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venerdì 29 dicembre 2017
Lazio: a Ponza limitato l'esercizio dell'attività venatoria. Sempre più urgente una revisione degli ATC.
Che l'attività venatoria nel Lazio sia inesorabilmente compromessa, complice il pressapochismo e la scarsa attenzione alla gestione del territorio da parte degli organi preposti è cosa oramai risaputa.
Il fallimento della gestione degli ATC sia dal lato economico che organizzativo ha contribuito inesorabilmente a legittimare pesanti critiche e duri attacchi praticamente quotidiani da parte dei vari fronti animalisti e nell'ultimo periodo anche da una buona parte della politica Regionale e Nazionale.

Il 20 dicembre scorso è stata presentata da parte del consigliere Simeone un interrogazione a risposta scritta riguardante la vicenda delle limitazioni all'esercizio dell'attività venatoria nell'Isola di Ponza.
Nello specifico si parla di una limitazione dei permessi a 5 giornate nell'arco dell'intera stagione venatoria (contrariamente alle 20 giornate previste dal Calendario Venatorio Regionale).
Tale limitazione è stata approvata dall'Ambito Territoriale di Caccia LT2 in data 24.05.2017.
Il consigliere Simeone chiede,anche se in fortissimo ritardo, se le limitazioni approvate siano legittime e nel caso quali siano le eventuali azioni da parte del Presidente della Regione Lazio per rimuovere le limitazioni e divieti esposti.
L'Attività venatoria nel Lazio rimane sempre in balia del pressapochismo.
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giovedì 28 dicembre 2017
FederFauna: Per tutela sicurezza e Made in Italy fermare ecoterrorismo

Nella notte del 15 u.s. ignoti
animalisti hanno assaltato un allevamento di visoni nel Ravannate arrecando
come al solito danni, gabbie aperte e molti animali morti o dispersi. Questa
volta, per eludere il sistema di allarme, gli attivisti hanno costruito addirittura
una impalcatura e la hanno utilizzata come ponte: una struttura (ora sotto
sequestro da parte della Digos) costruita quale congegno perfetto, con tutti i
pezzi segnati per essere coincidenti, quindi studiata per essere assolutamente
efficiente.
L'ennesima dimostrazione che non
si puo' piu' ritenere si tratti della bravata di qualche esaltato, ma di una
vera e propria azione criminale, premeditata e condotta da un'organizzazione a
delinquere peraltro dotata di notevoli mezzi economici.
La rivendicazione scritta sui
muri e' sempre dell'ALF (Animal Liberation Front), l'organizzazione animalista
che e' catalogata come "terrorista" in America e in molti altri Paesi
(anche Europei), e che parrebbe essere finanziata da altre associazioni animaliste
che si presentano invece pulite ed estranee ai reati e possono cosi'
raccogliere donazioni da privati ed enti in buona fede, convincendoli con
campagne apparentemente lecite.
E a farne le spese e' il Made in
Italy: l'allevamento di Ravenna attaccato dagli animalisti "avrebbe
iniziato l'anno prossimo il percorso per ottenere la certificazione WelFur sul
benessere animale – riferisce Natalia De Poli di AIP- un percorso che sta
distinguendo per qualita' il lavoro degli allevatori italiani e che il malcapitato
ora non potra' certo facilmente riprendere".
Una situazione insostenibile, che
FederFauna segnala da anni e che va fermata: ormai i reati di matrice
animalista si stanno moltiplicando; ne sono vittime allevamenti di tutte le
specie, macelli, fabbriche e laboratori, circhi e zoo, negozi, stabulari, le
auto o gli appostamenti di cacciatori e pescatori… e la violenza dei sedicenti
attivisti per i diritti degli animali non e' piu' solo contro le cose, ma anche
contro le persone.
Per questo FederFauna chiede da
tempo che l'Italia si allinei ad altri Paesi sviluppati ed approvi una norma
per riconoscere il reato di ecoterrorismo, per fornire alle Forze dell'Ordine i
mezzi adeguati per contrastarlo e per garantire la sicurezza di imprese e
cittadini.
venerdì 22 dicembre 2017
venerdì 15 dicembre 2017
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO HA RINVIATO LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE SUL TURISMO EQUESTRE
NON E' STATA ANCORA DEFINITA LA DATA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO PER LA DISCUSSIONE SULLA PROPOSTA DI LEGGE N. 343 “Disposizioni relative al turismo equestre, ai centri ippici, all’ippoterapia e all’attività assistita con gli equidi”.
REGIONE LAZIO, Raccolta funghi: cambiano di nuovo le norme sul rinnovo dei tesserini
Si torna alle disposizioni antecedenti all’agosto 2017: niente delega della Regione ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni e stop ai corsi obbligatori.
Niente più corsi quinquennali per il rinnovo del tesserino di autorizzazione alla raccolta e alla commercializzazione dei funghi epigei spontanei e dietrofront anche sulla delega della Regione ai Comuni per il rilascio degli stessi tesserini. Sono queste le due novità contenute nella proposta di legge n. 398 approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Francesco Storace.
Le due norme abrogate oggi erano state inserite quattro mesi fa nel "collegato" al Bilancio per modificare la legge di settore, la n. 32 del 1998 (“Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei e di altri prodotti del sottobosco”), ma – come avevano spiegato in commissione i proponenti Giancarlo Righini (FdI) e Daniele Sabatini (Cuoritaliani) – hanno creato non pochi problemi al settore.
