Il servizio e' iniziato citando gli allarmistici dati sul fenomeno forniti dalla Lav, che Filippi ha prontamente smontato: "trattandosi di fenomeno illegale, non si possono avere dei numeri certi"- ha spiegato.
Poi ha aggiunto: "le associazioni animaliste tendono a sovradimensionare il fenomeno, ma poi vediamo nei fatti che gran parte dei sequestri effettuati negli anni scorsi si sono trasformati in assoluzioni". Evidentemente non si trattava affatto di traffici illeciti, ma di normale e legale commercio.
Infatti, almeno fino ad ora, i controlli vengono fatti soprattutto sul commercio legale. Ben sanno gli importatori regolari, che FederFauna difende, quante volte sia stato piu' facile fermare un furgone con un carico noto, lungo un percorso noto e sequestrare gli animali semplicemente ipotizzando la giovane eta' dei cuccioli, non dimostrabile, e quanto sia difficile, invece, trovare chi davvero opera totalmente nel sommerso. "I trafficanti veri, che passano con i cani nel bagagliaio della macchina, non li ferma nessuno" ha fatto notare Filippi.
Cosi', ha proseguito: "il commercio legale e' andato calando perche' e' diventato antieconomico e non regge la concorrenza del mercato illegale", mentre per risolvere il problema si dovrebbe ribaltare la situazione attuale. "La legalita', per essere perseguibile e perseguita, deve essere sostenibile"- ha concluso il Segretario di FederFauna.
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