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martedì 17 febbraio 2015

SINDACO OFFESO, CONDANNATA L'ARUAL

RIETI - L’intenzione era di criticare l’operato del sindaco, ma le conseguenze sono state disastrose: quella definizione di «comportamento ridicolo del ragionier Cammarano», è costata 8 mila euro al presidente dell’associazione regionale delle università agrarie del Lazio (Arual), Marcello Marian, condannato dal tribunale di Rieti per aver leso l’onore e la reputazione del primo cittadino di Longone Sabino. Offese contenute nella lettera che Marian aveva indirizzato non solo a Cammarano, ma anche al presidente della giunta regionale, al prefetto, al procuratore della repubblica e ad altre autorità, al punto da far perdere alla missiva qualsiasi connotazione di critica politica ma facendogli piuttosto assumere valore denigratorio «visto che - scrive il giudice Elena Fulgenzi - il contenuto è inequivocabilmente offensivo della persona non facendosi riferimento all’attività di sindaco e non specifica con fatti debitamente spiegati il severo giudizio di ridicolaggine espresso».
All'origine della lettera c'era la richiesta rivolta dal sindaco all'Università Agraria di Longone Sabino di pubblicare all’albo pretorio del Comune gli atti deliberativi adottati dall’ente in tema di appalti, forniture e liquidazioni. Per il presidente regionale tale pretesa aveva fatto guadagnare a Cammarano «un posto d’onore nella galleria degli amministratori comunali nemici dei nostri enti, amministratori che soffrono della sindrome del capo stecca da caserma». Il tribunale è andato oltre: a risarcire i danni al sindaco, in solido, sarà anche l’associazione regionale visto che il presidente ha scritto in nome e per conto di essa, su tanto di carta intestata.


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