In quell’occasione, i due consiglieri avevano anche messo in evidenza che “molto spesso i possessori del tesserino sono persone con elevata età anagrafica ed esperienza decennale nella raccolta e nel riconoscimento dei funghi, pensionati che verrebbero gravati da ulteriori oneri anche economici”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Laziomercoledì 6 dicembre 2017
In Consiglio Regionale del Lazio arriva la Proposta di Legge sul turismo equestre e centri ippici.

FEDERFAUNA RESTA A DISPOSIZIONE DEGLI ALLEVATORI, ISTRUTTORI E CENTRI IPPICI PER RACCOGLIERE SUGGERIMENTI ED OSSERVAZIONI DA PROPORRE AI FIRMATARI DELLA PROPOSTA DI LEGGE PRIMA DELL'APPROVAZIONE DEFINITIVA.
E.mail: lazio@federfauna.org
lunedì 4 dicembre 2017
Legge ambientale Lazio, le aree protette: rafforzare i guardiaparco
La Città metropolitana di Roma contraria a cedere la gestione dei siti di Natura 2000 e la Riserva naturale Monte Soratte.
04/12/2017 - Si è svolta questa mattina, nella sala Mechelli del Consiglio regionale, la prima delle due audizioni convocate sul cosiddetto collegato ambientale dal presidente della sesta commissione consiliare Enrico Panunzi. Una seduta, richiesta anche di diversi consiglieri regionali, nel corso della quale il testo della proposta per la nuova legge ambientale del Lazio è stato sottoposto ai vertici delle aree protette regionali e delle amministrazioni locali.
Tra i punti che hanno sollevato perplessità la prevista istituzione del servizio volontario di vigilanza ambientale. “Perché non potenziare i guardiaparco?”, si è chiesto il direttore del parco dei Castelli romani, Maurizio Fontana, anche a nome di altri direttori di parco. Il volontariato potrebbe essere utile, eventualmente, in zone come Sic (siti di interesse comunitario) e Zps (zone di protezione speciale), ad oggi più sguarnite. “Le risorse per il volontariato - ha osservato il consigliere Antonello Aurigemma, capogruppo di Forza Italia, intervenendo nel corso dell’audizione - andrebbero stanziate per il personale, visto che molti guardiaparco stanno per andare in pensione”.
La Città metropolitana di Roma Capitale, rappresentata dal dirigente Angelo Mari, si è detta contraria alla sottrazione dei siti Natura 2000, che passerebbero agli enti di gestione delle aree naturali protette regionali, e della riserva naturale "Monte Soratte", che dovrebbe essere gestita - sempre secondo la proposta di legge - dalla Riserva naturale regionale “Nazzano, Tevere-Farfa” (per la quale il direttore, stamane, ha però chiesto più risorse umane per potersene prender carico). Apprezzate, invece, da Mari le altre semplificazioni che si vogliono introdurre per l’approvazione dei piani di assetto, le consultazioni degli enti locali sulle perimetrazioni e la stessa istituzione del servizio volontario di vigilanza ambientale.
Ha partecipato ai lavori l’assessore Mauro Buschini, che lo scorso ha presentato ai consiglieri il “collegato”, vale a dire la proposta di legge n. 402 del 26 ottobre 2017 “Disposizioni in materia di ambiente” di iniziativa della Giunta Zingaretti. Presenti all’audizione i consiglieri Rosa Giancola (Insieme per il Lazio), Devid Porrello (M5s), Fabio Bellini (Pd) e Aurigemma. Lunedì prossimo, 11 dicembre, la seconda audizione: toccherà a un’altra cinquantina tra enti e associazioni, rappresentativi del mondo istituzionale e ambientale del Lazio.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
giovedì 30 novembre 2017
LAZIO: APPROVATE LE MODIFICHE AL NUMERO DELLE RAPPRESENTANZE NEGLI AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA

Di conseguenza si è stabilito che il comitato direttivo dell’ATC è composto da n. 10
(dieci) componenti e l’assemblea dell’ATC è composta da n.50 (cinquanta) delegati nel rispetto
delle proporzioni previste dall’art. 14, comma 10 della legge n. 157/92.
Fonte: Consiglio Regionale del Lazio
mercoledì 29 novembre 2017
venerdì 24 novembre 2017
GALLICANO. UNIVERSITA' AGRARIA. Quando l'interesse privato prevarica l'interesse pubblico?
Con Decreto T00180 del 17/10/2017 il Presidente della Regione Lazio ha indetto le elezioni per il rinnovo dei Consigli di Amministrazione dei seguenti enti agrari
del Lazio che si svolgeranno domenica 10 dicembre 2017 dalle ore 7:00 alle ore 23:00.

In sede di Consiglio il Presidente uscente ha informato i consiglieri di aver "dato mandato ad un legale affinchè provveda ad impugnare al Tar il provvedimento regionale e che per questa ragione non svolgerà alcun adempimento fra quelli richiesti dalla Regione...". Da rilevare, purtroppo, che nessun Consigliere (di maggioranza e minoranza, ndr) ha ritenuto doveroso chiedere al Presidente spiegazioni circa l'impegno di spesa occorrente per l'azione legale e soprattutto se la decisione di adire le vie giudiziarie fosse stata condivisa ed approvata dalla Giunta Esecutiva prima della presentazione delle dimissioni dei tre Consiglieri.

Il giorno 22 novembre il Presidente ha poi giustamente ritenuto di informare la cittadinanza, attraverso un manifesto pubblico, delle dimissioni dei tre consiglieri della ex maggioranza, evidenziando e ringraziando nel contempo "lo spirito di servizio e senso di responsabilità dimostrata dalla minoranza".
Spirito di servizio........
Ma le sorprese non finiscono qui. Come nelle più belle ed avvincenti avventure la sorpresa è sempre dietro l'angolo....
