"Devi andare al campo di luglio, troverai posto sul
prato. Siediti per terra, oppure sotto quel vecchio rovere, non serve un
biglietto. Inizia il concerto tra i campi d’oro di grano che si muovono e
ballano a tempo del vento, ascolta il silenzio e sentirai la più bella musica.
Qui tutto segue un ritmo perfetto di un concerto il cui palco è l’universo.
Quel ritmo è tenuto dal pimpar della quaglia nascosta tra le spighe di grano.
C’è un coro da una sola nota che ripetuta come un mantra in migliaia di rimbalzi
dalle cicale, lascia spazio alla sera alle rane del fiume, regine soprane di un
concerto che non smette mai.
E ci sono centinaia di altri strumenti che suonano
con le stesso ritmo, perfino il canto del pazzo cardellino sempre in festa o
quello della ripetitiva cinciallegra.
Sopra ogni cosa però ci sono i violini. I
violini a luglio non smettono mai di suonare, dall’alba al tramonto, ma è di notte che offrono le
note più intonate...gli usignoli"
Rubrica a cura di Massimo Zaratin (consigliere FederFauna Mirano)
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