Con l'approvazione da parte del Consiglio Regionale del Lazio della proposta di legge regionale n. 381 del 24 aprile 2017, "Disposizioni concernenti misure integrative, correttive e di coordinamento in materia di finanza pubblica regionale" sono state introdotte anche numerose norme in materia di caccia, pesca e fauna selvatica. A proposito di quest'ultima, la Regione autorizzerà piani di abbattimento di bovini o di altri animali "inselvatichiti" a tutela delle coltivazioni, della circolazione e dell'incolumità dei pedoni. Il fenomeno, segnalato da Daniele Fichera (Psi) autore dell'emendamento, si registra a Carpineto, Saracinesco, Nerola e Monteflavio. Su sollecitazione delle consigliere Silvana Denicolò (M5s) e Cristiana Avenali (Pd) l'assessore all'Agricoltura Carlo Hausmann si è impegnato a far precedere gli abbattimenti da tentativi di cattura. Un emendamento di Fratelli d'Italia, poi, ha riscritto le disposizioni sui danni da fauna selvatica in materia di prevenzione, verifica, valutazione e indennizzo oltre che sulla vendita delle carni degli animali commestibili abbattuti.
Il comma 5 dell’articolo 35 della l.r. 17/1995 e successive modifiche, è sostituito
dal seguente:
“5. La Regione, per comprovate ragioni di protezione dei fondi coltivati e
degli allevamenti nonché per la tutela della circolazione pedonale e/o veicolare
sia sulle strade che fuori di esse, autorizza, su proposta delle organizzazione
professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale o delle
amministrazioni locali interessate, piani di abbattimento, attuati dalle guardie
venatorie con la collaborazione dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si
attuano i piani medesimi, delle sole forme domestiche di fauna selvatica e delle
sole forme inselvatichite. La Giunta regionale, con propria deliberazione,
definisce le modalità di presentazione, approvazione e attuazione dei predetti
piani. La Regione può affiancare al proprio personale anche soggetti, muniti di
licenza per l’esercizio venatorio, che abbiano frequentato appositi corsi di
preparazione sulla base di programmi concordati con l’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Tali corsi devono fornire una idonea
preparazione circa l’ecologia e la gestione delle popolazioni animali selvatiche,
la biologia delle specie selvatiche oggetto di controllo nonché le tecniche e le
modalità con cui effettuare il controllo stesso.”.
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