Se da una parte c'è chi rassicura e promette sollecite soluzioni, dall'altra c'è chi pondera bene le parole e giudica i fatti, e per quanto riguarda gli Allevatori di Rieti e provincia, la situazione è davvero preoccupante.
Ad agitare i già "caldi animi" ci pensa poi anche l'AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) che in merito alle opere di installazione dei moduli-stalla, denuncia pubblicamente come "mucche, capre, pecore e maiali restano al gelo per colpa della burocrazia che non ha assegnato i moduli delle stalle agli allevatori, o come pare allevatori che ora hanno gli animali all'addiaccio in quanto le loro stalle erano abusive e per questo motivo non hanno avuto diritto ai moduli sostitutivi delle stalle crollate? Non stiamo parlando di una questione di poco conto, ma di un fatto che potrebbe essere stato la causa della morte di centinaia di animali" e prosegue: "La notizia che ad Amatrice sono stati consegnati moduli-stalla, seppure con termini e tempi allungati dalla immancabile burocrazia, lo conferma lo stesso sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che però aggiunge anche che "Il fatto è che qualcuno aveva le stalle abusive in precedenza per cui molti animali sono fuori". AIDAA qualora risultassero accertati i fatti emersi dalle parole del Sindaco Pirozzi, annuncia battaglia perchè "crediamo che la questione sia generalizzata. Una volta finita l'emergenza occorrerà fare chiarezza e se ci saranno delle responsabilità sulla morte di mucche ed altri animali andranno fatte emergere e se del caso punite".
Le parole degli animalisti e del Sindaco Pirozzi certo non aiutano a rasserenare i pochi allevatori rimasti ad affrontare, da soli, giorno dopo giorno, la complessità di una situazione in continua emergenza.
Più sereno, dai caldi uffici regionali, sembra essere invece l'Assessore Rergionale all'Agricoltura del Lazio, Carlo Hausmann, il quale ammette le lacune organizzative ed i ritardi verificati....
Ad agitare i già "caldi animi" ci pensa poi anche l'AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) che in merito alle opere di installazione dei moduli-stalla, denuncia pubblicamente come "mucche, capre, pecore e maiali restano al gelo per colpa della burocrazia che non ha assegnato i moduli delle stalle agli allevatori, o come pare allevatori che ora hanno gli animali all'addiaccio in quanto le loro stalle erano abusive e per questo motivo non hanno avuto diritto ai moduli sostitutivi delle stalle crollate? Non stiamo parlando di una questione di poco conto, ma di un fatto che potrebbe essere stato la causa della morte di centinaia di animali" e prosegue: "La notizia che ad Amatrice sono stati consegnati moduli-stalla, seppure con termini e tempi allungati dalla immancabile burocrazia, lo conferma lo stesso sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che però aggiunge anche che "Il fatto è che qualcuno aveva le stalle abusive in precedenza per cui molti animali sono fuori". AIDAA qualora risultassero accertati i fatti emersi dalle parole del Sindaco Pirozzi, annuncia battaglia perchè "crediamo che la questione sia generalizzata. Una volta finita l'emergenza occorrerà fare chiarezza e se ci saranno delle responsabilità sulla morte di mucche ed altri animali andranno fatte emergere e se del caso punite".
Le parole degli animalisti e del Sindaco Pirozzi certo non aiutano a rasserenare i pochi allevatori rimasti ad affrontare, da soli, giorno dopo giorno, la complessità di una situazione in continua emergenza.
Più sereno, dai caldi uffici regionali, sembra essere invece l'Assessore Rergionale all'Agricoltura del Lazio, Carlo Hausmann, il quale ammette le lacune organizzative ed i ritardi verificati....
Il
28 novembre il commissari straordinario per la ricostruzione Vasco
Errani ha emanato un'ordinanza per l'acquisto e il rimborso dei
materiali per la ricostruzione da parte degli allevatori che è stata
resa esecutiva dalla Regione Lazio il 7 gennaio? E' giusto? Se è così
come mai sono trascorsi così tanti giorni, soprattutto a ridosso
dell'inverno e dell'arrivo delle basse temperature?
