La Regione Lazio, Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, promuove l’Evento “Agricoltura multifunzionale”.
Ecco le prossime date. VITERBO e RIETI

Il Ministero della salute e la Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) hanno siglato un protocollo d’intesa per favorire e diffondere, attraverso iniziative concordate, il benessere del cavallo sportivo e le buone pratiche relative alla gestione degli equidi. L’accordo è stato firmato sabato 26 maggio a Roma dal Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della salute, Silvio Borrello e dal Presidente dalla FISE, Marco Di Paola, nell’ambito della prestigiosa manifestazione equestre di Piazza di Siena. L’impegno di Villa Borghese riguarda anche le procedure connesse al funzionamento dell’anagrafe degli equidi, la possibilità di favorire la movimentazione internazionale degli equini tramite accordi specifici da stipularsi tra i Paesi membri e l’opportunità di inserire il concetto di “Cavallo Atleta” o “Cavallo Sportivo”, così come proposto dall’Organizzazione Mondiale della sanità Animale (OIE) nel suo documento “Terrestrial Animal Health Code”.
Dopo il recente successo nella IX edizione di VinArte dell'Azienda Agro Pastorale "Passerano” ci saremmo aspettati la possibilità di visitare questa grande ed imponente tenuta agricola, ad una trentina di Km da Roma, estesa oltre 900 ettari, tra oliveti, coltivazioni di mais orzo grano, oltre 300 capi di bestiame ed un castello medievale fra i piu grandi e eglio conservati dell'Italia centrale...davvero un gran peccato.
Così anche ad Aliminusa, in provincia di Palermo, dove la soluzione l'hanno trovata una capra ed alcune pecore da un idea del sindaco Filippo Dolce, che ha pensato di impiegare ovini e caprini dello zoo del paese, risparmiando ben cinquemila euro l'anno, la somma che sarebbe stata pagata ad un giardiniere "umano" per pulire le aiuole. La capra e le pecore sono "guidate" da un operatore ecologico che, dopo avere spazzato le strade e sistemato i prati, "avvia" gli animali al pascolo....
L’iniziativa è stata alla portata di tutti essendo il taglio di carattere divulgativo, pratico e coinvolgente, grazie alla competenza ed esperienza dei relatori, ed è stata principalmente orientata verso un approccio semplice ed intuitivo sulla storia, importanza e utilizzo delle piante alimurgiche locali attraverso la proiezione di slide con oltre 50 specie presenti nel territorio prenestino utilizzate a scopo alimentare.
Durante gli interessantissimi interventi, i partecipanti hanno più volte evidenziato l’esigenza crescente rivolta a recuperare un sano rapporto con la natura, camminando piacevolmente tra il verde, magari andando a raccogliere erbe spontanee, per il gusto poi di usarle in cucina, per questo motivo, sono stati descritti gli esemplari freschi raccolti in campo dai docenti con lo scopo di osservarne direttamente i dettagli e i caratteri morfologici utili ai fini diagnostici.
Particolare attenzione è stata poi dedicata alle piante non commestibili ed altamente tossiche con particolare riguardo a quella in genere presente nelle aree di studio ovvero la Cicuta, Conium Maculatum ma anche in alcuni casi della Mandragora, Mandragora Officinarum, che risulta facilmente confondibile, per i meno esperti, dalla più comune e commestibile Borago Officinalis, più comunemente conosciuta come Borragine oppure il Colchico autunnale, Crocus Sativus, confuso con il più rinomato zafferano.
Nel primo pomeriggio si è svolta poi una piacevole passeggiata conviviale tra boschi di querce, e zone pascolate, dove i partecipanti hanno avuto modo di osservare sul campo e raccogliere alcune delle specie alimurgiche studiate durante la lezione mattutina.
E' stato percorso così un tratto del Sentiero degli Antichi Acquedotti Romani, tra vallate verdeggianti e corsi d'acqua freschissima, all'interno dunque di quello che è stato giudicato un vero e proprio tesoro naturale della Campagna Romana, per giungere nei pressi dell'Antico Acquedotto dell'Anio Vetus, (Ponte Taulella) dove tra uno scatto fotografico ed una pausa corroborante si è riusciti ad ammirare, e riflettere, sulle antiche ed imponenti opere idrauliche Romane tutt'ora esistenti.
Sul ricorso proposto dai signori A.C. e M.T. contro la Regione Lazio e nei confronti dell'Universita' Agraria di Gallicano
nel Lazio per l'annullamento della deliberazione della Giunta
Regionale del Lazio 23.01.2018, n. 22, avente ad oggetto “Commissariamento
dell'Università Agraria di Gallicano nel Lazio” e del decreto del Presidente
della Regione Lazio 02.03.2018, n. T00075, avente ad oggetto “Nomina del
commissario straordinario regionale dell'Università Agraria di Gallicano nel
Lazio”
DOPO L’ENNESIMO RICORSO
PRESENTATO PRESSO IL TAR LAZIO SIAMO
IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA CHE HA RESPINTO LA DOMANDA CAUTELARE AVENTE OGGETTO: “ANNULLAMENTO DELLA DELIBERAZIONE DELLA
GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO 23.01.2018, N. 22, AVENTE AD OGGETTO
“COMMISSARIAMENTO DELL'UNIVERSITÀ AGRARIA DI GALLICANO NEL LAZIO” E DEL DECRETO
DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO 02.03.2018, N. T00075, AVENTE AD OGGETTO
“NOMINA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO REGIONALE DELL'UNIVERSITÀ AGRARIA DI
GALLICANO NEL LAZIO”.
I veri cultori della natura, gli amanti delle lunghe passeggiate, i ricercatori del silenzio nei boschi e gli avventori della domenica davanti ad un simile scenario non sono riusciti a rimanere inermi. Hanno preso macchina fotografica, qualcuno forse avrà pensato bene di riprendere con una telecamera, ed hanno immortalato quello che rimaneva del bosco dopo il passaggio dell'uomo, sebbene la sua missione fosse appunto quella di "curarne" la manutenzione e non la sua completa eradicazione.
C'è che la tagliata deve essere sgomberata contestualmente al taglio del bosco, ed in modo tale da non danneggiare il suolo, il soprassuolo ed i nuovi polloni e le giovani piantine nate dopo il taglio. Se la tagliata viene sgomberata dalla legna quando le ceppaie stanno emettendo i giovani polloni, questi sicuramente verranno danneggiati nel corso delle operazioni di esbosco.
C'è che la viabilità forestale esistente va mantenuta tale, perchè modificare l'ampiezza ed il tracciato significa compromettere l’assetto idrogeologico dell’area interessata al taglio. L'apertura, l'allargamento, la manutenzione ed il ripristino di strade e piste forestali e mulattiere, che comportino movimento di terreno, possono essere effettuati solamente previa autorizzazione dell' Ente delegato, il quale al fine di contenere fenomeni erosivi a carico delle scarpate può imporre l'inerbimento delle stesse o comunque la loro stabilizzazione attraverso interventi di ingegneria naturalistica.