Due temi oggi all’ordine del giorno della seduta della commissione ottava, Agricoltura, del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Valerio Novelli: l’approvazione dello statuto dell’Arsial e la scelta di un testo base per il lavoro emendativo su una attesa proposta di legge che regoli finalmente la delicata materia degli usi civici e dei beni collettivi.
Per quanto concerne lo Schema di Deliberazione n. 176, "Approvazione dello Statuto dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (Arsial), ex art. 8-ter co 2 della L.R. 10 gennaio 1995, n. 2", l’Assessore all’agricoltura Enrica Onorati ha illustrato il contenuto dello statuto dell’agenzia, che disciplina l’organizzazione e il funzionamento di Arsial, recando norme sull’ordinamento dell’agenzia, sul personale e il patrimonio di essa, che ha per obiettivo la promozione e lo sviluppo del settore agricolo. Si tratta di 30 articoli suddivisi in otto capi: gli articoli 1-5 contengono le disposizioni generali, il capo secondo (articoli 6-16) la descrizione degli organi dell’agenzia; il capo terzo (articoli da 17 a 19) descrive le attività di Arsial; il capo quarto contiene gli articoli relativi ai principi di organizzazione dell’agenzia e al personale della stessa. Gli ultimi quattro capi riguardano la materia patrimoniale e in essi si ribadisce che l’ente ha una natura puramente strumentale, ha concluso Onorati.
Il secondo punto riguardava l’esame abbinato ai sensi dell’art. 61 del regolamento del Consiglio regionale di tre proposte di legge in materia di beni collettivi e usi civici. “Dare ordine e sistematicità a una materia molto importante che ha necessità di chiarimenti”, questo secondo l’assessora Onorati il tema all’ordine del giorno nel presentare la proposta di giunta, la PL n. 157 del 2019, concernente "Disposizioni in materia di beni collettivi". Situazione aggravata dopo una sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittimità costituzionale di una norma regionale che interveniva in materia, ha aggiunto Onorati. La Regione riconosce e valorizza i beni collettivi in quanto essenziali per la comunità e disciplina il coordinamento tra soggetti gestori, garantendo forme sostitutive in caso di inerzia.
Devid Porrello del Movimento 5 stelle ha sottolineato come la sua proposta, la PL n. 221 del 2021, concernente "Piano di riordino degli usi civici presenti sul territorio regionale. Modifiche alla legge regionale 8 gennaio 1986, n. 8, concernente l’istituzione dell’albo regionale dei periti, degli istruttori e dei delegati tecnici per il conferimento di incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici", interveniva solo su un aspetto e non sull’interezza della materia. Non può infatti essere l’università agraria a gestire questo tipo di beni, a suo avviso.
Dal tenore degli interventi, il presidente ha preso atto che il testo su cui si poteva convergere era quello di Giunta, e ha messo ai voti la scelta dello stesso come testo base, proposta approvata dalla commissione. Seguiranno necessariamente audizioni su un così complicato tema, ha detto infine Novelli prima di chiudere la seduta.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
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