In questi giorni è in corso in Consiglio Regionale, la discussione sulla proposta di L.R. n° 294 che prevede modifiche ad alcune leggi regionali in particolare quelle in materia di agricoltura e caccia.
Sulla proposta di modifica della L.R. 17/95 sono stati presentati 14 emendamenti e 3 sub emendamenti da parte dei consiglieri regionali.
In particolare vogliamo riportarne alcuni tra i principali per evidenziare, qualora ve ne fosse ancora motivo, le fondamentali differenziazioni di approccio culturale in materia rurale ed in particolare per l'attività venatoria.
Alla luce dell'attuale normativa vigente, ed in considerazione della seria problematica legata alla presenza massiccia di fauna selvatica in ambienti urbani, i consiglieri regionali, attraverso i loro emendamenti, hanno voluto apportare il proprio contributo per arrivare, (questo lo speriamo davvero) ad una modifica della L.R.17/95 che tenga conto in modo particolare della necessità di una razionalizzazione della spesa pubblica e soprattutto riporti al centro della discussione il ruolo fondamentale dei Portatori della Cultura Rurale, unici e veri custodi dell'ambiente.
Di seguito un estratto degli emendamenti presentati.
Per il consigliere CACCIATORE (Ex M5Stelle ora Europa Verde), in merito alla gestione della fauna selvatica è prioritario demandare agli ATC ed ai Comuni la possibilità di proporre ed attuare i piani di controllo ricomprendendo negli stessi anche tutte quelle “aree ricadenti in ambiti urbani” escludendone però la partecipazione dei cacciatori.
Per il consigliere MINNUCCI (PD) la priorità invece è quella di definire i criteri e le modalità per la destinazione dei capi catturati o abbattuti, con la possibilità di destinarne una quota ad attività di beneficenza alimentare.
I consiglieri BLASI, PERNARELLA, PORRELLO (M5S) rimarcano il ruolo fondamentale della Regione a cui chiedono sia il compito di provvedere al controllo della fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia.
Per il GRUPPO LEGA i piani di abbattimento dovrebbero essere esclusivamente "coordinati" dalle guardie dipendenti delle province e dalla città metropolitana di Roma capitale.
Per i consiglieri RIGHINI, GHERA, AURIEMMA,PIROZZI (FRATELLI D'ITALIA) i Piani di abbattimento devono essere attuati dalle Guardie dipendenti dalle Provincie e dalla Città metropolitana di Roma Capitale, e qualora necessario, da selecontrollori iscritti all'Albo regionale.
Distanti dal problema della gestione della fauna selvatica i consiglieri LA PENNA e MATTIA (PD) che hanno proposto la modifica dell'art. 34 della L. 17/95 prospettando l'anticipo dell'apertura alla caccia al cinghiale al 1° ottobre e chiusura anticipata al 31 dicembre demandando poi alla Regione la possibilità di introdurre ulteriori divieti per quanto concerne l'addestramento dei cani.
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