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mercoledì 9 ottobre 2019

Roma Est: arriva l'impianto a biomasse in via Prenestina. Il Progetto dell'Azienda Agricola SALONE


Dovrebbe sorgere sulla via Prenestina un nuovo impianto a biomasse per il trattamento dei rifiuti organici con produzione di energia: un lembo di terra situato a confine tra i quartieri Colle Monfortani e Colle Prenestino. 
Foto archivio dal web 
L’impianto, proposto dall’azienda agricola Salone a.r.l., sita in Via Prenestina 1280 prevede il trattamento di 75.000 t/a di rifiuti organici con produzione di energia: un impianto di dimensioni maggiori rispetto a quello che sarebbe dovuto nascere all’interno di Rocca Cencia. 
I Comitati di Quartiere sono sul piede di guerra: “Noi siamo contrari perché l’impianto sorgerebbe nelle immediate vicinanze di una scuola e di una chiesa, perché la sua presenza inciderebbe in maniera considerevole su una viabilità già profondamente compromessa e perché pensiamo che il territorio di Roma Est abbia già dato” ha detto al nostro giornale Giuseppe Lanzillotta, presidente del comitato Colle Prenestino che “vanta” sul suo territorio anche la presenza di un impianto per il trattamento degli sfalci. “
Di assoluta contrarietà alla realizzazione dell’impianto anche il gruppo Lega del sesto: “Presenteremo mozione in aula per far arrivare al Sindaco Raggi e al Presidente Zingaretti, un no forte a nuovi impianti nel territorio. Il M5S e il PD esprimano in aula, insieme a noi, il dissenso – ha detto la capogruppo Pamela Strippoli - Al netto dei colori politici dobbiamo dimostrare unità nell’interesse dei cittadini. La periferia est della città, già fortemente martoriata, va tutelata”. “
“Come è stato per il biodigestore proposto dall’ex sindaco Marino la nostra posizione non può che essere di assoluta contrarietà a questo nuovo progetto, non solo per la tipologia di impianto, ma per la sua collocazione all’interno di un territorio particolarmente vessato dal trattamento dei rifiuti provenienti da Roma e dal Lazio – ha detto al nostro giornale l’assessora all’ambiente Katia Ziantoni a margine della riunione -  Un carico insostenibile che si ripercuote già ora sulla qualità dell’aria, sulla viabilità e sulla qualità stessa della vita, come da anni denunciano i residenti del versante”. “
Nel frattempo assessorato e commissione ambiente stanno lavorando ad un atto per inserire il Municipio VI tra le cosiddette “aree a rischio” per bloccare, una volta per tutte, qualunque altra impiantistica sul territorio. “Si tratta di uno strumento regionale nuovo che sfrutteremo per cambiare la vocazione di un Municipio ridotto a “mondezzaio” grazie all’assenza di una pianificazione regionale e di una politica di tutela dell’Agro Romano” ha concluso Ziantoni“


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