Alla Sindachessa Raggi il compito di individuare e proporre le giuste soluzioni ad una "falla milionaria" che è costata dal 2001 oltre 300mila euro al mese a fronte di una spesa diretta per i cani di soli 828 mila euro all’anno.
In 15 anni 60 milioni ai «volontari» Ecco l’affare dei canili comunali
Riflettori accesi dall’Anac: dal 2001 300mila euro al mese Ma la spesa
diretta per i cani è solo 828mila euro all’anno. Quindici anni di sperperi. Almeno 4 milioni di euro l’anno, dal 2001 in
poi, assegnati senza che nessuno avesse vinto mai vinto un bando
regolare. Lo dice nero su bianco l’Autorità Anticorruzione. «L’Avcpp - scrive l’Anac -
gestisce i canili di proprietà di Roma Capitale in base a convenzioni
assegnate in assenza di qualsivoglia procedura comparativa tra operatori
economici, più volte prorogate nel corso del tempo». A un prezzo che
resta più o meno costante andando a ritroso nel tempo: 300.000 euro al
mese.
VALORE AFFIDAMENTI
Quello che hanno scoperto gli ispettori dell’Anac, infatti, è che Roma Capitale «corrisponde ai gestori dei canili comunali un importo forfettario, che non si basa su un costo giornaliero per cane ospitato». «dal 2014 il Comune corrisponde alla Avcpp in assenza di procedura ad evidenza pubblica, l’importo giornaliero per cane di 12,80 euro». Un importo quasi triplicato rispetto all’indicazione del Ministero della Salute (nota 5909 del 31.03.2010) che dichiarava appropriato un importo oscillante fra i 3,50 e i 4,50 euro giornalieri per cane, che potevano arrivare a 4,86 con la rivalutazione monetaria. Il modello citato è quello del Parco Canile del Comune di Milano, «universalmente considerato una struttura modello», che ospita in media 300 cani al prezzo di 3,70 euro.
Quello che hanno scoperto gli ispettori dell’Anac, infatti, è che Roma Capitale «corrisponde ai gestori dei canili comunali un importo forfettario, che non si basa su un costo giornaliero per cane ospitato». «dal 2014 il Comune corrisponde alla Avcpp in assenza di procedura ad evidenza pubblica, l’importo giornaliero per cane di 12,80 euro». Un importo quasi triplicato rispetto all’indicazione del Ministero della Salute (nota 5909 del 31.03.2010) che dichiarava appropriato un importo oscillante fra i 3,50 e i 4,50 euro giornalieri per cane, che potevano arrivare a 4,86 con la rivalutazione monetaria. Il modello citato è quello del Parco Canile del Comune di Milano, «universalmente considerato una struttura modello», che ospita in media 300 cani al prezzo di 3,70 euro.
RENDICONTO CONTABILE
Dal rendiconto delle spese di Avcpp vediamo che su 4.180.903 contabilizzati dall’associazione, ben 3.352.312 euro sono serviti per il personale, mentre solo 828.586 euro sono andati direttamente agli animali, fra acquisto cibo, spese sanitarie, di gestione e trasporti. Tra l’altro, dall’anno successivo le spese sanitarie (circa 300mila euro) tornarono a carico della Asl. E la differenza con il bando europeo voluto dal commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, è abissale.
Dal rendiconto delle spese di Avcpp vediamo che su 4.180.903 contabilizzati dall’associazione, ben 3.352.312 euro sono serviti per il personale, mentre solo 828.586 euro sono andati direttamente agli animali, fra acquisto cibo, spese sanitarie, di gestione e trasporti. Tra l’altro, dall’anno successivo le spese sanitarie (circa 300mila euro) tornarono a carico della Asl. E la differenza con il bando europeo voluto dal commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, è abissale.
CARENZA DI CONTROLLI
Ma a fronte di tutti questi soldi spesi, il Comune ha vigilato sul servizio erogato? Non proprio. «Nei canili devono essere presenti - si legge nella relazione - il registro di carico e scarico sempre aggiornato e vidimato in ogni sua parte dalla Asl; il Registro dei decessi con indicazione del referto di morte attestante le cause; le schede cliniche relative a ciascun cane». Ma di questi documenti non si hanno notizie.
Ma a fronte di tutti questi soldi spesi, il Comune ha vigilato sul servizio erogato? Non proprio. «Nei canili devono essere presenti - si legge nella relazione - il registro di carico e scarico sempre aggiornato e vidimato in ogni sua parte dalla Asl; il Registro dei decessi con indicazione del referto di morte attestante le cause; le schede cliniche relative a ciascun cane». Ma di questi documenti non si hanno notizie.
IL SOSTEGNO POLITICO
Facendo leva sulle comprensibili rivendicazioni dei lavoratori, assunti in sovranumero, negli anni Avcpp ha ricevuto direttamente o indirettamente la solidarietà dei politici di ogni grado e colore. Secondo le denunce effettuate negli anni dal Pae, l’avvento dell’associazione nei canili romani sarebbe da ricondurre a Monica Cirinnà, ex delegata capitolina ai tempi di Francesco Rutelli e Walter Veltroni e oggi senatrice del Pd dopo una vita trascorsa nei Verdi. È del 17 giugno 2014, invece, una mozione in Assemblea Capitolina in sostegno dei lavoratori Avcpp proposta dal capogruppo di Sel, Gianluca Peciola e approvata quasi all’unanimità, dai consiglieri di centrodestra, centrosinistra, marchiniani e M5S (compresa l’attuale sindaco Virginia Raggi), con la sola eccezione del centrista Mino Dinoi. Anche nelle scorse settimane, da Forza Italia, Sel e M5S sono arrivate dichiarazioni di solidarietà all’associazione e di critica all’operato del commissario Tronca.
Facendo leva sulle comprensibili rivendicazioni dei lavoratori, assunti in sovranumero, negli anni Avcpp ha ricevuto direttamente o indirettamente la solidarietà dei politici di ogni grado e colore. Secondo le denunce effettuate negli anni dal Pae, l’avvento dell’associazione nei canili romani sarebbe da ricondurre a Monica Cirinnà, ex delegata capitolina ai tempi di Francesco Rutelli e Walter Veltroni e oggi senatrice del Pd dopo una vita trascorsa nei Verdi. È del 17 giugno 2014, invece, una mozione in Assemblea Capitolina in sostegno dei lavoratori Avcpp proposta dal capogruppo di Sel, Gianluca Peciola e approvata quasi all’unanimità, dai consiglieri di centrodestra, centrosinistra, marchiniani e M5S (compresa l’attuale sindaco Virginia Raggi), con la sola eccezione del centrista Mino Dinoi. Anche nelle scorse settimane, da Forza Italia, Sel e M5S sono arrivate dichiarazioni di solidarietà all’associazione e di critica all’operato del commissario Tronca.
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