Infatti nello stesso giorno (22 novembre) il TAR LAZIO si pronunciava sul ricorso dell'U.A. di Gallicano nel Lazio RIGETTANDO l'istanza cautelare di annullamento del Decreto di Elezioni. (cosa prevedibile...)
Ora, in teoria, si dovrebbe procedere alle elezioni nella data fissata dal Decreto ovvero il 10 DICEMBRE, ma in pratica, avendo il Consiglio di Amministrazione avallato la decisione del Presidente di non indire alcuna procedura per la consultazione elettorale perchè "a suo giudizio il provvedimento è illegittimo", la Comunità Agraria di Gallicano non avrà la possibilità di esprimere un diritto sancito dalla nostra Costituzione con le probabili ripercussioni legali ed economiche del caso.
Chiediamo allora a gran voce ai consiglieri dimissionari di procedere anche nelle sedi giudiziarie nei confronti dei responsabili di questo grave atto totalmente illegittimo e del tutto privo di ogni fondamento giuridico.
NEGARE IL DIRITTO AL VOTO
E' NEGARE LA DEMOCRAZIA!!!
giovedì 23 novembre 2017
ELEZIONI ENTI AGRARI. IL TAR LAZIO DICE NO AL RICORSO DELL'U.A. DI GALLICANO. E ADESSO?
A seguito del ricorso proposto dall'Universita' Agraria di
Gallicano nel Lazio, (già annunciato in sede di Consiglio di Amministrazione) contro la Regione Lazio,
per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, del decreto della
Presidente della Giunta Regionale del Lazio n. T00180 del 17.10.2017, avente ad
oggetto “Indizione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di
Amministrazione degli enti agrari del Lazio", il Tar Lazio ha respinto
l'istanza cautelare.
ANCORA UNA VOLTA (COME GIA' SUCCESSO NEL 2012) FONDI PUBBLICI SPESI INUTILMENTE IN RICORSI.....E ADESSO???
CHI PAGA?
MA SOPRATTUTTO, CHI VOTA????
martedì 21 novembre 2017
ELEZIONI ENTI AGRARI. IL CdA DELL'U.A. DI GALLICANO DICE NO A ZINGARETTI & Co. NESSUNA CONSULTAZIONE IL 10 DICEMBRE.

Nella delibera si richiama quanto comunicato dalla Regione Lazio in merito alle prossime consultazioni, alle note di chiarimenti ed a quanto in precedenza richiesto per l'aggiornamento dello Statuto. Tutto quanto sembrerebbe rispedito al mittente.
Di parere contrario il Segretario, D.ssa Daniela Glonfoni che ha sottolineato come "l'Ente sia stato inadempiente in quanto il Presidente come sopra meglio rappresentato ha inteso non darvi esecuzione".
Di parere contrario il Segretario, D.ssa Daniela Glonfoni che ha sottolineato come "l'Ente sia stato inadempiente in quanto il Presidente come sopra meglio rappresentato ha inteso non darvi esecuzione".

lunedì 20 novembre 2017
IL 10 DICEMBRE SI VOTA PER IL RINNOVO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DEGLI ENTI AGRARI DEL LAZIO.
A SEGUITO DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO N. T00180 DEL 17.10.2017 SONO STATE INDETTE PER IL GIORNO 10 DICEMBRE 2017, DALLE ORE 7:00 ALLE ORE 23:00, LE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DELLE UNIVERSITA' AGRARIE e A.S.B.U.C. RICOMPRESE NELL'ELENCO SOTTO RIPORTATO.
Pubblichiamo inoltre gli Avvisi attualmente pubblicati sui siti ufficiali degli Enti Agrari per una migliore informazione e diffusione.
ELENCO COMPLETO DELLE AMMINISTRAZIONI CHIAMATE AL VOTO
(cliccare sul nome per accedere al sito internet):
ASBUC di Roccasalli di Accumoli
ASBUC di S.Giorgio di Amatrice
ASBUC di Torano di Borgorose
Università Agraria di Corese Terra
Università Agraria di Isola Farnese
mercoledì 15 novembre 2017
martedì 14 novembre 2017
Influenza aviaria a Tivoli: Ecco le norme di sicurezza previste.
Sono scattati i controlli e sigilli all'allevamento non commerciale di Tivoli dove è stata accertato il focolaio di influenza aviaria.
L’influenza aviaria
“Benché l’influenza aviaria sia una malattia altamente contagiosa nei
volatili – hanno spiegato dall’Asl – e pur appartenendo i virus influenzali
umani ed aviari alla stessa famiglia e tipo, questi ultimi non sono in grado di
trasmettersi con efficienza all’uomo se non sporadicamente e in condizioni che
prevedano un contatto diretto con animali e materiali contaminati o aerosol
infetti”.
LE PRESCRIZIONI
In un raggio di 3 chilometri è stata istituita una zona di protezione
che prevede un lungo elenco di prescrizioni da rispettare. Tra queste i
detentori di volativi devono tenere un registro di tutti i visitatori
dell’azienda, escluse le abitazioni, in modo da agevolare la sorveglianza e la
lotta contro la malattia. E’ vietata, salvo diversa determinazione regionale,
la rimozione o lo spargimento della pollina proveniente dalle aziende ubicate
nelle zone di protezione.
Sono vietate la movimentazione e il trasporto tra aziende, su strada,
salvo che sulle strade private delle aziende, di pollame ed altri volatili in
cattività.
Non solo, norme riguardano anche veicoli, attrezzature e persone che
entrano in contatto con i volatili.
Tutti devono essere sottoposti a procedure
di disinfezione.
