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giovedì 11 agosto 2016

LAZIO: Produzione Pecorino Romano dop a rischio

NEPI - Consiglio comunale straordinario a sostegno della filiera del ''Pecorino Romano''.
L'amministrazione comunale di Nepi ha indetto un consiglio comunale straordinario per deliberare un documento unitario in sostegno sulla problematica della produzione e trasformazione del Pecorino Romano dop. La delibera da inviare a tutte le componenti istituzionali coinvolte sarà discussa e votata dal consiglio comunale nell'intento di sostenere le richieste che sono state inoltrate dagli allevatori e dai trasformatori del territorio al Mipaaf e alla regione Lazio.
Il ministero delle politiche agricole il 9 marzo 2016, ha approvato il piano di regolazione dell'offerta del Pecorino Romano Dop ed ha assegnato all'unica azienda laziale che produce Pecorino Romano una produzione massima pari a 6 mila quintali a fronte dei 270 mila quintali di produzione assegnati alle aziende sarde che produco il pecorino romano.
Questa situazione già di per se pregiudica lo sviluppo delle aziende laziali e in particolare dell'unico grande trasformatore di Pecorino Romano laziale ''I Buonatavola Sini'' che attualmente trasforma 12 mila quintali ed è in crescita annua del 20%, ma con la direttiva rischia dopo la lunga moria degli altri trasformatori nepesini come ''Ronconi'' e ''Brunetti'' di vedersi ridimensionato e a rischio chiusura. L'alternativa ancora più dolorosa per il territorio sarebbe la diversificazione della produzione abbandonando l'antica arte del ''Pecorino Romano Fulvi'' apprezzato anche all'estero per commercializzare sul mercato una diversa produzione. Quest'ultima eventualità porterà una situazione di stravolgimento della produzione del latte ovino con un abbassamento del prezzo del latte alla fonte non sopportabile per gli oltre 400 allevatori del Lazio.
Altra questione di cui bisogna fare chiarezza, soprattutto nei confronti dei consumatori, è la tracciabilità della filiera, ossia quel Dop che tanto regolamentato e punto forte del ''Made in Italy'', in questo caso molto confuso, tra produzione sarda e laziale che commercializzano ambedue il ''Pecorino Romano dop'', senza distinzione di lavorazione e provenienza.
Su questi due principali temi il consiglio comunale di Nepi sarà chiamato a deliberare un documento da inoltrare al ministero delle politiche agricole e forestale, alla regione Lazio affinchè si salvaguardi la filiera del Pecorino Romano laziale individuando strumenti normativi e regolamentari idonei per la sopravvivenza dell'intera filiera.

 

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