Ecco dove finiscono la maggior parte dei soldi stanziati dal comune
Onlus sì, ma con 100 dipendenti che - nel caso dei quadri - guadagnano fino a 5.052,18 euro al mese. Lo stipendio più basso, del resto, è di 1.022 euro per un impegno di tre giorni su sette e 12 ore settimanali. Nel 2015, poi, si prevedono ulteriori scatti di anzianità per tutti. Il «caso contratti» sottoscritti da Avcpp (associazione volontari canili di Porta Portese) che per conto del comune di Roma gestisce i rifugi pubblici è emerso in seguito alla pubblicazione del bando, poi congelato, che per la prima volta dal ’97 avrebbe stoppato l’affidamento diretto del servizio ad un solo soggetto, Avcpp appunto, convenzionato dai tempi di Veltroni: 335mila euro mensili, per un totale di 4 milioni di euro all’anno che, ora è evidente, finiscono per la quasi totalità nelle tasche dei dipendenti.
Il nodo degli stipendi acquisisce importanza alla luce della manifestazione di interesse che il dipartimento Ambiente aveva pubblicato il mese scorso per la gestione di canili e oasi feline del comune di Roma cioè Muratella (600 cani circa, anche se l’autorizzazione sanitaria prevede un tetto di 399), canile di Vitinia-ex Poverello (200 posti), canile di Ponte Marconi-ex Cinodromo (250 posti) e Porta Portese (250 posti). Anche questo bando, come molti altri toccati dall’inchiesta «Mafia Capitale», è stato sospeso per verificare la regolarità delle procedure vista anche la partecipazione della coop 29 giugno di Buzzi, in ogni caso il dato che ha preoccupato non poco i concorrenti è come detto quello relativo al personale. Qualora a Muratella, dove Avcpp ha concentrato il maggior numero di «volontari», dovesse subentrare un nuovo gestore, che si fa con questi numeri? Dall’assessorato all’Ambiente avrebbero risposto che «le unità necessarie saranno mantenute, in alternativa si dovrà aprire la trattativa sindacale».
Sul piano pratico, le anomalie sono almeno due. La prima riguarda l’entità degli stipendi, lordi, già rinvigoriti dal doppio rinnovo del contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali (luglio 2008 e gennaio 2012) e - come specifica la stessa Avcpp nel bilancio - in odore di nuovi scatti di anzianità nel 2015: 4.873 euro, 5.052 euro, 4.681 euro, 3.211 euro, 3.650 euro, quelli inferiori ai 2.500 si contano sulle dita di una mano. Cifre che stridono con lo spirito con cui la onlus promuove le sue attività: «L’Avcpp è una associazione di volontariato onlus che non ha fini di lucro o di impegno politico, ha il solo scopo di garantire il benessere degli animali ospitati nei canili, migliorandone le condizioni di vita». Così si arriva al secondo punto, la sproporzione tra risorse destinate al mantenimento degli animali e quelle invece investite in stipendi. Attualmente, fonti comunali, Avcpp si occupa della cura di circa 650 cani, poco più di 500 a Muratella, 90 a Ponte Marconi e 60 a Vitinia: considerando una spesa di 4,50 euro al giorno per ogni animale, somma che per esempio viene riconosciuta agli altri privati convenzionati con l’amministrazione, il totale si fermerebbe a 87mila euro al mese, circa un quarto di quanto invece continua ad essere ela argito ad Avcpp, 335mila euro mensili in regime di affidamento diretto di cui - è scritto nero su bianco - i dipendenti si «mangiano» la fetta più grossa, almeno 250mila euro considerando uno stipendio medio di 2.500, all’anno più di 3 milioni.
Sbilanciamento certificato, ricordiamo, nei rendiconti della onlus, che annotavano appena 296mila euro all’anno per l’acquisto di cibo o 8mila 800 euro per le spese promozionali a favore delle adozioni.
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