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lunedì 17 dicembre 2018

L'A.RU.A.L. DIFFIDA LA REGIONE LAZIO. LE UNIVERSITA' AGRARIE IN BALIA DELLA SORTE...E DI QUALCHE PREDONE

L'ARUAL ha trasmesso "agli alti  papaveri della Regione Lazio",   in vigenza dell’art. 3 comma 7 della Legge 20 novembre 2017 n. 168 art.3 c.7 una diffida stragiudiziaria a dare attuazione a quanto stabilito dalla citata normativa."  Dopo 24 anni la Regione ha dimostrato la propria incapacità di legiferare legalmente in materia e di fregarsene delle problematiche esistenti sui demani collettivi. Prosegue il Presidente Marian "Quasi alla scadenza del termine perentorio assegnatogli dalla L.167/2017,  voleva fare ancora una  volta una legge  illegittima,  con forti connotazioni incostituzionali, tentando di riprendersi quello che la novella normativa nazionale le ha tolto. Nuovamente , la regione, voleva manomettere l’autonomia statutaria degli enti, prevedere la “sanatoria” di manufatti D/10 (agriturismi ecc.) e limitare i diritti di uso civico di taglio del materiale legnoso, proponendo una legge che avrebbe avuto il solo scopo di castigare i diritti di collettivo godimento delle popolazioni interessate. Di tale arroganza verrà interessata la Magistratura contabile competente. La Legge 168/2017 assegna alle U.A., grazie al principio di autonormazione, di approvare norme utili alla soluzione di problemi annosi senza deludere le aspettative dei nostri utenti".
L'ARUAL si auspica, a tal proposito,  che ogni rappresentante di un Dominio Collettivo residente in ognuna delle regioni italiani inadempienti, faccia quanto abbiamo fatto noi nel Lazio e diffidi la propria regione dall’adottare norme legislative che sarebbero illegali e violative, del principio di LEALE collaborazione con lo Stato,  che ogni  ISTITUZIONE PUBBLICA  ha il dovere di adempiere nel rispetto della Costituzione sulla quale,  non dimentichiamolo mai,  i nostri amministratori Comunali , “Provinciali” e Regionali GIURANO.

Fonte: Arual


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