Inoltre il pollame e gli altri volatili in cattività devono essere
trasferiti e tenuti di edifici, se non è possibile devono essere confinati in
aree dell’azienda che non consenta contatti con altro pollame o con i volatili
selvatici.
Rispetto all’allevamento sequestrato i 3 chilometri riguardano:
Tivoli,
strada San Vittorino, via Enrico, via Goffredo Mameli, via Rosario Romeo, via
Monti Lucretili, via Tiburtina Valeria, via Empolitana. Castel Madama: località
Monitola e Campo del Ghiacci. Roma: via Crucis, via Ponte di terra, Autostrada
dei parchi A24.
In un raggio di 10 chilometri, invece, è stata istituita una zona di
sorveglianza che prevede misure meno gravose.
Tra i vari punti:
non si possono effettuare trasporti di volatili.
Persone, veicoli ed attrezzature che entrano in contatto con il pollame devono essere disinfettati.
Tra i vari punti:
non si possono effettuare trasporti di volatili.
Persone, veicoli ed attrezzature che entrano in contatto con il pollame devono essere disinfettati.
In questa zona ricadono le restanti vie di Tivoli e Castel Madama,
oltre a San Gregorio da Sassola, Casape,
Gallicano nel Lazio, Poli, Zagarolo (via Colle Scossite, via Bianconi, via
Santa Apollara, via Santa Maria, via Colle del Rio), Palestrina (via di Colle
Rosato, SP55A incrocio via Vigesimo, via Tende), Castel San Pietro Romano
(SP58A), Capranica Prenestina, Ciciliano, Sambuci (SP42A), Vicovaro (via delle
Giunte), San Polo dei Cavalieri (SP 32), Marcellina, Guidonia Montecelio (SP
26B – via Cristoforo Ferrari, viale Roma, via della Longarina, via Tiburtina) e
a Roma via Lunghezzina, via Fosso San Giuliano, via Valle Castriglione.
giovedì 9 novembre 2017
Elezioni U.A. Il ruolo chiave del Segretario dell'Ente
Apprendiamo dal sito ufficiale dell'Università Agraria di Gallicano nel Lazio che per il giorno 13 novembre alle ore 18:00 è stato convocato il CdA dell'Ente per discutere su alcuni punti all'OdG di particolare rilevanza, a distanza di circa un mese dalle prossime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione.

Il Segretario dell'Ente quindi, come anche il resto della Giunta Esecutiva, sembrerebbe aver in qualche modo "legittimato" la condotta "in palese contrasto con le norme che regolano gli usi civici", per riprendere una frase contenuta in una delle numerose note regionali.
La vicenda quindi apre un altra interessante e giuridicamente rilevante questione sulle responsabilità in capo al Segretario dell'Ente che, a norma di Statuto, Articolo 30 – Funzioni del Segretario. Il Segretario ha funzioni eminentemente pubbliche ed interviene negli atti amministrativi dell’Ente per certificare l’autenticità e la legalità degli atti. Egli deve essere abilitato alle funzioni di Segretario comunale.
Particolarmente delicata sarà la questione relativa all'indizione delle consultazioni elettorali che risultano,ad oggi, ancora non ufficializzate dall'Ente e la revisione delle Lista degli Utenti che, sebbene non ancora aggiornata, risulterebbe comunque "in contrasto" con quanto reiteratamente comunicato dagli Uffici Legali Regionali.
In questo momento, riconoscendo la difficoltà del caso, possiamo solo augurare al Segretario dell'Ente un approfondito ed equilibrato lavoro per garantire a tutta la Comunità Gallicanese la massima trasparenza amministrativa evitando di incappare in insidiose postille con inevitabili risvolti giudiziari.
mercoledì 8 novembre 2017
CITES: il Registro diventera' elettronico. FEDERFAUNA: ALTRA BATTAGLIA VINTA

Venerdi' scorso (3 novembre) la DG per la Protezione della
Natura e del Mare del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha informato con
una mail FederFauna e tutte le altre Associazioni di Categoria, che dara' avvio
ad una sperimentazione sull'uso del registro CITES in versione elettronica.
Alla tenuta di tale registro di detenzione di specie animali
e vegetali iscritte negli allegati A e B del Reg.(CE) n. 338/97, previsto
dall'articolo 5 della legge 11 febbraio 1992, n. 150 e successivamente
disciplinato con D.M. 8 gennaio 2002, sono obbligati diversi soggetti: le
imprese commerciali, le strutture che esercitano attivita' circense, i giardini
zoologici, gli orti botanici, gli acquari, le mostre faunistiche permanenti e
itineranti, le istituzioni scientifiche e di ricerca pubbliche e private che
detengono esemplari da museo e da erbario (escluse quelle registrate ai sensi
del DM 23.03.1994), chiunque utilizzi, detenga o esponga esemplari a scopo di
lucro o ponga in essere atti di disposizione finalizzati allo scambio, alla
locazione, alla permuta o alla cessione a fini commerciali di qualsiasi natura
e titolo, chiunque ottenga esemplari provenienti da sequestro, confisca,
affidamento anche temporaneo. La compilazione deve avvenire in modalita' e
tempi specifici.
Proprio per semplificare l'attivita' sia degli operatori
economici, che degli organismi deputati al controllo, gia' anni fa FederFauna
propose che tutti i registri cartacei venissero sostituiti con versioni
informatiche simili al sistema SINTESI, adottato dal Ministero della Salute per
la raccolta delle informazioni riguardanti la tracciabilita' degli animali e
dei prodotti di origine animale provenienti da altri Paesi comunitari, nonche'
per la raccolta dei dati relativi alle importazioni di quei prodotti per i
quali e' prevista una regolamentazione nazionale, che consente alle imprese di
comunicare per via telematica le informazioni relative alle partite in arrivo.