“Credo sia necessario chiarire che l’ordinanza Errani n. 5 del 28 novembre, che prevede il rimborso del 100% per le dotazioni e per le attrezzature produttive ai privati, è stata sin da subito operativa e le imprese sono state informate sulla possibilità di poterla utilizzare. L’ordinanza, è bene ricordarlo, prevede il possesso di tre requisiti fondamentali: la certificazione del danno; la perizia di un tecnico abilitato che certifichi che l’acquisto del bene corrisponda al danno verificato; l’accertamento della congruità del prezzo. Mentre per il primo, la certificazione del danno, è potuta intervenire subito la Regione Lazio, che ha fornito a tutte le aziende delle zone terremotate la certificazione AeDES (Agibilità e Danno Emergenza Sismica, il livello più alto di certificazione); nel caso invece degli ulteriori due requisiti, producibili a cura delle aziende, si sono verificate alcune difficoltà da parte delle imprese stesse."
Cosa deve fare un allevatore per comprare del materiale e ottenere il rimborso? Riguarda solo il Lazio o anche le altre regioni interessate dal sisma?
Nello specifico, gli agricoltori e gli allevatori interessati devono presentare una domanda, sulla base della modulistica regionale, che va presentata alla nostra Area Decentrata di Rieti. Una volta presentata la domanda, dopo un rapido controllo effettuato dai nostri uffici, e nel caso in cui la spesa sia autorizzata, si procederà al pagamento. Il produttore non deve sostenere alcuna anticipazione, ma sarà sufficiente, al termine dei lavori, presentare una fattura non quietanzata del fornitore. La Regione Lazio provvederà al pagamento e successivamente il produttore entro dieci giorni dall’erogazione dovrà presentare la quietanza delle fatture".
Quali sono le criticità che prevede nei prossimi mesi per il mondo degli allevatori e degli agricoltori colpiti dal sisma? Ci sono situazioni che la preoccupano più di altre?
“Tutto quello di cui abbiamo parlato sinora riguarda essenzialmente la gestione dell’emergenza, quindi interventi tampone per garantire la continuità produttiva, ma la situazione è estremamente seria soprattutto nel settore zootecnico, perché bisogna recuperare un’efficienza generale del sistema. Per far ciò dobbiamo tener presente che molte delle imprese sono depauperate, hanno grandi problemi di liquidità, altre hanno un potenziale produttivo ridotto e soffrono di un mancato reddito, oltre ovviamente alle condizioni produttive molto difficili".
Fonte: osservatorio-amatrice.blogautore.repubblica.it
-------
Queste sono invece le parole di Anna, abitante di Amatrice che vive da mesi in un container insieme al compagno. Anna è una delle circa 220 titolari di Aziende Agricole del territorio amatriciano che dal 24 agosto cerca di sopravvivere alla distruzione del sisma e ora anche dalla neve, abbondante, troppo.
"La cosa assurda è che hanno fatto un appalto unico e solo 30 aziende sono state prese in considerazione. Dovevano portare i tunnel da adibire a stalla, ma non sono mai arrivati. Ora stanno frazionando gli appalti, ma è tardi. Le scosse sono continue». La voce si interrompe. «Ecco, appunto, un'altra scossa - spiega - non abbiamo tregua. Portare via gli animali adesso? Impossibile con la neve e poi muoversi significa avere una destinazione, con stalle e terreno. Non possiamo andarcene".
“Credo sia necessario chiarire che l’ordinanza Errani n. 5 del 28 novembre, che prevede il rimborso del 100% per le dotazioni e per le attrezzature produttive ai privati, è stata sin da subito operativa e le imprese sono state informate sulla possibilità di poterla utilizzare. L’ordinanza, è bene ricordarlo, prevede il possesso di tre requisiti fondamentali: la certificazione del danno; la perizia di un tecnico abilitato che certifichi che l’acquisto del bene corrisponda al danno verificato; l’accertamento della congruità del prezzo. Mentre per il primo, la certificazione del danno, è potuta intervenire subito la Regione Lazio, che ha fornito a tutte le aziende delle zone terremotate la certificazione AeDES (Agibilità e Danno Emergenza Sismica, il livello più alto di certificazione); nel caso invece degli ulteriori due requisiti, producibili a cura delle aziende, si sono verificate alcune difficoltà da parte delle imprese stesse."
Cosa deve fare un allevatore per comprare del materiale e ottenere il rimborso? Riguarda solo il Lazio o anche le altre regioni interessate dal sisma?
