Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, con 26 voti a favore e 16 contrari, la proposta di
legge regionale n. 194 del 31 ottobre 2019, “Misure per lo sviluppo
economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”, il
cosiddetto “collegato” di ventitré articoli.
Il voto finale è arrivato alle ore
3,25 dopo la discussione sul maxi subemendamento della Giunta
sostitutivo dell’articolo 22, che si compone di 156 commi, e le
dichiarazioni di voto.
Dall’urbanistica all’agricoltura, dalle politiche
sociali all’ambiente, dalla sanità al lavoro, il collegato tocca tutti i
campi della legislazione regionale.
L’articolato uscito dall’Aula in tema Rurale.
In materia rurale sono gli articoli 8, 9 e 10 che contengono norme di coordinamento delle procedure autorizzative in agricoltura e disposizioni di semplificazione in materia ambientale. Nelle more dell’entrata in vigore del Piano energetico regionale, l’articolo 10 contiene una serie di disposizioni in materia di fonti energetiche rinnovabili e sulla localizzazione degli impianti fotovoltaici in zona agricola.
In materia rurale sono gli articoli 8, 9 e 10 che contengono norme di coordinamento delle procedure autorizzative in agricoltura e disposizioni di semplificazione in materia ambientale. Nelle more dell’entrata in vigore del Piano energetico regionale, l’articolo 10 contiene una serie di disposizioni in materia di fonti energetiche rinnovabili e sulla localizzazione degli impianti fotovoltaici in zona agricola.
Durante la discussione degli emendamenti non sono mancati momenti di tensione trai banchi della maggioranza e dell'opposizione.
In maniera evidente è emersa la scarsa propensione a legiferare da parte della Giunta Regionale su materie specifiche, preferendo invece la proposizione di numerosissimi subemendamenti, che riguardano in questo caso tre articoli del collegato, ma che sono in bella sostanza tre leggi ad hoc, infatti ogni articolo è una legge vera e propria, basti pensare che il titolo dell’articolo 8 è "Coordinamento delle procedure autorizzative in agricoltura" che si compone di 31 articoli mentre l’articolo 9, quello successivo, il cui titolo è "Disposizioni di semplificazione in materia ambientale", si compone di altri 20 articoli.....
Il senso del "collegato" è una possibilità che ha la Giunta per raccordare alcune iniziative che deve mettere in campo, che evidentemente non trovano il conforto delle leggi esistenti o per allineare il programma di bilancio del triennio, quindi del 2020, 2021 e 2022.....
Innanzitutto viene istituito presso la Direzione regionale competente presso le Aree decentrate dell’agricoltura (ADA) il sistema autorizzativo per l’agricoltura, finalizzato alla gestione delle informazioni prodotte anche in modalità informatiche, utilizzate e condivise dalle Amministrazioni competenti al rilascio degli atti di assenso, pareri, nulla osta relativi alle procedure. Sulla base degli accordi dell’art. 15 della legge 241, si abilita la struttura regionale competente in agricoltura a stipulare protocolli d’intesa con tutti gli Enti che intervengono nei procedimenti di autorizzazione per le imprese agricole, e si consente alla struttura di sostituirsi mediante accordi tra Pubblica Amministrazione ai Comuni, che non sono in grado di rilasciare le autorizzazioni uniche per lo sviluppo di imprese agricole.
Tra i numerosi interventi degli anticaccia emerge quello della consigliera BLASI (M5s) che ribadisce il voto contrario sulla possibilità di autorizzare ed aumentare aumentare il carico venatorio nelle aree contigue dei parchi nazionali in considerazione della presenza dell'orso marsicano. La consigliera Blasi annovera tra le cause principali di mortalità del plantigrade tutte quelle attività legate all’uomo, perché la maggior parte degli orsi che sono morti tra il 1970 e il 2010 sono dovuti a morte per bracconaggio, avvelenamento e incidenti stradali...
Tra i numerosi interventi degli anticaccia emerge quello della consigliera BLASI (M5s) che ribadisce il voto contrario sulla possibilità di autorizzare ed aumentare aumentare il carico venatorio nelle aree contigue dei parchi nazionali in considerazione della presenza dell'orso marsicano. La consigliera Blasi annovera tra le cause principali di mortalità del plantigrade tutte quelle attività legate all’uomo, perché la maggior parte degli orsi che sono morti tra il 1970 e il 2010 sono dovuti a morte per bracconaggio, avvelenamento e incidenti stradali...
