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lunedì 9 ottobre 2017

Usi Civici Lazio. In Consiglio Regionale la discussione sulla vicenda dell'U.A. di Valmontone

Nella seduta del 4 ottobre scorso in Consiglio Regionale è stata discussa l'interrogazione del consigliere Malcotti in merito alla vicenda della DGR per il commissariamento dell'Ente U.A. di Valmontone e successivo annullamento in autotutela della stessa DGR.
Senza ripercorrere le varie fasi della vicenda, ampiamente descritte nei nostri post precedenti, andiamo subito al fulcro della questione.
Ancora una volta, come già successo per l'U.A. di Gallicano nel Lazio, gli uffici  regionali, ovvero quelli che dovrebbero vigilare sul regolare andamento degli Enti sottoposti, attraverso una serie di intricati ed ingegnosi espedienti interpretativi, si arrovellano per infittire ulteriormente la già spessa coltre di nebbia che avvolge la materia della gestione del vasto patrimonio demaniale regionale.
Il Consigliere Malcotti nel suo intervento spiega che: "...nella DGR viene invocato il testo degli Enti locali che prevede, per le dimissioni dei consiglieri comunali, dei consiglieri municipali, dei consiglieri delle aree metropolitane, la presenza fisica dei consiglieri e una procedura. Peccato che le università agrarie non sono classificate come Enti locali, ma sono delle associazioni e quindi rispondono, come dice il codice civile, al loro Statuto e poi, in assenza di procedure normate dallo Statuto, al codice civile." 
L'Assessore Buschini, dal canto suo, a risposta ribadisce che:"..dall’articolo 35 dello Statuto dell’Università agraria di Valmontone: dimissioni dalla carica di consigliere. Questo articolo stabilisce che le dimissioni consistono in una dichiarazione scritta del consigliere di rinunciare alla carica, indirizzate al Presidente. Devono essere assunte immediatamente al protocollo dell’ente, sono irrevocabili, non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Questo è l’articolo 35 dello Statuto. Come risulta evidente, tale disposizione appare piuttosto scarna nella sua formulazione, mancando completamente qualsiasi riferimento alla formalità da seguire per la presentazione delle dimissioni. A questa mancanza si può ovviare attraverso l’applicazione del successivo articolo 68 (“Norme finali e di rinvio”) del medesimo Statuto, il quale, al comma 1, prevede che “per quanto non espressamente previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle norme contenute nell’ordinamento generale in materia, rappresentate dal Testo unico dell’ordinamento degli enti locali, nonché quelle che in prosieguo saranno emanate”. Si ritiene, quindi, che la Giunta regionale – questo anche sulla base delle relazioni acquisite dall’assessore Refrigeri – abbia ben operato nel disporre l’annullamento della DGR n. 532, richiamando l’articolo 38, comma 8, del decreto legislativo n. 267/2000, essendo venuti meno i presupposti che avevano determinato il commissariamento dell’ente agrario, avvenuto con la deliberazione regionale del 9 agosto 2017, n. 532. Alla luce della ricostruzione giuridica che ho provato a sintetizzare, ma che è contenuta nella relazione, non si ritiene di dover intervenire per procedere alla revoca della deliberazione n. 554 che annullava, in autotutela, la deliberazione n. 532".


Senza entrare troppo nel merito della vicenda, dalle parole dell'On. Malcotti, ci sembra di capire che seguirà sicuramente un intervento alla magistratura. 

Dal canto nostro ci preme fare una riflessione.
Nella nostra iniziativa in merito all' aggiornamento dello STATUTO dell'U.A. di Gallicano nel Lazio (art. 8 e successivi) ci venne ribadito più volte che il vigente Statuto dell'U.A (peraltro mai approvato dalla Regione Lazio) era in netto contrasto con le norme vigenti in materia di Usi Civici e per questo motivo da aggiornare anche tenendo conto delle recenti sentenze a riguardo.
Ovviamente alle comunicazioni della Regione Lazio nessun atto è seguito da parte dell'Ente U.A. che ad oggi risulta non aver ottemperato in alcun modo alle prescrizioni dettate dagli uffici competenti....e nessun atto da parte della Regione Lazio che a suo tempo aveva "scaricato la palla" al Sindaco del comune di Gallicano nel Lazio (da aprile dimissionario, ndr).....insomma, forse vale proprio il detto..."il cane che si morde la coda"....o forse " non svegliare il cane che dorme.."

DUE PESI E DUE MISURE??????

Non possiamo affermarlo con certezza ma le due note che alleghiamo di seguito (da parte di due distinte  direzioni regionali) ovviamente non ci chiariscono le idee, anzi.....

Direzione Agricoltura
Direzione Agricoltura


Direzione Enti Locali




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