Obbiettivo di FederFauna sarebbe arrivare, un giorno, alla
sostituzione di tutti i registri cartacei con un solo registro informatico in
cui ciascun operatore, abilitato a diverse funzioni al momento della propria
registrazione, possa con un'unica password accedere per adempiere a tutti gli
obblighi di legge specifici per la sua attivita'.
Nella nota di venerdi', la DG per la Protezione della Natura
e del Mare del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
informa che gia' da tempo sta lavorando al progetto di informatizzazione del
registro CITES in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri e che nell'ambito
di tale progetto e' previsto l'avvio, entro la fine dell'anno corrente, di una
sperimentazione.
La DG chiede percio' alle Associazioni di segnalare entro il
30 novembre fino ad un massimo di cinque ditte di diversa tipologia (per
quantita' di esemplari, specie trattate, lavorazioni effettuate ecc…) tra le
quali saranno individuate quelle da far partecipare a tale fase sperimentale.
FederFauna, felice ed orgogliosa della notizia, ha gia' girato
l'invito ad avanzare la propria candidatura a tutti i suoi Iscritti.
martedì 7 novembre 2017
Quando le terre civiche di colpo diventano private. Il caso di Vivaro Romano...e non solo
In questi anni la nostra Confederazione si è occupata in più occasioni del problema legato alla gestione delle terre di demanio civico, i cosidetti Usi Civici (ovvero un diritto di godimento collettivo che si concretizza, su beni immobili, in varie forme - caccia, pascolo, legnatico, semina..), spettanti ai membri di una comunità, su terreni di proprietà pubblica o privata nobiliare di origine feudale.
Nelle nostre iniziative abbiamo parlato principalmente di terreni, ma è bene ricordare che tra i beni immobili costituenti il ricco patrimonio in gestione alle Università Agrarie o Amministrazioni Separate, rientrano anche fabbricati, magazzini, stalle etc.
Tralasciano le fonti normative che regolano la vita amministrativa di questi Enti, in considerazione di quanto è emerso recentemente nei casi di Valmontone, Tarquinia e Gallicano, il ruolo di controllo e verifica dell'operato di questi Enti, da parte della Regione Lazio, è pressochè nullo.
Ma i problemi, quelli veri, non si celano dietro presunti brogli per il rinnovo delle cariche sociali (poltrone, ndr) oppure dietro repentine modifiche "Statuarie". Il vero sfacelo di così tanta ricchezza rurale sta celata dietro la svendita o la concessione incontrollata di ettari ed ettari di terreno a prezzi ben al di sotto della soglia minima di mercato.
Un caso che recentemente ci è stato riportato riguarda la "concessione in uso di terreni di proprietà dell’ente U.A. di Vivaro Romano, per l’istituzione e gestione di una azienda faunistico-venatoria" (Del. Commissario Straordinario n. 2 del 07/01/17 - poi portata in Consiglio Regionale con interrogazione a risposta immediata n. 566 del giorno 27/01/17).
In breve il Commissario Straordinario nominato dalla Regione Lazio, deputato alla sola ordinaria amministrazione dell'Ente fino a uovo insediamento del CdA, ha ritenuto autonomamente (?) a pochi giorni dalle elezioni di concedere in maniera diretta mille ettari di terreno a un privato.
Qualcuno potrebbe sentenziare che sono cose che succedono quando viene demandata una sola persona da tanti anni a
gestire un Ente regionale....e allora ecco tornare a mente le nostre battaglie in Regione per il "Riconoscimento negli Statuti del diritto di utenza a tutta la popolazione e non solo a pochi prescelti" (vds U.A. di Gallicano nel Lazio il cui attuale presidente è arrivato allo scadere del Terzo mandato consecutivo).
Nelle nostre iniziative abbiamo parlato principalmente di terreni, ma è bene ricordare che tra i beni immobili costituenti il ricco patrimonio in gestione alle Università Agrarie o Amministrazioni Separate, rientrano anche fabbricati, magazzini, stalle etc.
Tralasciano le fonti normative che regolano la vita amministrativa di questi Enti, in considerazione di quanto è emerso recentemente nei casi di Valmontone, Tarquinia e Gallicano, il ruolo di controllo e verifica dell'operato di questi Enti, da parte della Regione Lazio, è pressochè nullo.
Ma i problemi, quelli veri, non si celano dietro presunti brogli per il rinnovo delle cariche sociali (poltrone, ndr) oppure dietro repentine modifiche "Statuarie". Il vero sfacelo di così tanta ricchezza rurale sta celata dietro la svendita o la concessione incontrollata di ettari ed ettari di terreno a prezzi ben al di sotto della soglia minima di mercato.
Un caso che recentemente ci è stato riportato riguarda la "concessione in uso di terreni di proprietà dell’ente U.A. di Vivaro Romano, per l’istituzione e gestione di una azienda faunistico-venatoria" (Del. Commissario Straordinario n. 2 del 07/01/17 - poi portata in Consiglio Regionale con interrogazione a risposta immediata n. 566 del giorno 27/01/17).
In breve il Commissario Straordinario nominato dalla Regione Lazio, deputato alla sola ordinaria amministrazione dell'Ente fino a uovo insediamento del CdA, ha ritenuto autonomamente (?) a pochi giorni dalle elezioni di concedere in maniera diretta mille ettari di terreno a un privato.


