Il Presidente della Regione Lazio forse non lo sa, o forse preferisce non sapere, ma in qualche area dell'hinterland metropolitano la vicenda "Usi Civici" rischia di far crollare quel castelletto (inespugnabile, secondo pochi) costruito nel corso degli anni minuziosamente mattone su mattone secondo un sistema politico esposto a continue e diversificate pratiche di ricerca del consenso elettorale.
La situazione forse a qualcuno è sfuggita di mano, o forse le mani sulla questione sono troppe e di diverso colore. Ma cosa spinge davvero la Regione Lazio, e la Direzione Agricoltura in particolare a procrastinare i suoi stessi atti?? Noi non lo sappiamo ma lasceremo ad altri l'onere di scoprirlo....
Intanto, per rinfrescarci la memoria, facciamo un salto nel tempo.....
R.D. 26 febbraio 1928, n. 332 - Pubblicato nella Gazz. Uff. 8 marzo 1928, n. 57.
Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n.
1766, sul riordinamento degli usi civici del Regno.
Capo IV - Associazioni agrarie e frazioni di Comuni
59. Le Associazioni agrarie provvederanno all'amministrazione ed al godimento dei beni suddetti in conformità di statuti e regolamenti loro particolari. Questi però nel termine di un anno dalla pubblicazione del presente regolamento dovranno essere sottoposti a revisione per coordinarne le norme alle disposizioni della legge per il riordinamento degli usi civici e della legge comunale e provinciale. Le deliberazioni relative alla detta revisione saranno trasmesse per l'approvazione alla Giunta provinciale amministrativa. Una copia degli statuti e regolamenti, con le eventuali modificazioni, sarà trasmessa al Ministero dell'economia nazionale (ora Ministero dell'agricoltura e foreste), il quale, udito il Consiglio di Stato, potrà annullarli in tutto od in parte in quanto siano contrari alle leggi ed ai regolamenti generali.
Direzione Agricoltura - Marzo 2015 |
Direzione Enti Locali - Settembre 2015 |
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