Di diverso avviso è stato invece il consigliere PIROZZI (SPP) che sbotta sull'intervento della consigliera 5S e ironicamente sottolinea come "....scopro oggi che stiamo autorizzando la caccia all’orso. La caccia all’orso è vietata. Ora...Benvenuti sulla terra!".
Il consigliere PIROZZI non perde occasione di sottolineare inoltre come in molte zone del Reatino come anche del Frusinate "..c’è un problema legato a tutte quelle zone...C’è il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove io vivo da cinquantacinque anni. ...C’è una grossa problematica relativa ai cinghiali....Non è che dovrebbe essere permesso andare a caccia solo nelle aree contigue. Bisognerebbe prevederlo anche all’interno del parco con i selecontrollori, dove le Province hanno fatto dei corsi ben pagati, dove fino ad oggi non si è mai intervenuti. Per difendere l’ambiente c’è la presenza dell’essere umano. Tutte quelle attività agricole nel corso degli anni sono state devastate, e la Regione deve rimborsare dei soldi, e questi cosa fanno? Io dico che in altre Regioni autorizzano anche l’intervento degli agricoltori, purché in possesso della licenza di caccia.
Se oggi scopro, con tutto il rispetto, che questa norma, seppur tante altre non condivisibili, è contro l’orso marsicano io mi arrendo. Significa che cinquantacinque anni di vita in quelle terre devastate da un ambientalismo, che non serviva a niente... Perché l’ambientalismo non è vietare la caccia al cinghiale o ad altre specie che creano danni alla terra. Ambientalismo vuol dire rispettare innanzitutto l’uomo. Se rispetti l’uomo, rispetti l’ambiente."
Il consigliere CIACCIARELLI (Lega) esprime la vicinanza al mondo rurale della Val di Comino ed evidenzia come per gli agricoltori sia "...una battaglia quotidiana cercare di difendersi dall’invasione dei cinghiali, e soprattutto con quella norma-capestro è stato impedito di sopravvivere, a questi Comuni. Il fatto che ci sia la possibilità di andare a caccia anche al di fuori dei Comuni di appartenenza significa portare anche una piccola economia su questi Comuni, scordati purtroppo da Dio e dalle istituzioni perché si trovano in una condizione orografica molto complessa e difficoltosa. Quindi, un conto è cercare di difendere l’orso, quindi noi siamo per la difesa dell’orso; un conto è stare contro i cacciatori. Ebbene, noi siamo invece a favore dei cacciatori, a favore della caccia, una caccia che deve chiaramente essere esercitata nel rispetto della normativa e non al di fuori delle regole che vengono poste in essere".Il consigliere PIROZZI non perde occasione di sottolineare inoltre come in molte zone del Reatino come anche del Frusinate "..c’è un problema legato a tutte quelle zone...C’è il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove io vivo da cinquantacinque anni. ...C’è una grossa problematica relativa ai cinghiali....Non è che dovrebbe essere permesso andare a caccia solo nelle aree contigue. Bisognerebbe prevederlo anche all’interno del parco con i selecontrollori, dove le Province hanno fatto dei corsi ben pagati, dove fino ad oggi non si è mai intervenuti. Per difendere l’ambiente c’è la presenza dell’essere umano. Tutte quelle attività agricole nel corso degli anni sono state devastate, e la Regione deve rimborsare dei soldi, e questi cosa fanno? Io dico che in altre Regioni autorizzano anche l’intervento degli agricoltori, purché in possesso della licenza di caccia.
Se oggi scopro, con tutto il rispetto, che questa norma, seppur tante altre non condivisibili, è contro l’orso marsicano io mi arrendo. Significa che cinquantacinque anni di vita in quelle terre devastate da un ambientalismo, che non serviva a niente... Perché l’ambientalismo non è vietare la caccia al cinghiale o ad altre specie che creano danni alla terra. Ambientalismo vuol dire rispettare innanzitutto l’uomo. Se rispetti l’uomo, rispetti l’ambiente."
Con la presentazione in tarda nottata dell'art. 22 ovvero il Submaxiemendamento la Giunta Regionale pone fine alla discussione del "collegato" prevedendo inoltre alcune disposizioni modificative e
abrogative di alcune leggi regionali ed in specie l’abrogazione del
comma 9 dell’articolo 6 della legge n. 82 del 1988, al fine di
semplificare la disciplina vigente in materia di raccolta di tartufi superando il divieto attualmente imposto a
coloro che non abbiano superato l’esame di partecipare alle successive
prove d’esame per un intero anno.
Alla fine il "collegato" è legge.....ma i dubbi e le perplessità rimangono, anzi, aumentano.
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