Dal momento che, da quanto ci risulta, gli atti delle U.A. non sono più sottoposti ad ulteriore verifica e controllo da parte della Regione, allora è forse possibile che un migliaio di ettari siano concessi in affitto a circa 1,50 euro a ettaro, quando per terreni simili la stessa U.A. percepisce un canone annuo di 6,50 euro a ettaro.
Se non bastasse questo pressapochismo giuridico-amministrativo, ci chiediamo: la Regione in tutto questo che fa? Non lo sappiamo....
A Gallicano è vigente uno Statuto in palese contrasto con la normativa in materia di uso civico e ci si "auto rielegge vita natural durante" e si attende da anni un intervento risolutivo della Regione al posto di letterine sterili senza effetto concreto...
A Tarquinia il Commissario Straordinario decide autonomamente di "mettere mano allo Statuto dell'Ente", salvo poi ripensarci allo scadere del tempo regolamentare...
A Valmontone si procede alle elezioni per il rinnovo del CdA dell'U.A. per poi passare al Commissariamento dell'Ente e poi di nuovo riammettere il presidente precedentemente destituito dalla carica.
Il 10 dicembre si andrà (per qualcuna è il caso di aggiungere "forse") a nuove elezioni per il rinnovo dei Consigli di Amministrazione delle seguenti U.A. e ASBUC:
A.S.B.U.C DI ROCCASALLI DI ACCUMOLI
A.S.B.U.C. DI S. ANATOLIA DI BORGOROSE
A.S.B.U.C. DI S. GIORGIO DI AMATRICE
A.S.B.U.C. DI TORANO DI BORGOROSE
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CIVITELLA DI LICENZA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CORESE TERRA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI GALLICANO NEL LAZIO
UNIVERSITA’ AGRARIA DI ISOLA FARNESE
UNIVERSITA’ AGRARIA DI POZZAGLIA SABINA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI TARQUINIA
Si voterà con il consueto metodo dell'approssimazione e del "se sta bene a voi, figurate a me", cancellando allo stesso modo anni e anni di storia, di tradizioni, di cultura rurale e di lotte contadine per quel bene che una volta era chiamato "terra".
lunedì 6 novembre 2017
Le Università Agrarie tra perizie, consulenze, debiti, interessi e Commissari.
Se le intenzioni del Governatore del Lazio Zingaretti, ad inizio della sua legislatura, erano quelle di affrontare una seria riforme strutturali degli Enti di secondo livello, troppi e inutili, a poco meno di un anno dalle elezioni regionali possiamo affermare, con chiarezza e assoluto distacco, che il Suo progetto è fallito.
A complicare la vita di Zingaretti, oltre alle Comunità Montane, mai realmente abolite ma al contrario recentemente rifinanziate ad Agosto 2017 (anche se in realtà c'è stato solo un cambio di nome e nient'altro, ovvero da "Comunità Montane" si è passati a "Unioni di Comuni") a complicare la vita politica del PD Laziale ci sono anche le Università Agrarie, ovvero quegli Enti che operano sottotraccia, ben mimetizzati nell'intricata giungla dei livelli di governo del territorio (oltre a 378 comuni, a cinque Province e all’Ente Regione, nel Lazio, senza tener conto delle Asl e degli enti e aziende regionali, si individuano altri 13 livelli di governo e 244 enti).
Recentemente il caso dell'Università Agraria di Valmontone (quando a seguito di dimissioni di una maggioranza del CdA, la Giunta Regionale ha disposto prima il commissariamento dell'Ente e poi, a poco meno di un paio di mesi, è tornata sui propri passi per vizi procedurali, annullando in autotutela i propri atti) ha riaperto la questione spinosa dell'inefficace ruolo svolto dalla Regione Lazio in materia di controllo sull'operato degli enti sottoposti.
A Tarquinia, il Commissario dell'Università Agraria nominato dalla Regione, con propria ed autonoma iniziativa, delibera prima modifica lo Statuto dell'Ente e poi torna sui propri passi, annullando in autotutela il suo stesso atto, vista anche l'imminente data delle elezioni per il rinnovo dei consigli di Amministrazione degli Enti Agrari, previste per il 10 dicembre.
Se il Governo Zingaretti a Valmontone ritira in extremis il Commissario, mentre a Tarquinia tenta il ribaltone a "colpi di Statuto" a Gallicano, già nel caos, lascia tutto in balia della sorte...e per Zingaretti & Co. la questione sembrerebbe davvero spinosa, visto che da quando abbiamo cominciato a scoprire la "pentola", a qualcuno è cominciato a scarseggiare il companatico e allora come si dice in questi casi: "quando il condimento è poco, basta solo per sporcare la pentola".
Dopo quattro anni di nostre dure e martellanti iniziative - l'ultima è stata quella in cui la Regione Lazio aveva intimato all'Ex Sindaco, ora dimissionario (e comunque inadempiente), di segnalare eventuali omissioni da parte del CdA dell'Ente in merito all'aggiornamento dello Statuto, (Usi Civici Gallicano nel Lazio. Il Difensore Civico invita il Sindaco a segnalare tempestivamente alle Autorità le inadempienze dell'Ente U.A.) - sono arrivate repentine quanto inaspettate le dimissioni dei tre consiglieri di maggioranza (già citati nella nota del Difensore Civico) che "con l'intento di dare un forte segnale di discontinuità nella gestione dell'Ente..." hanno rimesso il proprio mandato a poco meno di un mese dalle elezioni. (dimissioni dalla carica dei consiglieri di amministrazione).
Saranno stati forse i giudizi pendenti nei vari Tribunali che gravano e graveranno pesantemente sulla cassa dell'Ente? Oppure le verifiche effettuate dalla Corte dei Conti, oppure i ricorsi persi contro il Consorzio Stradale? Oppure altri mille motivi a far "redimere i dimissionari"? Ma soprattutto cosa succederà ora? Difficile rispondere.
