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martedì 9 maggio 2017

A "Quinta Colonna" in scena la farsa animalista tra urla e schiamazzi. Ma il mondo venatorio tace...

Nella puntata di martedi 8 maggio di Quinta Colonna, è andata in scena l'ennesima tragicomica farsa dell'animalismo più povero, privo di contenuti ma la cosa che lascia senza parole è l'evidente divario culturale tra chi cerca di imporre l'animalismo più integralista e chi invece, come i cacciatori, cercano di difende e di riscoprire gli antichi e sempre attuali valori della vita rurale.
Difficile essere obiettivi, se per affermare i propri concetti si è ricorso più volte alla sovrapposizione di voci ed urla. Certo è che la figura degli esagitati è stata confermata dalla parte degli animal-ambientalisti e non certo da quella dei cacciatori.
La presidente di Confavi, Maria Cristina Carretta, in collegamento esterno da Thiene (VI) ha saputo abilmente evitare di farsi tirare nella bolgia delle contestazioni ricordando con sapiente lucidità come la figura del cacciatore, oggi, è soprattutto sinonimo di "Gestore del Patrimonio faunistico ed ambientale".
Difficile ovviamente far comprendere  l'amore per il sapere di chi conosce la natura ed i suoi meccanismi perchè semplicemente, più di altri, ne ha sempre fatto parte, ne ha seguito i ritmi, ne ha accettato e rispettato la condizione: ovvero la Filosofia Rurale.

“Il rispetto per gli animali non può passare 
per il non rispetto dell’uomo” (M.Zaratin)

Oltre le transenne, ove ultimamente amano essere isolati, si odono le "pacate" contestazioni di quel mondo animal-chic, più volte ripreso dal conduttore Paolo Del Debbio per i toni e i termini utilizzati e soprattutto ad intervenire rispettando le altrui opinioni.
Certamente era difficile immaginare di poter dibattere pacatamente con Paolo Mocavero (che ci è sembrato un po sottotono nonostante le ripetute litanie del tipo:  un cacciatore buono?  quando è in una bara morto ) o ancora più semplicemente con l'ex gieffina Daniela Martani...si proprio Lei...quella famosa per le sue agghiaccianti cadute di stile: "sul Karma e i terremotati " e poi che dire della figura chiassosa di Alessandra Di Lenge, in puro vegan style? Riccardo Manca con il suo intervento non aggiunge nulla di più al minestrone insipido anti venatorio, glissando sulla richiesta di delucidazione in merito ai bilanci milionari delle Onlus Animaliste...
Insomma, nelle feste di piazza animaliste, tra un balletto e l'altro, tra chi urla, offende e propone l'ennesimo referendum per l'abolizione della caccia c'è spazio anche per chi vorrebbe "sparare" al cacciatore...
I temi della puntata non potevano che essere caldi e certamente la scelta di accostare il mondo degli allevatori in un contesto prettamente "venatorio" forse ci è sembrata inizialmente un po azzardata ma è bastato poco per capire come, nonostante il sovrapporsi degli interventi in studio, per Massimiliano Filippi, Segretario FederFauna, aspettare ed ascoltare sornione le rocambolesche contestazioni animaliste  fosse più semplice del previsto. Da rilevare, per concretezza e lucidità, l'intervento di Elisa Picci, cacciatrice e tecnico faunistico, che ha evidenziato in più passaggi l'importanza della figura del cacciatore a salvaguardia dell'equilibrio ambientale.
Non è bastata quindi l'ex subrette Alba Parietti in veste straordinaria di sostenitrice dei diritti degli animali ad arginare  la debacle animalista che in TV continua a fare flop...nonostante il mondo venatorio, quello fatto di sole tessere e numeri, non c'era....



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