Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini , ha iniziato oggi l'esame della proposta di legge per la disciplina e la promozione dei biodistretti. Si tratta di norme che dotano di una regolamentazione specifica i biodistretti, nati negli anni scorsi spontaneamente. In pratica un’area geografica omogenea con vocazione all’agricoltura biologica, dove i vari soggetti che operano nel settore “stringono un patto di solidarietà – si legge nella relazione che accompagna la proposta – per la gestione sostenibile del territorio, partendo proprio dal modello biologico di produzione e consumo”. Si mettono in rete amministrazioni locali, produttori, consumatori per promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile. Con questa proposta, la prima in tutta Italia, si prevedono le forme in cui può nascere ed essere gestito un biodistretto e le forme di intervento regionale, attraverso l’istituzione di un fondo specifico.
A illustrare la proposta in Aula ha provveduto il primo firmatario, Enrico Panunzi (Pd), che ha ribadito l’esigenza di queste norme “per affermare un metodo di produzione diverso dal passato, che attraverso i biodistretti può diventare la norma e non un’eccezione. La Regione ha il dovere di incentivare sia la produzione che il consumo responsabile. Questa legge ha l’ambizione di intervenire su un ampio spettro di temi, dall’economia circolare, al riuso dei rifiuti, alla salvaguardia delle biodiversità”.
Valerio Novelli (M5s), presidente della commissione Agricoltura e ambiente, ha parlato di un confronto molto interessante avvenuto nel corso delle audizioni. “E’ una legge – ha spiegato - che valorizza le reti delle aziende, un obiettivo su cui ci stiamo battendo dall’inizio della legislatura per promuovere le eccellenze della nostra Regione”. Secondo Silvia Blasi (M5s), “sarebbe servito un confronto più approfondito in commissione. Il distretto biologico può diventare un soggetto importante, un luogo dove si realizza un patto fra amministratori, operatori economici e consumatori, attraverso la partecipazione dal basso, un luogo della qualità ambientale e non solo della produzione agricola. Ma senza declinare le caratteristiche del distretto, le azioni e gli obiettivi da raggiungere e finanziare rischia di essere un’occasione persa”. Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) ha parlato di “piccola e grande legge, una legge snella, con pochi articoli, ma che ha un potenziale di trasformazione e cambiamento reale molto forte. Partiamo dall’agricoltura, per descrivere un altro mondo possibile, un modello di sviluppo che punta a coniugare la sopravvivenza dei singoli con quella del pianeta stesso”.
L’assessore Enrica Onorati, da parte sua, ha spiegato che “unire ambiente e politiche agricole è un tema di questo tempo, un testo molto positivo, che apre grandi opportunità per il nostro territorio”.
Dopo l'esame dei primi emendamenti, la seduta è stata aggiornata a mercoledì 26 giugno per mancanza del numero legale.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
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