Quello di cui siamo certi però è che, nonostante il waltzer delle poltrone, sono ancora tantissime le persone che neanche immaginano "le terre che non sanno di avere".
lunedì 23 ottobre 2017
Presenza e controllo numerico dei cinghiali. Riunione comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica

È stata, inoltre, unanime la condivisione sulla gradualità delle azioni: nel senso di iniziare con l’utilizzo dei recinti di cattura per poi continuare con l’attivazione dei piani di abbattimento. Nel caso di attivazione delle sessioni di abbattimento è stata rilevata e sottolineata la necessità di operare in coordinamento e collegamento con le Forze di Polizia, i Sindaci, per l’adozione di specifiche ordinanze, con gli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia).
La Riserva incontrerà nuovamente gli Atc per concordare le modalità attuative dei citati Protocolli operativi. La Prefettura, infine, sensibilizzerà la Regione per la verifica di una proroga del calendario venatorio (esclusivamente per la caccia al cinghiale) nonché per la valutazione circa la possibile autorizzazione alla caccia al cinghiale anche nelle zone contigue all’area protetta.
Fonte: www.frontierarieti.com
giovedì 19 ottobre 2017
REGIONE LAZIO. Audizioni su Ara e Cinghiali in commissione Agricoltura.
In VIII commissione al Consiglio regionale questa mattina, l’assessore all’agricoltura Carlo Hausmann ha riferito su tre tematiche di attualità. In particolare per quanto riguarda la situazione dell’Ara Lazio, la società degli allevatori attualmente in liquidazione, i cui controlli sul bestiame sono stati ripristinati e ora si deve affrontare solo la questione dei 41 lavoratori dell’azienda, che è all’attenzione dell’assessore Valente.
Poi la caccia al cinghiale, per la quale “le regole ci sono, ora vanno fatte rispettare”, ha affermato l’assessore.
Sugli altri temi dell’audizione, su Ara Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato la questione degli stipendi arretrati, mentre Rosa Giancola (Insieme per il Lazio) ha chiesto che al tavolo ci sia anche lo Sviluppo economico, per tutelare le prospettive di reimpiego dei lavoratori. Purtroppo il ministero ha recentemente ridotto gli stanziamenti per i controlli sul bestiame, ha detto infine l’assessore, secondo il quale la soluzione resta quella rappresentata dall’integrazione dei servizi, che chiama in causa necessariamente l’Istituto zooprofilattico.
A proposito dei cinghiali, infine, Hausmann ha ribadito che gli ambiti territoriali di caccia (Atc) sono sovrani in materia di regole per la caccia al cinghiale, ma alla Regione spetta il controllo su tali enti. Proprio quel controllo che per Gaia Pernarella (M5s) non è stato efficace, finora: ma l’assessore ha replicato in proposito che la Regione ha ereditato le funzioni provinciali con solo una parte del personale. In ogni caso, la questione ha occupato fin troppo tempo cosicché è ormai tempo di applicare le regole, sempre tenendo presente che la caccia non è l'unica soluzione al problema dei cinghiali, ma va perseguito una soluzione complessiva, come raccomandato anche dagli organismi comunitari. Di questa la caccia è solo uno degli elementi, che si è cercato di potenziare attraverso introduzione di nuovi strumenti, come l’aggiunta del metodo della “girata” a quello della “braccata”.
mercoledì 18 ottobre 2017
REGIONE LAZIO, USI CIVICI. IL 10 DICEMBRE SI VOTA PER LE UNIVERSITA' AGRARIE

Le Amministrazione che andranno al voto saranno le seguenti:
A.S.B.U.C DI ROCCASALLI DI
ACCUMOLI
A.S.B.U.C. DI S. ANATOLIA DI
BORGOROSE
A.S.B.U.C. DI S. GIORGIO DI
AMATRICE
A.S.B.U.C. DI TORANO DI
BORGOROSE
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CIVITELLA DI LICENZA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI CORESE TERRA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI GALLICANO NEL LAZIO
UNIVERSITA’ AGRARIA DI ISOLA FARNESE
UNIVERSITA’ AGRARIA DI POZZAGLIA SABINA
UNIVERSITA’ AGRARIA DI TARQUINIA
venerdì 13 ottobre 2017
Consiglio Regionale Lazio: Giovedi 19 ottobre audizione sul disciplinare gestione specie cinghiale
CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO
Audizione n°57 - giovedì 19 ottobre - ore 11:00 - sala: Latini
Invitato l'assessore all'Agricoltura Carlo Hausmann.
Tema audizione:
Disciplinare gestione della specie cinghiale
stagione venatoria 2017/2018.
mercoledì 11 ottobre 2017
Usi civici Lazio: Università Agrarie al voto entro il 10 dicembre
Queste le parole dell'Assessore Refrigeri in risposta alla question Time del consigliere Daniele Sabatini, nella seduta odierna del Consiglio Regionale che, evidentemente non soddisfatto ha prontamente replicato:"L’anno non l’ha detto. Mi suggerisce,
qualche collega, ma posso correttamente
comprendere questo: che Tarquinia cui andrà
a votare entro la prima decade del mese di
dicembre 2017. Se così stanno le cose,
assessore Refrigeri, nonostante debba
censurare l’operato, vorrei capire, e lo capirò
con una prossima interrogazione, chi ha dato
mandato al commissario straordinario.
