La commissione Agricoltura della Regione Lazio ha tenuto un'audizione sulla situazione dell'associazione di allevatori "Ara Lazio", la struttura indipendente che svolge i controlli funzionali su latte e carni, la certificazione dei premi e la tenuta dei libri genealogici di equini, ovini e bovini. Annunciati, infatti, licenziamenti collettivi per i 41 dipendenti nella attuale fase commissariale di liquidazione a fronte di una forte esposizione debitoria.
I dipendenti di Ara hanno ripercorso le tappe che, dal 2014, hanno portato alla crisi che ha determinato dal dicembre 2016 il blocco degli stipendi e di rimborsi per le ispezioni svolte con mezzi propri. Lo sciopero ad oltranza è dunque figlio di questa situazione e della volontà di non voler pagare da soli responsabilità altrui nella cattiva gestione dell'associazione.
La Regione, deputata al controllo e non alla gestione di Ara, ha chiesto secondo la ricostruzione dell'assessore Hausmann, già da aprile, un confronto urgente con i vertici nazionali dell'associazione (Aia).
La crisi del settore non riguarda solo il Lazio. A marzo, l'associazione regionale allevatori della Sicilia (Aras) ha chiuso i battenti, dopo che il Tribunale di Palermo ne ha decretato il fallimento. Fino al 2010 le contribuzioni pubbliche al settore ammontavano a circa 60 milioni di euro l'anno su scala nazionale. Aiuti di Stato dimezzati nel corso degli ultimi anni, con una conseguente profonda revisione della struttura associativa degli allevatori. Una dopo l'altra sono state infatti chiuse le associazioni provinciali (Apa), con la progressiva riduzione del numero degli addetti.
Fonte: Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
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