La storia che stiamo per raccontarvi ha dell’assurdo.
Ai sensi della L.R. 34/97 tutti i cani rinvenuti in territorio comunale devono essere, una volta accalappiati, avviati verso canili sanitari o strutture pubbliche/private preventivamente autorizzate.
Tali strutture, canili sanitari, rifugi pubblici o privati, devono altresì possedere elevati standard di qualità e superare oltremodo la verifica della sussistenza dei requisiti richiesti da parte di una Commissione ad hoc nominata dalla ASL di competenza. Gli adeguamenti alla normativa hanno chiaramente comportato, per molte strutture esistenti, l’esigenza di ingenti inves
timenti. Ora comincia la parte dolente.
timenti. Ora comincia la parte dolente.
Da quanto ci è stato segnalato sembrerebbe (il condizionale in questo caso è d’obbligo) che molti cani accalappiati siano però “direzionati” dai Comuni verso Associazioni (non meglio identificate) che li “ospitano” in strutture non autorizzate o prive di ogni standard di sicurezza.
Nelle stesse “precarie” strutture avverrebbe poi la registrazione e la microchippatura a cura di personale sanitario (sempre secondo le informazioni raccolte e per le quali abbiamo richiesto riscontro agli uffici competenti).
I cani restano in dette precarie strutture fino al momento della loro eventuale adozione.
Nonostante le Direttive Regionali siano chiare e le funzioni dei Comuni e delle ASL ben richiamate dalla normativa vigente sembrerebbe sia concretizzata una “straordinaria gestione” da parte degli Enti locali frutto (non è poi così assurdo da escluderlo) di iniziative personali e singolari interpretazioni della normativa riguardante il tema del randagismo.
In poche parole molti animali vengono accalappiati, registrati e microchippati direttamente a nome di associazioni o di singoli individui che li detengono poi in strutture non autorizzate e privi dei prescritti standard di qualità.
Insomma, nonostante la normativa e gli alti costi sostenuti per tentare di arginare il fenomeno del randagismo (soldi che escono dal portafoglio degli Italiani, ndr) c’è chi tenta di sbarcare il lunario…….
Per questo motivo abbiamo così richiesto alle Autorità competenti di verificare la veridicità delle informazioni.
Attendiamo fiduciosi.
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