Lo ha sancito dalla sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Soddisfatta la Copagri Abruzzo: "E' necessario favorire con priorità l'assegnazione a chi è presente e residente, esercitando la propria dura professione di allevatore e pastore"
Il pascolo sui terreni demaniali va assegnato agli allevatori con animali presenti sul territorio. Lo ha sancito dalla sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Soddisfatta la Copagri Abruzzo, da sempre sostenitrice del principio che le superfici demaniali destinate al pascolo fossero assegnate con priorità assoluta agli allevatori regionali che detengono effettivamente il bestiame oltre che la loro fisica residenza.
“La recente sentenza del Tar – commenta in una nota Camillo D’Amico, presidente vicario Copagri Abruzzo - ha fatto definitivamente giustizia su fatti recenti e frequenti accaduti anche in Abruzzo dove, sedicenti società del Nord, prendevano in possesso migliaia di ettari di terreno demaniale, rispondendo ai bandi emessi dai comuni e dalle comunità montane e offrendo prezzi di canone più elevati rispetto a quanto potevano i nostri allevatori, al solo scopo d’incassare i lucrosi premi della P.A.C. (Politica Agraria Comunitaria) senza effettuare alcuna forma di pascolamento diretto. I nostri allevatori, in tantissime circostanze, erano costretti a “pagare” l’uso di questo terreni per poter effettuare il pascolamento dei loro capi ma senza avere la materiale possibilità d’incassare i relativi premi previsti dalla P.A.C”.
Adesso il Tar del Lazio ha fissato che il premio dovrà essere erogato a chi effettivamente esercita il pascolo e detiene i capi bestiame. Copagri aggiunge che “è necessario favorire con priorità l’assegnazione a chi è presente e residente, esercitando la propria dura professione di allevatore e pastore, nel territorio regionale”.
Fonte: www.chietitoday.it
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