L'uomo, lo scorso mese di ottobre, era riuscito a far
risultare un allevamento del frusinate abusivo, ottenendo l'affidamento degli
amici a quattro zampe ospiti della struttura. A distanza di qualche giorno la
donna responsabile della struttura ciociara lo ha denunciato al commissariato
di Frascati ottenendo nel frattempo il riaffidamento dei cani, con la polizia
che ha poi comunicato quanto raccolto al Tribunale di Frosinone, chiamato ad
esprimersi sull'accaduto.
Secondo quanto comunicato all'Autorità Giudiziara dagli
investigatori che hanno raccolto la denuncia-querela dell'allevatrice vittima
del fantomatico amico degli animali, il suo modus operandi si avvaleva di
segnalazioni e soffiate alle forze dell'ordine in relazione a presunti
maltrattamenti di animali, poi la proposta di collaborare alle operazioni come
guardia zoofila, l'intervento di veterinari "privati" in luogo di
quelli della ASL e spesso anche le telecamere di note trasmissioni televisive
ad esaltarne le gesta, il tutto solo per sequestrare animali di valore che
riusciva puntualmente a farsi affidare.
Per l'uomo, il vento é però iniziato a cambiare: già in
passato diverse Procure in tutta Italia avevano iniziato ad accendere i fari
sulle operazioni sulla fantomatica guardia zoofila, che firmava verbali
qualificandosi impropriamente ufficiale di polizia giudiziaria e che rendeva
irreperibile i preziosi animali dallo stesso "sequestrati" agli
allevamenti.
In un caso nel corso di un controllo ad un trasporto di
animali dallo stesso eseguito unitamente a personale della polizia stradale, lo
stesso si era dato persino alla fuga quando gli stessi agenti della Polizia di
Stato, perplessi dalle modalità di intervento, avevano iniziato a chiedergli
chiarimenti.
Nei giorni scorsi l'ennesima denuncia per i reati di
usurpazione di funzioni pubbliche, calunnia e diffamazione a mezzo stampa.
L'uomo infatti, aveva cominciato ad inveire e screditare gli stessi magistrati
inquirenti, tramite la propria pagina facebook.
Fonte: www.romatoday.it
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