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venerdì 22 ottobre 2021

Beni collettivi, audizioni in commissione ottava sulla proposta di legge

Audizione oggi in commissione ottava, presieduta da Valerio Novelli, sulla proposta di legge n. 157 del 2019, di iniziativa della Giunta regionale, concernente “Disposizioni in materia di beni collettivi”. Materia complessa, a dire del presidente, regolata da normative datate e in cui sono intervenute recenti sentenze che hanno posto limiti all’azione amministrativa: di qui la necessità della collaborazione degli enti interessati, ad ottenere la quale, anche in forma scritta come ha tenuto a precisare il presidente, è finalizzato il ciclo di audizioni presente. Ciclo di audizioni che si concluderà la prossima settimana, ha aggiunto Novelli.

Primo ad intervenire, per l’Università Agraria di Tarquinia, il vicepresidente Alberto Tosoni ha esposto la necessità da lui rilevata che  sia esplicitato l’ impegno economico assunto dalla regione per sostenere la gestione dei beni collettivi, inserendolo in alcuni punti cruciali della normativa, come ad esempio nel comma 2 dell’articolo 1, a suo avviso. Inoltre ha rilevato che in alcune forme di gestione ci sono più enti compresenti, quindi occorrerebbe capire come si articoli la competenza in tali casi.

Su entrambi i punti illustrati da Tosoni si è detto concorde, a nome dell’Università agraria di Sacrofano, Roberto Domizi: la necessità di contributi per risolvere i problemi aperti per questi enti e la situazione problematica determinata dalla compresenza di competenze di tipo diverso sulle stesse questioni.

A seguire, Roberto Pizzuti, per l’università agraria di Valmontone, si è soffermato in particolare sull’articolo 10 della proposta, articolo che a suo avviso dovrebbe specificare meglio alcune situazioni (le case costruite da cooperative sono da considerare opere pubbliche, ad esempio?): dirimere tali questioni riveste  importanza ai fini dello sviluppo del territorio. Meritevole di chiarimenti ulteriori è, a suo avviso, anche l’articolo 9, sulla sclassificazione, con particolare riferimento al comma 2.

Tra i consiglieri, Silvia Blasi del Movimento 5 stelle ha ricordato come siano emersi dalle audizioni anche possibili profili di incostituzionalità di questa legge, quindi l’approfondimento di questa proposta di legge deve essere molto attento, a suo parere. Ciò nonostante Blasi ha detto di ritenere che la normativa sia importante, perché va a colmare una lacuna esistente da molti anni.

Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

martedì 19 ottobre 2021

ROMA HA SCELTO GUALTIERI. BUON LAVORO AL NEO SINDACO DA FEDERFAUNA

Al nuovo Sindaco di Roma, On. Roberto Gualtieri, giunga il benvenuto e l’augurio di buon lavoro da parte del Direttivo Lazio di FederFauna.
Le sfide alle quali è chiamato non sono da poco, come anche le emergenze da affrontare da subito che lo metteranno sicuramente di fronte a realtà complicate e sfaccettate, che richiedono totale impegno e spirito di abnegazione. 
Ci auguriamo che il nuovo Sindaco riesca a realizzare un modello di gestione condivisa del territorio, che metta assieme “tavoli” di incontro tra agricoltori, imprenditori turistici, istituzioni, cacciatori, ambientalisti, evitando una gestione corporativa ed egoistica ispirata a interessi di parte e facili populismi e allarmismi. E’ necessaria la condivisione degli interessi, e prima ancora delle informazioni, che possono venire solo da chi lavora sul terreno e non dal diffondersi di leggende metropolitane e notizie mal verificate, che dà la stura alla solita girandola di risentimenti e conflittualità. 
Soltanto così potranno avviarsi veri circoli virtuosi.
Ancora auguri al Sindaco Gualtieri

mercoledì 13 ottobre 2021

USI CIVICI. PERCORSO IN SALITA PER LA LEGGE REGIONALE.

Prima tornata di audizioni, nella commissione Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale del Lazio, sulla proposta di legge che disciplina la gestione dei beni collettivi. Da più parti (Associazione per la tutela delle proprietà collettive, Arual, università agraria di Civitavecchia, Asbuc) si è parlato di "numerosi profili di incostituzionalità delle norme proposte". Mentre i cittadini del comitato Usi civici di Civitavecchia hanno rilevato la necessità di un sistema di controlli sugli enti gestori. Coldiretti e Confagricoltori hanno ribadito che il centro della questione resta il ruolo del mondo agricolo, vero cuore degli usi civici. Cgil e Uil, infine, hanno posto il tema del contratto di lavoro del personale delle uninversità agrarie, diventati adesso soggetti di diritto privato.
Da più parti, infine, è stato chiesto un tavolo di confronto in cui affrontare i problemi esistenti e arrivare a soluzioni condivise.
Richiesta fatta propria anche dai consiglieri regionali intervenuti.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