Nello specifico, gli agricoltori e gli allevatori interessati devono presentare una domanda, sulla base della modulistica regionale, che va presentata alla nostra Area Decentrata di Rieti. Una volta presentata la domanda, dopo un rapido controllo effettuato dai nostri uffici, e nel caso in cui la spesa sia autorizzata, si procederà al pagamento. Il produttore non deve sostenere alcuna anticipazione, ma sarà sufficiente, al termine dei lavori, presentare una fattura non quietanzata del fornitore. La Regione Lazio provvederà al pagamento e successivamente il produttore entro dieci giorni dall’erogazione dovrà presentare la quietanza delle fatture".
Quali sono le criticità che prevede nei prossimi mesi per il mondo degli allevatori e degli agricoltori colpiti dal sisma? Ci sono situazioni che la preoccupano più di altre?
“Tutto quello di cui abbiamo parlato sinora riguarda essenzialmente la gestione dell’emergenza, quindi interventi tampone per garantire la continuità produttiva, ma la situazione è estremamente seria soprattutto nel settore zootecnico, perché bisogna recuperare un’efficienza generale del sistema. Per far ciò dobbiamo tener presente che molte delle imprese sono depauperate, hanno grandi problemi di liquidità, altre hanno un potenziale produttivo ridotto e soffrono di un mancato reddito, oltre ovviamente alle condizioni produttive molto difficili".
Fonte: osservatorio-amatrice.blogautore.repubblica.it
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Queste sono invece le parole di Anna, abitante di Amatrice che vive da mesi in un container insieme al compagno. Anna è una delle circa 220 titolari di Aziende Agricole del territorio amatriciano che dal 24 agosto cerca di sopravvivere alla distruzione del sisma e ora anche dalla neve, abbondante, troppo.
"La cosa assurda è che hanno fatto un appalto unico e solo 30 aziende sono state prese in considerazione. Dovevano portare i tunnel da adibire a stalla, ma non sono mai arrivati. Ora stanno frazionando gli appalti, ma è tardi. Le scosse sono continue». La voce si interrompe. «Ecco, appunto, un'altra scossa - spiega - non abbiamo tregua. Portare via gli animali adesso? Impossibile con la neve e poi muoversi significa avere una destinazione, con stalle e terreno. Non possiamo andarcene".
Le aziende sono in forte crisi e gli animali, soprattutto ovini e bovini, cominciano a soffrire la scarsità di alimenti che tardano ad arrivare a causa delle condizioni di percorribilità delle vie di comunicazione.
E mentre ci si interroga sull'entità dei decessi accertati e degli abusi edilizi noi possiamo ben comprendere e constatare, al contrario, come la metodica (oramai divenuta prassi) di imporre vincoli e prescrizioni urbanisitici senza conoscere la reale vocazione territoriale, abbia prodotto solo effetti negativi sia dal punto di vista economico che sociale. Vincoli che in molti casi vengono richiesti a gran voce proprio da quelle associazioni "amiche della natura e dell'ambiente"...
Questa perdurante criticità non ha aiutato, e non aiuta tutt'ora, alcun allevatore al qual è richiesto, oltre al già notevole sforzo economico, dovuto ad una pressante tassazione, anche il superamento di una burocrazia a volte invalicabile soprattutto per alcune zone dell'entro terra sabino a prevalente economia agricola.
MA ALLORA AGLI ALLEVATORI CHI CI PENSA?????
Nota:
Ocdpc n. 431 dell'11 gennaio 2017: ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo a partire dal giorno 24 agosto 2016
Art.3 - Ulteriori interventi urgenti per la continuità operativa del settore zootecnico.
Per realizzare le stalle temporanee, gli imprenditori zootecnici possono avvalersi delle deroghe già previste per i Mapre-moduli abitativi provvisori rurali, anche per gli aspetti paesaggistici e urbanistici, dato il collegamento diretto tra la funzionalità delle stalle temporanee e la realizzazione dei Mapre. Le stalle temporanee ed i moduli abitativi provvisori per gli allevatori non sono soggetti alle verifiche di incidenza ambientale, trattandosi di interventi puntuali. Al termine dell'esigenza, dopo la rimozione, saranno ripristinate le condizioni dei luoghi.
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