Che l'attività venatoria nel Lazio sia inesorabilmente compromessa, complice il pressapochismo e la scarsa attenzione alla gestione del territorio da parte degli organi preposti è cosa oramai risaputa.
Il fallimento della gestione degli ATC sia dal lato economico che organizzativo ha contribuito inesorabilmente a legittimare pesanti critiche e duri attacchi praticamente quotidiani da parte dei vari fronti animalisti e nell'ultimo periodo anche da una buona parte della politica Regionale e Nazionale.
Succede così che a fronte di una normativa poco chiara e nella totale indifferenza che un ATC decide di porre restrizioni alle norme regionali approvate. Questo è il caso di Ponza.
Il 20 dicembre scorso è stata presentata da parte del consigliere Simeone un interrogazione a risposta scritta riguardante la vicenda delle limitazioni all'esercizio dell'attività venatoria nell'Isola di Ponza.
Il 20 dicembre scorso è stata presentata da parte del consigliere Simeone un interrogazione a risposta scritta riguardante la vicenda delle limitazioni all'esercizio dell'attività venatoria nell'Isola di Ponza.
Nello specifico si parla di una limitazione dei permessi a 5 giornate nell'arco dell'intera stagione venatoria (contrariamente alle 20 giornate previste dal Calendario Venatorio Regionale).
Tale limitazione è stata approvata dall'Ambito Territoriale di Caccia LT2 in data 24.05.2017.
Il consigliere Simeone chiede,anche se in fortissimo ritardo, se le limitazioni approvate siano legittime e nel caso quali siano le eventuali azioni da parte del Presidente della Regione Lazio per rimuovere le limitazioni e divieti esposti.
L'Attività venatoria nel Lazio rimane sempre in balia del pressapochismo.
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