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mercoledì 25 luglio 2018

FEDERFAUNA LAZIO, TENUTA DI PASSERANO:SALVAGUARDIA, SVILUPPO O PARALISI?

E' on line l'intervista realizzata da "I Barbari" in merito alla vicenda della Tenuta Agro-Patrimoniale di Passerano, nel Comune di Gallicano nel Lazio, proprietà della Regione Campania che dal '79 ne ha acquisito anche il personale e le funzioni del soppresso Ente Patronato Regina Margherita pro-ciechi “Istituto Paolo Colosimo” in Napoli, a cui erano destinate le risorse economiche provenienti proprio dall'eredità del Barone Quintieri  che nel suo testamento olografo stabiliva: “…lascio tutti i miei beni presenti e futuri al Patronato Regina Margherita per non vedenti, Istituto Paolo Colosimo di Napoli perchè siano devoluti all'assistenza, istruzione, educazione, beneficenza dei non vedenti ricoverati nell'istituto medesimo.
Nell'Azienda però ci sono anche stalle con belle frisone (circa 560 capi) che fanno il latte, tanto latte...e una piccola mandria di cavalli (circa 35 nel 2016). Poi ci sono i terreni coltivati ad orzo, triticale, mais, avena, piselli, erbai, grano, girasole e altre colture destinati al mercato. Circa tre ettari dell’Azienda sono coltivati a olivo per la produzione di olio extravergine.
Quanti "circa" nella nostra storia, ma Passerano è così da tempo: circa, più o meno...
L'Azienda Agricola, da fonti ufficiali, ha chiuso gli ultimi bilanci in forte perdita, come nel caso dell'esercizio 2016 dove si è sfiorato addirittura la cifra di 450.000,00 € di saldo negativo.
Raccontare in pochi minuti la storia ultra decennale di Passerano è un affare assai complicato ma è relativamente semplice invece sintetizzare con un sostantivo gli effetti delle gestioni che si sono susseguite nel tempo: dissolutezza.
Eppure a pensarci bene sono oltre quarant'anni che in tutti i modi si cerca di prendere possesso dell'ingente patrimonio ed in qualche modo rendere produttivo un territorio dalle mille potenzialità fermo per chissà quale paradossale velleità.
24 gennaio 1981
Sul finire degli anni '70 ci provarono i braccianti della Coop. A.Co.Pa. l'Ersal ed il Comune di Gallicano nel Lazio a forzare la mano e tentare l'affidamento dei 1000 ettari con un provvedimento firmato dall'allora Pretore Federico ma la Regione Campania riuscì a tenere testa e tra un ricorso al Tar e un vincolo o l'altro i beni immobiliari della Tenuta sono inesorabilmente deteriorati fino al loro completo inutilizzo con conseguente perdita di valore e la produttività dell'Azienda, come quarant'anni fa, sembra essersi fermata. I ricavi rilevati nel 2016 segnano un misero +1,97% ovvero 17.393,00 € in più dell'anno precedente e questo soprattutto grazie all'apertura della macelleria aziendale che ha incrementato la vendita diretta delle carni, ma i restanti investimenti?
A pensare che da oltre quarant'anni la forza lavoro in azienda sia drasticamente scesa da 46 braccianti (nel '79) a poco meno di 15 lavoratori di oggi, peraltro con impiego a termine, ci viene la pelle d'oca come anche la storica mancanza di investimenti stia gradualmente portando al totale deperimento degli immobili presenti nell'Azienda che al contrario, opportunamente riqualificati, potrebbero rappresentare una sicura fonte di reddito ed il ricavo accertato nel 2016 del +1,96% rispetto all'anno precedente non ci rincuora affatto. Rimangono granelli di sabbia...
Se poi di sfondo aggiungiamo il gravame di una burocrazia senza eguali per le Aziende Pubbliche (qual'è proprio quella di Passerano) e la stringente vincolistica imposta da regolamenti e normative in vigore il titolo del quadro è ben chiaro a tutti: il buio.
Oggi la questione dell'utilizzo di parte del territorio della Tenuta è ben diversa. Si parla infatti di pianificazione urbanistica, di vincolistica monumentale e paesaggistica, di progettualità intercomunale e investimenti infrastrutturali di importanza regionale. 
Come andrà a finire?
Siamo sicuri che la questione è solamente agli inizi.....




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