Nella seduta del 4 ottobre scorso in Consiglio Regionale è stata discussa l'interrogazione del consigliere Malcotti in merito alla vicenda della DGR per il commissariamento dell'Ente U.A. di Valmontone e successivo annullamento in autotutela della stessa DGR.
Senza ripercorrere le varie fasi della vicenda, ampiamente descritte nei nostri post precedenti, andiamo subito al fulcro della questione.
Ancora una volta, come già successo per l'U.A. di Gallicano nel Lazio, gli uffici regionali, ovvero quelli che dovrebbero vigilare sul regolare andamento degli Enti sottoposti, attraverso una serie di intricati ed ingegnosi espedienti interpretativi, si arrovellano per infittire ulteriormente la già spessa coltre di nebbia che avvolge la materia della gestione del vasto patrimonio demaniale regionale.
Il Consigliere Malcotti nel suo intervento spiega che: "...nella DGR viene invocato il testo
degli Enti locali che prevede, per le
dimissioni dei consiglieri comunali, dei
consiglieri municipali, dei consiglieri delle
aree metropolitane, la presenza fisica dei
consiglieri e una procedura.
Peccato che le università agrarie non sono classificate come Enti locali, ma sono delle
associazioni e quindi rispondono, come dice
il codice civile, al loro Statuto e poi, in
assenza di procedure normate dallo Statuto,
al codice civile."
L'Assessore Buschini, dal canto suo, a risposta ribadisce che:"..dall’articolo 35
dello Statuto dell’Università agraria di
Valmontone: dimissioni dalla carica di
consigliere. Questo articolo stabilisce che le
dimissioni consistono in una dichiarazione
scritta del consigliere di rinunciare alla
carica, indirizzate al Presidente. Devono
essere assunte immediatamente al protocollo
dell’ente, sono irrevocabili, non necessitano
di presa d’atto e sono immediatamente
efficaci. Questo è l’articolo 35 dello Statuto.
Come risulta evidente, tale disposizione
appare piuttosto scarna nella sua
formulazione, mancando completamente
qualsiasi riferimento alla formalità da seguire
per la presentazione delle dimissioni. A
questa mancanza si può ovviare attraverso
l’applicazione del successivo articolo 68
(“Norme finali e di rinvio”) del medesimo
Statuto, il quale, al comma 1, prevede che
“per quanto non espressamente previsto dal
presente Statuto, si fa riferimento alle norme
contenute nell’ordinamento generale in
materia, rappresentate dal Testo unico
dell’ordinamento degli enti locali, nonché
quelle che in prosieguo saranno emanate”.
Si ritiene, quindi, che la Giunta regionale –
questo anche sulla base delle relazioni
acquisite dall’assessore Refrigeri – abbia ben
operato nel disporre l’annullamento della
DGR n. 532, richiamando l’articolo 38,
comma 8, del decreto legislativo n. 267/2000,
essendo venuti meno i presupposti che
avevano determinato il commissariamento
dell’ente agrario, avvenuto con la
deliberazione regionale del 9 agosto 2017, n.
532.
Alla luce della ricostruzione giuridica che
ho provato a sintetizzare, ma che è contenuta
nella relazione, non si ritiene di dover
intervenire per procedere alla revoca della
deliberazione n. 554 che annullava, in
autotutela, la deliberazione n. 532".
leggi il RESOCONTO COMPLETO DELLA SEDUTA
Senza entrare troppo nel merito della vicenda, dalle parole dell'On. Malcotti, ci sembra di capire che seguirà sicuramente un intervento alla magistratura.
Dal canto nostro ci preme fare una riflessione.
Nella nostra iniziativa in merito all' aggiornamento dello STATUTO dell'U.A. di Gallicano nel Lazio (art. 8 e successivi) ci venne ribadito più volte che il vigente Statuto dell'U.A (peraltro mai approvato dalla Regione Lazio) era in netto contrasto con le norme vigenti in materia di Usi Civici e per questo motivo da aggiornare anche tenendo conto delle recenti sentenze a riguardo.
Ovviamente alle comunicazioni della Regione Lazio nessun atto è seguito da parte dell'Ente U.A. che ad oggi risulta non aver ottemperato in alcun modo alle prescrizioni dettate dagli uffici competenti....e nessun atto da parte della Regione Lazio che a suo tempo aveva "scaricato la palla" al Sindaco del comune di Gallicano nel Lazio (da aprile dimissionario, ndr).....insomma, forse vale proprio il detto..."il cane che si morde la coda"....o forse " non svegliare il cane che dorme.."
DUE PESI E DUE MISURE??????
Non possiamo affermarlo con certezza ma le due note che alleghiamo di seguito (da parte di due distinte direzioni regionali) ovviamente non ci chiariscono le idee, anzi.....
Direzione Agricoltura |
Direzione Agricoltura |
Direzione Enti Locali |
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