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martedì 7 novembre 2017

Quando le terre civiche di colpo diventano private. Il caso di Vivaro Romano...e non solo

In questi anni la nostra Confederazione si è occupata in più occasioni del problema legato alla gestione delle terre di demanio civico, i cosidetti Usi Civici (ovvero un diritto di godimento collettivo che si concretizza, su beni immobili, in varie forme - caccia, pascolo, legnatico, semina..), spettanti ai membri di una comunità, su terreni di proprietà pubblica o privata nobiliare di origine feudale.
Nelle nostre iniziative abbiamo parlato principalmente di terreni, ma è bene ricordare che tra i beni immobili costituenti il ricco patrimonio in gestione alle Università Agrarie o Amministrazioni Separate, rientrano anche fabbricati, magazzini, stalle etc.
Tralasciano le fonti normative che regolano la vita amministrativa di questi Enti, in considerazione di quanto è emerso recentemente nei casi di Valmontone, Tarquinia e Gallicano, il ruolo di controllo e verifica dell'operato di questi Enti, da parte della Regione Lazio, è pressochè nullo.
Ma i problemi, quelli veri, non si celano dietro presunti brogli per il rinnovo delle cariche sociali (poltrone, ndr) oppure dietro repentine modifiche "Statuarie". Il vero sfacelo di così tanta ricchezza rurale sta celata dietro la svendita o la concessione incontrollata di ettari ed ettari di terreno a prezzi ben al di sotto della soglia minima di mercato.
Un caso che recentemente ci è stato riportato riguarda la "concessione in uso di terreni di proprietà dell’ente U.A. di Vivaro Romano, per l’istituzione e gestione di una azienda faunistico-venatoria" (Del. Commissario Straordinario n. 2 del 07/01/17 - poi portata in Consiglio Regionale con interrogazione a risposta immediata n. 566 del giorno 27/01/17).
In breve il Commissario Straordinario nominato dalla Regione Lazio, deputato alla sola ordinaria amministrazione dell'Ente fino  a uovo insediamento del CdA, ha ritenuto autonomamente (?) a pochi giorni dalle elezioni di concedere in maniera diretta mille ettari di terreno a un privato.
Qualcuno potrebbe sentenziare che sono cose che succedono quando viene demandata una sola persona da tanti anni a gestire un Ente regionale....e allora ecco tornare a mente le nostre battaglie in Regione per il "Riconoscimento negli Statuti del diritto di utenza a tutta la popolazione e non solo a pochi prescelti" (vds U.A. di Gallicano nel Lazio il cui attuale presidente è arrivato allo scadere del Terzo mandato consecutivo).
Certo, leggendo queste poche righe vi verrà subito da pensare allora a quanto sia davvero difficile per un giovane Allevatore o Agricoltore poter accedere alla concessione di ettari di terreno a prezzi "stracciati" se non si è amico dell'amico dell'amico di turno ma non lasciatevi prendere dall'emotività, i problemi sono ancora più complicati, anche se è difficile credere, per gli Uffici Regionali che dovrebbero avere un quadro chiaro e definito sulla reale consistenza del patrimonio Civico Regionale, ma che invece, basandosi esclusivamente sulle informazioni sporadiche e molte volte imprecise fornite dalle stesse U.A., si ritrovano puntualmente a ricominciare da capo, in un censimento infinito.
Dal momento che, da quanto ci risulta, gli atti delle U.A. non sono più sottoposti ad ulteriore verifica e controllo da parte della Regione, allora è forse possibile che un migliaio di ettari siano concessi in affitto a circa 1,50 euro a ettaro, quando per terreni simili la stessa U.A. percepisce un canone annuo di 6,50 euro a ettaro.
Se non bastasse questo pressapochismo giuridico-amministrativo, ci chiediamo: la Regione in tutto questo che fa? Non lo sappiamo....
A Gallicano è vigente uno Statuto in palese contrasto con la normativa in materia di uso civico e ci si "auto rielegge vita natural durante" e si attende da anni un intervento risolutivo della Regione al posto di letterine sterili senza effetto concreto...
A Tarquinia il Commissario Straordinario decide autonomamente di "mettere mano allo Statuto dell'Ente", salvo poi ripensarci allo scadere del tempo regolamentare...
A Valmontone si procede alle elezioni per il rinnovo del CdA dell'U.A. per poi passare al Commissariamento dell'Ente e poi di nuovo riammettere il presidente precedentemente destituito dalla carica.

Il 10 dicembre si andrà (per qualcuna è il caso di aggiungere "forse") a nuove elezioni per il rinnovo dei Consigli di Amministrazione delle seguenti U.A. e ASBUC:

A.S.B.U.C DI ROCCASALLI DI ACCUMOLI 
A.S.B.U.C. DI S. ANATOLIA DI BORGOROSE 
A.S.B.U.C. DI S. GIORGIO DI AMATRICE
A.S.B.U.C. DI TORANO DI BORGOROSE 
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CIVITELLA DI LICENZA 
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CORESE TERRA 
UNIVERSITA’ AGRARIA DI GALLICANO NEL LAZIO 
UNIVERSITA’ AGRARIA DI ISOLA FARNESE   
UNIVERSITA’ AGRARIA DI POZZAGLIA SABINA 
UNIVERSITA’ AGRARIA DI TARQUINIA 

Si voterà con il consueto metodo dell'approssimazione e del "se sta bene a voi, figurate a me", cancellando allo stesso modo anni e anni di storia, di tradizioni, di cultura rurale e di lotte contadine per quel bene che una volta era chiamato "terra".

MA QUANTO ANCORA DEVE DURARE QUESTO TEATRINO?? 

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