Con il Decreto
interministeriale del 28/02/2019, n. 80 vengono spostate le scadenze dei termini di revisione delle macchine
agricole e scongiura il rischio di sanzione e ritiro del libretto.
Arriva così un nuovo decreto interministeriale che rimescola le carte e "sistema il pasticcio".
Arriva così un nuovo decreto interministeriale che rimescola le carte e "sistema il pasticcio".
Il ministero dei Trasporti e
delle infrastrutture riduce gli step da 5 a 4
(vedi caselle rosse della tabella), sposta al 2021 la prima scadenza e completa
il ciclo arrivando a regime a fine 2023 con il controllo quinquennale dei
trattori immatricolati dopo il primo gennaio 2019.
A partire da data ignota fino a
fine giugno - non più dicembre - del 2021, si recupera il primo
"carico" dei trattori da revisionare (immatricolati entro il 31
dicembre '73) a cui vengono aggiunti ulteriori dieci anni di immatricolazioni,
per arrivare al 1983. Poi, in un anno, e quindi entro
giugno 2022, vanno a revisione i trattori agricoli immatricolati fino a dicembre
1995 e, a questo punto, sono state recuperate le scadenze bucate ad oggi.
Entro il 2023, e siamo alla terza tranche, il Mit conta di avere revisionato tutti i trattori agricoli circolanti e immatricolati entro il 31 dicembre 2018 per partire con una revisione periodica ogni cinque anni, non più dei mezzi immatricolati dopo il 2016 ma di quelli immatricolati dopo il primo gennaio 2019.
Entro il 2023, e siamo alla terza tranche, il Mit conta di avere revisionato tutti i trattori agricoli circolanti e immatricolati entro il 31 dicembre 2018 per partire con una revisione periodica ogni cinque anni, non più dei mezzi immatricolati dopo il 2016 ma di quelli immatricolati dopo il primo gennaio 2019.
LE NUOVE SCADENZE
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