mercoledì 6 ottobre 2021

FEDERFAUNA. SERVIZIO DI ASSISTENZA PER RICHIESTE RISARCIMENTO DANNI DA FAUNA SELVATICA E SERVITU' VENATORIA

A partire da oggi FederFauna Lazio ha attivato un nuovo servizio di assistenza per la richiesta indennizzo danni da fauna selvatica e servitù venatoria.
Numerosi sono i risarcimenti richiesti da proprietari di fondi o allevamenti, a seguito di danneggiamenti cagionati dalla presenza di cinghiali, cervi o altra fauna selvatica.
Nella maggior parte dei casi si tratta di danni causati a coltivazioni agricole ma non meno frequenti sono quelli inerenti i sinistri stradali.
FEDERFAUNA LAZIO, proprio in relazione alle numerose segnalazioni pervenute da imprenditori agricoli, allevatori e cittadini circa i danni subiti da culture agricole, infrastrutture o produzioni zootecniche a causa della presenza di fauna selvatica (es. cinghiali) credendo di fare un servizio utile ai cittadini, mette a disposizione i propri referenti locali per offrire assistenza alla compilazione delle domande di indennizzo da inviare ai rispettivi  Enti preposti.

Le richieste di assistenza dovranno pervenire esclusivamente per mezzo mail all'indirizzo:  lazio@federfauna.org

martedì 5 ottobre 2021

Tuscia Sud, i cacciatori selettori potranno abbattere fino a 428 cinghiali. Approvato il Piano di Prelievo.


VITERBO - Approvata dalla Regione Lazio la ''Proposta di prelievo in selezione della specie cinghiale per il periodo 1° settembre 2021- 30 settembre 2022'' presentata dall’Atc VT2 ''Tuscia Sud''. I cacciatori selettori potranno abbattere fino a un massimo di 428 capi, così suddivisi: 87 cinghiali nel distretto VT2.5 (comuni di Soriano nel Cimino, Bassano in Teverina, Orte, Vasanello, Vignanello, Vallerano, Canepina, Carbognano, Caprarola); 163 nel distretto VT2.6 (Monteromano, Tuscania, Tarquinia); 82 nel distretto VT2.7 (Vetralla, Villa San Giovanni, Blera, Ronciglione, Barbarano Romano, Capranica, Sutri, Vejano, Oriolo Romano, Bassano Romano); 96 nel distretto VT2.8 (Gallese, Corchiano, Fabrica di Roma, Civita Castellana, Castel Sant’Elia, Faleria, Calcata, Nepi, Monterosi).

E’ quanto prevede la determinazione del 14 settembre firmata del direttore della direzione regionale Agricoltura, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Caccia e pesca. L’istanza era pervenuta alla Regione il 3 agosto. Mentre l’Ispra (l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) aveva espresso il proprio parere favorevole all’attuazione del Pano di prelievo in una nota del 12 agosto.

Tra le proprie disposizioni, la Regione ricorda che ''il prelievo in selezione è consentito nella sola forma da appostamento'', secondo orari stabili dalla legge. E ancora, che ''il prelievo di selezione è consentito soltanto ai cacciatori iscritti all’Albo regionale dei cacciatori di selezione''; ''la giornata di caccia e i capi abbattuti vanno segnati sul tesserino regionale per il prelievo di selezione''; ''il cacciatore di selezione è tenuto ad applicare all’orecchio sinistro del capo abbattuto l’apposita fascetta datario numerata fornita dall’ATC, prima di procedere allo spostamento del capo stesso dal punto di abbattimento''.

Infine, una raccomandazione, ''visto il sempre più elevato rischio di introduzione del virus della Peste Suina Africana nel nostro Paese, si consiglia di mantenere l’attenzione dimostrata in relazione a possibilità di trovare cinghiali morti (anche a seguito di incidente stradale) ovvero abbattuti ma che mostravano ante mortem comportamenti anomali di qualsiasi tipo, così da segnalarli alle competenti autorità (guardie venatorie, Polizia provinciale, Carabinieri Forestali, servizi veterinari delle Ausl localmente competenti). Si raccomanda altresì di segnalare il ritrovamento di carcasse parzialmente predate (lo stato di infezione aumenta la probabilità di predazione) o putrefatte, in quanto il virus sopravvive alla completa decomposizione dell’ospite rendendo quindi sempre possibile una diagnosi di laboratorio''.

L’Atc, entro 45 giorni dalla chiusura della caccia di selezione, dovrà rendicontare all’Area Decentrata Agricoltura competente i risultati del piano di gestione.