I CINGHIALI A ROMA NON SONO UN PROBLEMA DEI CACCIATORI.
NON PUO' ESSERE UN PROBLEMA DEI CACCIATORI CHE A FRONTE DI UNA ALTA TASSAZIONE VEDONO OGNI ANNO RIDURSI IL TERRITORIO LIBERO DI CACCIA.
LE TASSE AUMENTANO E DIMINUISCE IL TERRITORIO.
NON E' UN PROBLEMA DEI CACCIATORI SE LE VESSANTI CAMPAGNE ANTICACCIA POI PRODUCONO QUESTI RISULTATI....
SARA' UN PROBLEMA DEI CACCIATORI SE QUESTI VERRANNO "COINVOLTI" IN CAMPAGNE DI SELEZIONE E PER DI PIU' A FRONTE DI PAGAMENTI DI ULTERIORI GABELLE.
PERCHE' TROPPO SPESSO CI SI DIMENTICA DI CHI VIVE DI AGRICOLTURA E QUOTIDIANAMENTE DEVE FARE I CONTI OLTRE CHE CON LA FAUNA SELVATICA ANCHE CON SPECIE ALIENE DANNOSE: DALLE CIMICI IN FRIULI, PASSANDO PER LA CIPINIDE DEL CASTAGNO I CAMPANIA , ALLE CAVALLETTE IN SARDEGNA...E SE PARLATE CON UN PASTORE SARDO VE LO DICE LUI COME STANNO LE COSE.
A FRONTE DI UNA SEMPRE CRESCENTE POLITICA DI CONSERVAZIONE DELLE SPECIE FORSE SAREBBE PIU' CORRETTO ATTUARE FORME DI CONTROLLO DI TUTTE QUELLE POPOLAZIONI SEMPRE PIU' NUMEROSE E OLTRETUTTO DANNOSE.
ECCO IL PROBLEMA...
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