoltiSuccessivamente in relazione a quel “sequestro” Colonna è stato condannato per calunnia. Un’altra indagine della Procura di Nocera Inferiore vede Colonna indagato per associazione per delinquere finalizzata a numerosi reati tra cui estorsione, violenza privata, appropriazione indebita e calunnia. C’è da dire inoltre che la figura di Colonna ha goduto (e gode ancora) di ottima stampa. Ad esempio l’uomo vantava di essere in contatto con il paladino degli animali di Striscia La Notizia Edoardo Stoppa. Ed è proprio grazie a questa “pubblicità” che Colonna poteva contare su un’ottima reputazione (televisiva).
In un caso uno dei tanti “sequestri” effettuati da Colonna si svolse sotto gli occhi di un parlamentare della Repubblica. Nel maggio del 2015 quando a San Genesio (Macerata) Paolo Bernini e Colonna sequestrarono 325 cani di razza destinati ad essere venduti. A quanto pare durante il blitz Colonna si identificò come assistente parlamentare di Bernini. Su Facebook Bernini parlò di “allevamento lager” sottolineando come i cani fossero tenuti in “condizioni inaccettabili a causa di gravi maltrattamenti”.
Nel frattempo aveva presentato in Procura istanza di affidamento di tutti i cani, da trasportare presso canili di EITAL in varie parti d’Italia. Il giorno del sequestro, fissato il 28 luglio, il provvedimento venne sospeso perché i Carabinieri del nucleo forestale vennero a conoscenza delle denunce a carico del presidente di EITAL e decisero che non era opportuno affidargli gli animali. Nel marzo 2016 infine la denuncia per maltrattamenti a carico della titolare dell’allevamento lager venne definitivamente archiviata.

ROMA, IN ARRIVO FALCHI E FALCONIERI (Sifap) PER COMBATTERE GLI STORNI.

Dopo Latina saranno ancora i rapaci della Società Falconieri Romani, membri SIFAP confederato FederFauna a dare battaglia contro gli storni (e contro il loro guano) nella Capitale.
Questa, infatti, una delle iniziative messe in campo dal Comune di Roma per combattere i piccoli uccellini che si rifugiano in massa sugli alberi della Capitale. 
Due luoghi su tutti: il lungotevere e gli alberi davanti alla Stazione Termini.
I falchi e i loro falconieri cercheranno così di allontanare i volatili e risolvere così il fastidiosissimo problema guano. Lunedì scorso, proprio a causa del guano misto a pioggia che aveva reso scivolosissimo l'asfalto, gli agenti della polizia locale avevano dovuto disporre la chiusura di un tratto di lungotevere per evitare possibili incidenti. 
Secondo il Campidoglio i falchi spaventerebbero gli uccellini e li costringerebbero a scappare dagli alberi dove solitamente si rifugiano.  Si tratta di "una soluzione cruelty free, ecologica, naturale", spiega l'assessorato all'Ambiente di Roma Capitale. In contemporanea verrà utilizzato anche il metodo delle distress call, cioè quegli ultrasuoni che fanno allontanare gli uccellini.

Per qualsiasi informazione circa gli interventi proposti contattare la Segreteria FederFauna. 


lunedì 3 dicembre 2018

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO. LE ATTIVITA' D'AULA IN MATERIA RURALE.

ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA ORDINARIA DEL CONSIGLIO REGIONALE N.18 DEL 5 DICEMBRE 2018 – ORE 10.00 
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- Interrogazione a risposta immediata n.83 del giorno 21 novembre 2018, proposta dal consigliere SIMEONE, concernente: ATC LT1 – MANCATO PAGAMENTO CONTRIBUTO EX ART.51, COMMA 4, LR 17/1995 – INDENNIZZO DANNI DA FAUNA SELVATICA;


PROPOSTE DI LEGGE REGIONALE PRESENTATE 
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N. 57 del 02.08.2018 - MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 7 DICEMBRE 1990, N. 87 «NORME PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO ITTICO E PER LA DISCIPLINA DELL’ESERCIZIO DELLA PESCA NELLE ACQUE INTERNE DEL LAZIO», E SUCCESSIVE MODIFICHE, PER IL CONTRASTO DEL BRACCONAGGIO ITTICO NELLE ACQUE INTERNE
Consiglieri: PORRELLO - BLASI - CACCIATORE - CORRADO - DE VITO - LOMBARDI - MARCELLI - NOVELLI 

Consiglieri: BARILLARI - PORRELLO - LOMBARDI - NOVELLI - DE VITO - CORRADO - MARCELLI 

Consiglieri: BARILLARI - PORRELLO - LOMBARDI - NOVELLI - DE VITO - CORRADO - MARCELLI