E’ ormai scaduto il termine di pagamento
dell’Imu sui terreni agricoli e sono stati pochi i proprietari terrieri che si
sono presentati alla cassa. Tutto perché, considerando la confusione che regna
ancora sulla questione, tra versamenti e criteri ed esenzioni, si attendono le
due nuove sentenze del Tar in programma la prima il prossimo 28 febbraio e la
seconda il prossimo 17 giugno. Considerando che il Tar potrebbe nuovamente
bloccare il pagamento dell’imposta o anche cancellarlo, molti hanno deciso di non
pagare nell’attesa di chiarimenti. E per i ritardatari o coloro che non
pagheranno non sono previste multe e e sanzioni: a comunicarlo una circolare
ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Il governo avrebbe anche cancellato il
bonus Irap destinato a circa 143 mila lavoratori del settore agricolo: è stata
infatti abrogata sia la deduzione forfettaria del costo del lavoro sia la
deduzione integrale del costo del lavoro che sarebbe dovuta scattare dal 2015,
decisione che permetterebbe di risparmiare 45,2 milioni di euro nel 2015.
Anche lo Statuto del Contribuente
prevede la possibilità di non pagare per 60 giorni da partire dalla data di
scadenza del pagamento fiscale programmato in caso di situazione poco chiara.
Bisogna inoltre considerare che diversi Comuni hanno già, in autonomia, deciso
di prorogare il versamento dell’Imu sui terreni agricoli, in attesa della
risposta del Tar del prossimo 28 febbraio. Serve, infatti, una revisione
dell’Imu come ha ricordato l’Anci che continua a chiedere di procedere ad una
ridefinizione coerente ed organica dei criteri di esenzione dall’IMU per i
terreni agricoli montani.
Fonte: www.businessonline.it
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