Questo articolo di stampa dice infatti “la
gestione commissariale – Assessore, la
pregherei per venti secondi di ascolto –
dell’Università agraria ha colto un altro
obiettivo che si era prefissata all’atto
dell’insediamento”. Chi si era prefissato? La
Giunta regionale, o il commissario? E il
commissario, in base a quale idea geniale del
mattino presto si è alzato con la volontà di
cambiare e modificare lo statuto di un ente?
Chi ha conferito questo mandato? Di chi è la
volontà politica di modificare un ente
attraverso l’uso di un commissario
straordinario?
Assessore, le chiederemo lumi anche su
questo...."
Dopo Gallicano nel Lazio, Valmontone e Tarquinia...forse è il caso di dire che non sono più tollerabili zone d'ombra nella gestione degli Enti Agrari nel Lazio..
lunedì 9 ottobre 2017
Usi Civici Lazio. In Consiglio Regionale la discussione sulla vicenda dell'U.A. di Valmontone
Nella seduta del 4 ottobre scorso in Consiglio Regionale è stata discussa l'interrogazione del consigliere Malcotti in merito alla vicenda della DGR per il commissariamento dell'Ente U.A. di Valmontone e successivo annullamento in autotutela della stessa DGR.
Senza ripercorrere le varie fasi della vicenda, ampiamente descritte nei nostri post precedenti, andiamo subito al fulcro della questione.
Ancora una volta, come già successo per l'U.A. di Gallicano nel Lazio, gli uffici regionali, ovvero quelli che dovrebbero vigilare sul regolare andamento degli Enti sottoposti, attraverso una serie di intricati ed ingegnosi espedienti interpretativi, si arrovellano per infittire ulteriormente la già spessa coltre di nebbia che avvolge la materia della gestione del vasto patrimonio demaniale regionale.
Il Consigliere Malcotti nel suo intervento spiega che: "...nella DGR viene invocato il testo
degli Enti locali che prevede, per le
dimissioni dei consiglieri comunali, dei
consiglieri municipali, dei consiglieri delle
aree metropolitane, la presenza fisica dei
consiglieri e una procedura.
Peccato che le università agrarie non sono classificate come Enti locali, ma sono delle
associazioni e quindi rispondono, come dice
il codice civile, al loro Statuto e poi, in
assenza di procedure normate dallo Statuto,
al codice civile."
L'Assessore Buschini, dal canto suo, a risposta ribadisce che:"..dall’articolo 35
dello Statuto dell’Università agraria di
Valmontone: dimissioni dalla carica di
consigliere. Questo articolo stabilisce che le
dimissioni consistono in una dichiarazione
scritta del consigliere di rinunciare alla
carica, indirizzate al Presidente. Devono
essere assunte immediatamente al protocollo
dell’ente, sono irrevocabili, non necessitano
di presa d’atto e sono immediatamente
efficaci. Questo è l’articolo 35 dello Statuto.
Come risulta evidente, tale disposizione
appare piuttosto scarna nella sua
formulazione, mancando completamente
qualsiasi riferimento alla formalità da seguire
per la presentazione delle dimissioni. A
questa mancanza si può ovviare attraverso
l’applicazione del successivo articolo 68
(“Norme finali e di rinvio”) del medesimo
Statuto, il quale, al comma 1, prevede che
“per quanto non espressamente previsto dal
presente Statuto, si fa riferimento alle norme
contenute nell’ordinamento generale in
materia, rappresentate dal Testo unico
dell’ordinamento degli enti locali, nonché
quelle che in prosieguo saranno emanate”.
Si ritiene, quindi, che la Giunta regionale –
questo anche sulla base delle relazioni
acquisite dall’assessore Refrigeri – abbia ben
operato nel disporre l’annullamento della
DGR n. 532, richiamando l’articolo 38,
comma 8, del decreto legislativo n. 267/2000,
essendo venuti meno i presupposti che
avevano determinato il commissariamento
dell’ente agrario, avvenuto con la
deliberazione regionale del 9 agosto 2017, n.
532.
Alla luce della ricostruzione giuridica che
ho provato a sintetizzare, ma che è contenuta
nella relazione, non si ritiene di dover
intervenire per procedere alla revoca della
deliberazione n. 554 che annullava, in
autotutela, la deliberazione n. 532".
leggi il RESOCONTO COMPLETO DELLA SEDUTA
Senza entrare troppo nel merito della vicenda, dalle parole dell'On. Malcotti, ci sembra di capire che seguirà sicuramente un intervento alla magistratura.
Dal canto nostro ci preme fare una riflessione.
Nella nostra iniziativa in merito all' aggiornamento dello STATUTO dell'U.A. di Gallicano nel Lazio (art. 8 e successivi) ci venne ribadito più volte che il vigente Statuto dell'U.A (peraltro mai approvato dalla Regione Lazio) era in netto contrasto con le norme vigenti in materia di Usi Civici e per questo motivo da aggiornare anche tenendo conto delle recenti sentenze a riguardo.
Ovviamente alle comunicazioni della Regione Lazio nessun atto è seguito da parte dell'Ente U.A. che ad oggi risulta non aver ottemperato in alcun modo alle prescrizioni dettate dagli uffici competenti....e nessun atto da parte della Regione Lazio che a suo tempo aveva "scaricato la palla" al Sindaco del comune di Gallicano nel Lazio (da aprile dimissionario, ndr).....insomma, forse vale proprio il detto..."il cane che si morde la coda"....o forse " non svegliare il cane che dorme.."
DUE PESI E DUE MISURE??????
Non possiamo affermarlo con certezza ma le due note che alleghiamo di seguito (da parte di due distinte direzioni regionali) ovviamente non ci chiariscono le idee, anzi.....
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Direzione Agricoltura |
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